LA CHIESA COSTA CARA ?

Un ennesimo esempio di disinformazione che predicano gli atei è che la Chiesa costa allo stato 6 miliardi di euro all’anno. Questo è un modo di parlare alla pancia delle gente e fargli credere che se non ci fosse la chiesa saremo più ricchi. Questa indagine risulta completamente inattendibile perché promossa da un’associazione che ha come unico obiettivo quello di auto-promuoversi accusando la Chiesa di tutti i mali del mondo (UAAR). Un’indagine seria sul tema è stata invece svolta dal vaticanista Giovanni Rusconi, il quale ha rapportato i costi ai ricavi, pubblicando il libro “L’impegno. Come la Chiesa italiana accompagna la società nella vita di ogni giorno“ (Rubettino 2013). I ricavi per lo Stato, ovviamente, sono molto più numerosidei costi. Soltanto il risparmio dovuto alla presenza delle scuole paritarie si aggira sui 6 miliardi all’anno, coprendo dunque già da solo i (fantomatici) costi che l’Uaar avrebbe conteggiato. A questi va aggiunto il risparmio per il diffuso impegno nel socialesostenuto da Caritas e associazioni legate alla Santa Sede, il risparmio derivato dalla sanità ospedaliera (1,2 miliardi all’anno), dal volontariato (2,8 miliardi), dalle comunità di recupero dei tossicodipendenti (800 milioni), da iniziative come il “Banco alimentare” (650 milioni), dalla lotta all’usura, dai prestiti di speranza, dagli aiuti ai terremotati, dagli oratori, dalle attività ricreative delle parrocchie, dai corsi prematrimoniali ecc. Secondo tale indagine il risparmio complessivo è per lo Stato di circa 11 miliardi di euro annui, senza contare anche il turismo religioso di cui lo stato ci guadagna;  ovvero quasi il quadruplo di quello che invece la Chiesa riceve: attorno a 1 miliardo di euro l’anno tramite l’8 per mille, più circa 3 miliardi dai contributi versati da regioni, comuni, altri enti statali. Parlare di “costi della Chiesa” senza considerare i ricavi, dunque, è un’operazione sbagliata. La presenza della Chiesa sicuramente ha un costo, certamente inferiore agli 11 miliardi che restituisce ogni anno.

LE RELIGIONI PORTANO GUERRE?

Gli atei nell’attaccare la chiesa insistono sul fatto che essa è la causa delle guerre nel mondo oltre alle atrocità compiute in passato dalla chiesa cattolica, in altre parole le crociate e le inquisizioni e più recentemente, i casi di pedofilia dei preti e chi copre gli scaldali. Tutto questo lo dicono per screditare e ridicolizzare chi crede in Dio, per poter concludere che le religioni hanno portano solamente mali nel mondo e se non ci fossero, sarebbe un mondo migliore.  Tutti gli orrori commessi dalla chiesa cattolica derivano dal fatto che non tutti seguono Gesù con il cuore e con umiltà, ma solamente con vuoti e vani riti religiosi, perdendo così la retta via. Purtroppo durante la storia ci sono state molte persone che si sono definite cristiane ma dal punto di vista spirituale erano completamente marce e hanno commesso gravi atrocità, spesso convinti che fosse la volontà di Dio, ma sempre lo hanno fatto tradendo il Vangelo e gli stessi principi che avrebbero dovuto difendere. Quindi non tutti quelli che dicono di credere sono veramente credenti, se le loro opere erano malvagie è perché erano lontane da Dio. La chiesa un tempo fu una notevole potenza politica e molte persone malvagie si sono approfittate di questo cercando di fatto di entrare a far parte della gerarchia ecclesiastica non per chiamata divina ma solo per fare i propri interessi. Sono queste persone che hanno danneggiato gravemente la chiesa e hanno commesso delle atrocità a tutti quelli che li mettevano i bastoni tra la ruote, facendo ciò andavano nettamente contro gli insegnamenti del Vangelo. Non è giusto dire che per colpa del cristianesimo si sono commesse atrocità, perché il vero cristianesimo insegna l’esatto contrario. Gli atei non possono dunque usare questi argomenti per screditare la Chiesa. Dire che la causa di tutte le guerre sono le religioni è puramente falsa. Gli studi come “Encyclopedia of Wars” di Charles Phillips e Alan Axelrod evidenziano che nella lista delle principali1763 guerre della storia, meno del 7% hanno avuto una causa religiosa e generato meno del 2% di tutte le persone uccise in guerra. I conflitti armati, anche se portati avanti da autorità religiose, sono sempre stati motivate da conquista territoriale, controllo delle frontiere per rendere sicure le rotte commerciali o rispondere a all’autorità politica. I motivi non era mai il diffondere la fede con la forza, si mandano i missionari a predicare il vangelo dove il vangelo non è conosciuto e non i soldati. Se invece si fa un’analisi obiettiva, vedremo che in realtà è l’ateismo aver fatto le più grandi guerre e le maggiori atrocità nel mondo. Si può vedere ad esempio nella seconda guerra mondiale che è stata scatenata dal nazismo; l’ideologia che stava dietro alla superiorità della razza ariana era l’eugenetica che a sua volta deriva dall’ateismo. C’è poi anche il suo antagonista dell’epoca, ovvero il comunismo staliniano che con il suo “ le religioni sono l’oppio dei popoli” ha di fatto creato una dittatura totalitaria che ha ucciso moltissime persone. Gli atei amano pensare che l’ateismo non ha niente a che vedere con il comunismo, ma non era quello che dicevano i padri fondatori del comunismo. Marx proclamò chiaramente nei suoi manoscritti il nesso inscindibile di ateismo e social comunismo, infatti scrisse: Il comunismo inizia subito con l’ateismo. Lenin disse che l’ateismo è una parte naturale e inseparabile del marxismo della teoria e della pratica del socialismo scientifico. Quindi senza l’ateismo non ci sarebbe potuto essere né il comunismo né il nazismo. Le conseguenze negative della mancanza di Dio lo si vede nei frutti che provoca, ovvero: l’avidità, la superbia e l’egoismo. Questi tre frutti stanno alla base di ogni guerra successa nella storia e a ogni crisi finanziaria o geopolitica che accade nel mondo.

MOTIVI PER CUI SI SCEGLIE L’ATEISMO

Quando si è bambini si è difficilmente atei, si nasce già con una piccola fede, si sente parlare di Dio e i bambini ci credono anche se non lo conoscono e non hanno basi teologiche. E solo più avanti con l’età che si può prendere due strade: iniziare a conoscere veramente Dio, pregando e leggendo il Vangelo, oppure arrivare alla conclusione che Dio non esiste e quindi disinteressarsi completamente di quello che dice la scrittura. Spesso le persone si fanno influenzare, se si è in un gruppo di amici che non crede in Dio, difficilmente una persona dichiarerà che crede, si farà piuttosto influenzare dalla massa. Il mondo di oggi sta andando in una direzione contraria a Dio, quindi se una persona non è decisa a interessarsene, anche se avrà un po’ di fede, se non è nutrita, morirà. Leggendo molte testimonianze di persone atee ho condotto una ricerca per capire quali sono i motivi per cui una persona sceglie di essere atea. Alcuni sono atei perché sono nate in famiglie già atee e questo ha influenzato la loro mentalità. Ho voluto però concentrare la mia ricerca sulle persone che sono nate in una famiglia cattolica, sono stati battezzati, hanno ricevuto i sacramenti, ma dopo la cresima hanno smesso di frequentare la SS Messa e si sono poi dichiarati atei. Quello che hanno in comune queste testimonianze è che nessuno di loro è mai stato cristiano; Non hanno avuto veramente fede in Cristo. Hanno solamente conosciuto un noioso cristianesimo religioso e non un cristianesimo spirituale, ricco e gioioso. Per questo sono diventati completamente atei, perché la loro fede non era fondata. Non basta avere una conoscenza intellettuale di Dio, è troppo poco e non da un fondamento solido; invece avere una conoscenza esperienziale e tutto un’altra cosa e ti consente di vivere veramente il vangelo e non avere dubbi di fede perché vivi le promesse di Dio sulla tua pelle invece di limitarti a imparare un versetto a memoria. In tutti quelli che sono diventati atei questo fondamento era mancante. Ecco qui i 7 motivi è per cui una persona nata in una famiglia cattolica potrebbe esser atea, e se sei ateo e stai leggendo potresti identificarti in uno o più di questi motivi e avrai l’opportunità di riflette se quella scelta che hai fatto in passato era veramente giusta:

1) UN CRISTIANESIMO MAL COMPRESO

Una delle cause principali per la quale una persona decide di essere atea è perché non ha compreso in maniera corretta la Bibbia, ha una visione di Dio, della chiesa e dei credenti completamente distorta. Dio lo vedono come un severo vigile che controlla tutti in continuazione ed è pronto a punire chiunque sgarri; nulla di più falso. Dio è buono e misericordioso, però è anche giusto e secondo la sua giustizia il peccato va punito. Gli atei sostengono che se Dio punisce è perché è malvagio e se non fai quello che comanda ti manda all’inferno come se fosse contento quando una persona si danna, ma non è così. Se ad esempio in una famiglia, il figlio che va male a scuola perché al posto di studiare gioca tutto il tempo al computer e la madre per punirlo gli toglie la possibilità di giocare, non lo fa per cattiveria, ma per amore verso il figlio. Ogni genitore che vuole bene al proprio figlio desidera che studi e sia obbediente a loro. Così anche Dio si comporta così, da padre amorevole che corregge il proprio figlio. Se invece una banda di criminali rapina una banca e in seguito sono arrestati, non possono dire che la polizia è cattiva perché gli ha arrestati. Se lo fanno è per giustizia così anche il Signore se prende provvedimenti nei confronti di qualcuno lo fa per giustizia e non per cattiveria. Per quanto riguarda i credenti sono visti come una sorta di piccoli farisei chiusi e ottusi che guardano loro dall’alto verso il basso e provano odio e disprezzo nei loro confronti. Niente di più sbagliato. Il vangelo insegna l’esatto opposto arrivando a dire di amare persino i nemici. Se su facebook si cercano pagine digitando “odio la chiesa” salteranno fuori diverse pagine amministrate da atei volti ad attaccare in continuazione la chiesa, i credenti e le scritture e quando un credente interviene in uno di questi dibattiti si irritano e iniziano a insultare e bestemmiare, come se dentro di loro ci fossero dei demoni che si dimenano. Se invece si digita “odio gli atei” non verrà fuori niente; questo perché i cristiani non odiano nessuno, nemmeno gli atei. Quindi non sono i cristiani quelli che odiano. Gli atei parlano anche contro la scrittura citando dei versetti e interpretandoli in maniera arbitraria, senza guardare in quale contesto quel versetto è stato scritto. Di solito per capire un singolo versetto è necessario leggere l’intero capitolo, e a volte neanche quello non basta. Dalle critiche si vedono facilmente la loro ignoranza e la loro ostinazione a non voler credere a tutti i costi, e si capisce che in realtà non hanno mai letto la Bibbia, ma conoscono solo qualche versetto per sentito dire. Per questo dai loro discorsi vengono fuori cose veramente assurde, prive di alcun senso. Una delle cose più ridicole è stata l’accusa che la Bibbia è contro i mancini perché scrivono con la sinistra e non con la destra oppure che la Bibbia è un libro maschilista che deprime la figura della donna, cosa assolutamente non vera.

2) SCARSA TESTIMONIANZA

Un altro motivo per cui una persona decide di essere atea e la scarsa testimonianza di quelle persone (Sacerdoti, catechisti, educatori cristiani) che più di tutte avrebbero dovuto dare il buon esempio ed educarlo secondo i principi cristiani. Hanno rappresentato un Dio arrabbiato o un Dio in bancarotta, che ha bisogno di soldi, specialmente i tuoi oppure un Dio noioso che non da alcuna gioia. Questi sono alcuni esempi di come viene rappresentato un Dio che non ha niente a che vedere con il Dio della Bibbia. Anche l’ipocrisia è una pessima testimonianza, ad esempio una catechista che è sempre in prima fila a pregare in chiesa, facendo la pia, ma poi non si fa problemi ad umiliare qualche ragazzino davanti a tutti. Ogni pessima testimonianza fa riflette i ragazzi che iniziano a pensare: << Se i cristiani sono così, meglio stare alla larga da loro >>. Questo da un colpo decisivo alla fede e si diventa atei. Se dunque una pessima testimonianza può far perdere la fede, allo stesso modo una buona testimonianza può portare alla conversione. Di solito le persone che portano una buona testimonianza non fa breccia nel cuore dei peccatori per cosa dicono, ma per come si comportano e per la pace e la gioia che trasmettono agli altri.

3) DUBBI NON RISOLTI

I ragazzi quando vanno a catechismo, in base a quello che ascoltano  iniziano a farsi qualche domanda o avere dei dubbi circa gli insegnamenti della Bibbia. Il sacerdote o il catechista devono essere in grado di rispondere a qualunque domanda. In alcune testimonianze ho riscontrato che quando veniva fatta una domanda, non sapendo cosa rispondere, dicevano qualcosa di banale, del tipo: << Devi avere fede >> oppure << Devi credere che è così >>; queste risposte non sono soddisfacenti e contribuiscono a far allontanare da Dio. Il ragazzo che fa domande e si sente rispondere in questa maniera sarà portato a pensare che la Bibbia non risponde a tutte le domande, che ci sono delle falle e probabilmente si tratta di un castello di carta che va giù facilmente. Il ragazzo inizierà a cercare le risposte nel posto sbagliato e il gioco è fatto, diventerà definitivamente ateo. Quando non si sa delle risposte bisogna dire << Farò una ricerca e ti risponderò prima possibile >>.

4) DISINFORMAZIONE Un altro elemento che può portare all’ateismo è la disinformazione diffusa dalla propaganda anticlericale rivolta ad attaccare la Bibbia come parola di Dio e la Chiesa come istituzione. Questa propaganda martellante la si può trovare ormai dappertutto; specialmente sul web. Questa disinformazione ha influenza sui soggetti che hanno una fede debole, piena di dubbi e incertezze. Chi invece ha una fede forte e decisa non c’è disinformazione che possa scalfire l’amore che ha per Cristo.

5 ) ECCESSIVO ATTACCAMENTO ALLE COSE DI QUESTO MONDO

I ragazzi che hanno genitori cattolici e frequentano in maniera regolare l’oratorio e la SS. Messa spesso si definiscono cattolici, ma nel proprio cuore non hanno dato la propria vita a Cristo; per loro essere cristiani significa semplicemente fare presenza in chiesa, quando in realtà essere cristiani e tutt’altro. Questa mentalità porta il ragazzo a lasciare spazio a satana e alle concupiscenze della carne. Si ritrova quindi a rimanere schiavo delle cose di questo mondo alla stessa maniera di una persona che non ha mai frequentato la chiesa. Si ritrova quindi a una certa età ad essere schiavo per esempio della pornografia, dell’alcool, delle sigarette, dei pettegolezzi e di molte altre cose che la Bibbia ritiene peccato. Si vede quindi costretto a fare una scelta: Rinunciare a tutto ciò che è peccato e dare la propria vita a Cristo; una strada piena di ostacoli e prove che inizialmente ti costerà, ma col tempo produrrà i sui frutti oppure abbandonare definitivamente la chiesa; la strada quindi più semplice, che apparentemente non ti costa nulla, ma che alla fine porta a sentieri di morte. Se il ragazzo ha vissuto solo un cristianesimo molto superficiale che non ha messo radici in lui, allora sarà più portato a prendere la strada che non gli costa, abbandonare la chiesa ed entrare nell’ateismo più completo. Io penso che il motivo principale per cui questo tipo di persone non credono è perché non vogliono credere. Non piace l’idea di dover rendere conto delle proprie azioni, dal momento che le loro azioni e modo di vivere solo opposte alla parola di Dio di conseguenza hanno paura di dover rinunciare a quelle cose a loro opinione sono fonte di felicità. Sono infatti attratte da una vita dissoluta e pensano che una vita cristiana sia noiosa e senza divertimenti e con molti limiti, perciò si auto convincono che Dio non esiste, in modo da poter fare ogni cosa sbagliata senza sensi di colpa e senza rendere conto a nessuno dopo la morte.

6) EVENTO TRAUMATICO

Un altro motivo per cui le persone perdono la fede è a seguito di un evento traumatico, come può essere la perdita di un caro, perdite finanziarie e ogni evento negativo che una persona erroneamente attribuisce la colpa a Dio. L’identikit di queste persone prima dell’evento traumatico è la stessa degli altri motivi per cui una persona perde la fede, ovvero vivere un cristianesimo in maniera superficiale, senza quasi mai pregare o andare a messa e avere una scarsa conoscenza delle scritture. Questo contribuisce a non essere pronti a superare la prova; invece di avere Dio come rifugio, si attribuisce la colpa a proprio a Lui e questo inizialmente genera un risentimento nei confronti di Dio. Inizia quindi a pensare: << Cosa ho fatto per meritarmi questo? >>, come se Dio prendesse piacere vedere soffrire le persone, quando invece è il primo a piangere per la sofferenza dell’uomo, lo si può vedere anche nell’episodio evangelico della morte di Lazzaro. Successivamente si passa alla seconda fase dove inizia a pensare che se Dio esistesse sarebbe buono e non mi avrebbe fatto questo. Inizia quindi ad avere una falsa immagine di un Dio malvagio e ingiusto. Il rancore verso Dio porta all’ateismo e all’odio di tutto quello che gli ricorda Dio, in primis la Chiesa. Un cristiano davanti a una persona con questa situazione dovrebbe cercare di distruggere quella falsa immagine di Dio e spiegargli tramite le scritture e la sua esperienze che Dio è buono e misericordioso.

7) PREGHIERE NON ESAUDITE

Per ultimo ci sono i casi delle persone che dichiarano di avere perso la fede perché secondo loro Dio non risponde alle loro preghiere, oppure hanno pregato per una cosa che non si è mai realizzata, senza però mai fare un serio percorso spirituale e successive ricerche bibliche per scoprire come pregare Dio e come adorarlo. Queste persone hanno passato tutto il tempo a cercare le benedizioni di Dio senza però cercare la Sua presenza. Se hai la presenza, hai anche le benedizioni.

TIPOLOGIE DI ATEISMI

L’ateismo è una posizione filosofica che nega l’esistenza di un Dio che ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, nega l’esistenza dell’anima e di una vita dopo la morte sostenendo invece che dopo lo morte ci sia “il nulla”. La conseguenza di questa filosofia è che nessuno dovrà rendere conto di quello che ha commesso durante la vita sulla terra. Le persone che non credono pensano che non esistendo nessun Dio, non esiste neanche un codice morale da seguire stabilito da qualche creatore ed è quindi l’uomo che può decidere da se un suo standard di giustizia che cambierà a seconda della cultura popolare. Questo pensiero porta l’individuo a condurre una vita secondo la carne e quindi a inseguire i valori dell’io: individualismo, edonismo, egoismo, autoreferenzialità e altro ancora. Per l’ateo al posto di Dio c’è l’io infatti senza Dio è l’uomo che si erge a dio di se stesso.

TIPI DI ATEISMI

 Ho classificato diversi tipi di ateisti: Gli atei razionalisti, gli atei non razionalisti e gli agnostici.

1) ATEI RAZIONALISTI

 Nei primi l’ateismo è basato sulla razionalità scientifica. Qualunque cosa che non può essere dimostrata in maniera scientifica, non esiste, pertanto non bisogna crederci. Quindi secondo loro Dio non esiste perché non ci sono prove scientifiche della sua esistenza come c’è anche la negazione di ogni fenomeno soprannaturale. Dio non può essere dimostrato con strumenti tecnologici perché con essi puoi solo studiare la materia e Dio non è fatto di atomi essendo puro Spirito, per questo può solo essere cercato spiritualmente. Molti infatti dicono: Ma dove è Dio? Non lo vedo e non lo sento. Beh, non lo vedi e non lo senti perché sei cieco e sordo, per il fatto che non vuoi vedere e non vuoi sentire. Una delle tante cose che gli atei dicono che non potendo percepire Dio con almeno uno dei 5 sensi, non ci sono prove della sua esistenza. È come se un nato cieco dicesse che visto che non posso vedere la luce, allora la luce non esiste. Lo scienziato ateo Steven Hawking in un colloquio con papa Francesco continuò a sostenere il suo ateismo, ma mettendo anche in dubbio la sua limitata percezione del reale come impedimento a comprendere una sua eventuale esistenza. Anche da ateo è arrivato a una importante verità: Dio non si può percepire con i nostri 5 sensi naturali, ma puoi sentire la sua presenza solo spiritualmente, ma se il tuo spirito è morto allora non hai la capacità di sentirlo, ma questo non significa che non esiste. Diventare atei però apre a molte domande senza risposta, che gli atei provano a rispondere ma senza avere prove: Il senso della vita? Perché esistiamo? Com’è nato l’universo? Cosa c’è dopo la morte? Ogni risposta non è molto rassicurante. Molti dicono il nulla, ma che senso ha? Come puoi immaginarti il nulla? È una teoria che non puoi dimostrare scientificamente che dopo la morte non c’è nulla e se devi aspettare di morire per saperlo sarà troppo tardi. Lo scienziato Einstein disse: Chi non ammette l’insondabile mistero non può essere neanche uno scienziato. La scienza non può spiegare e investigare tutto, quindi nessuno può pretendere una prova scientifica per credere in Dio, al limite studiando la natura si posso arrivare a riconoscere i segni che portano ragionevolmente a prendere in considerazione la presenza di Dio. Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza lo avvicina. Le persone atee dicono che i credenti non hanno prova della vita dopo la morte, ma anche questo non è esatto, ci sono tante testimonianze di esperienze di “quasi morte”, ovvero persone che sono arrivate sul punto di morire, e sono di fatto morte per un certo tempo, qualcuno di minuti altri di ore, e dopo il risveglio raccontano cose analoghe: raccontano tutti che si sente l’anima uscire dal corpo come se fosse un abito usato, e continuano a vedere le cose che succedono intorno, tipo i medici che tentano di rianimare il corpo, poi si vede aprire un portare fatto di una luce bianca e si viene risucchiati da questo portale, si arriva nell’aldilà, e vengono accolte da Dio e dai propri cari defunti. Descrivono Dio come un’immensa luce gloriosa che non abbaglia gli occhi. A tutti viene detto che torneranno sulla terra e li viene lasciato un messaggio personale che cambia da persona a persona. Tutti dicono che chi arriva lì non vuole più andare via perché la pace che si prova è indescrivibile, poi dopo si fa ritorno al proprio corpo e si ricorda tutto. Ora, qualcuno può dire che si trattano solo di sogni, ma questo non è possibile perché in quel momento il cervello è morto e le attività celebrali sono completamente cessate, questo rende impossibile sognare. Un altro elemento è che in molti casi queste persone ricordano anche i dialoghi delle persone attorno a loro quando era morta, anche in altre stanze e questo sarebbe impossibile farlo da morto. Questo è quello che avviene in un’esperienza di quasi morte, nel linguaggio tecnico si chiama esperienza NDE. Sono quindi testimonianze che dimostrano una vita dopo la morte naturale. Gli atei  razionalisti sostengono che la fede è in antitesi con la scienza; pensano che se una persona crede è soltanto perché da bambini qualche prete gli ha fatto il lavaggio del cervello, ma se nel corso degli anni studiasse scienza e analizzasse la Bibbia arriverebbe alla conclusione di non esiste alcun Dio. C’è un piccolo problema in questo pensiero: la maggior parte delle conversioni avviene in età adulta, dopo anni di vita atea, cercando Dio e studiando la Bibbia si è arrivati alla conversione.

2) ATEI NON RAZIONALISTI

 I non razionalisti sono quella categoria di persone che pur non credendo in Dio sono comunque aperti nel credere in alcune cose che non hanno base scientifica, ad esempio l’astrologia, gli oggetti portafortuna o alcuni fenomeni paranormali. Alcuni cercano di immaginarsi una vita dopo la morte, tipo una sorta di paradiso o la reincarnazione, però nessuno si immagina l’inferno, perché questo fa paura, è più bello credere che anche se si è malvagi dopo la morte si va comunque in una sorta di paradiso o chissà. È qui che così come succede da secoli l’uomo s’inventa la sua religione e il suo proprio Dio a suo piacimento. Il giusto sa che fine veramente faranno dopo la morte. La maggior parte delle persone che vanno all’inferno non credevano neanche che esisteva. Gli atei non razionalisti  non credendo in Dio sono aperti a credere a qualsiasi cosa e si affidano ad essi per i propri problemi. Un esempio diffuso sono le persone dedite agli oroscopi, agli oggetti porta fortuna, alla lettura delle carte, si affidano a volte a maghi e presunti guaritori che sapendo i trucchi del mestiere spillano alle vittime molti soldi, rimanendo così truffati per nulla, dopo di che fanno le vittime; ma se avessero confidato nel Signore anziché a dei ciarlatani non sarebbero stati truffati. Altri invece è possibile che vengano attratti dall’occultismo e lo spiritismo. Pur rimanendo atei è possibile che credano negli spiriti e nella possibilità di parlare con le anime defunte che sono finite chissà dove. Il tentare di parlare con i morti oltre essere una cosa impossibile poiché scritto anche nel libro del Deuteronomio 18,11-12 è anche pericoloso. Quello è territorio demoniaco e se sembra che effettivamente ci sia l’anima del defunto che parla, in realtà sono demoni e chi va a contatto con essi, rischiano di avere delle influenze negative nella propria vita fino ad arrivare anche alle possessioni. La fede quindi offre uno scudo a ogni pensiero o ideologia che non sono conformi alla fede e portano a una vita di problemi e di schiavitù.

3)  L’AGNOSTICISMO

Contrariamente a quello che si può pensare Dio, preferisce uno che sia contro di Lui piuttosto che uno che sia indifferente. Perché se uno è contro Dio; qualcosa può fare per convertirlo, ma se invece è indifferente, difficilmente si potrà convertire. C’è da tener presente che anche una persona che si dichiara indifferente a Dio è pur sempre contro Dio perché se non se con Lui sei contro di Lui, non puoi essere neutrale a Dio. Questo è il caso delle persone agnostiche, loro non negano apertamente l’esistenza di Dio e a volte potrebbero anche essere d’accordo con qualche principio del Vangelo, ma di fatto non cercano il Signore e sono totalmente indifferenti ad esso; sono quindi fuori dallo stato di grazia. Immaginiamoci una persona in alto mare che sta per affogare, a un certo punto arrivano due navi, una da destra e l’altra da sinistra. Sa però che una di queste navi c’è una bomba e appena salirà esploderà. L’agnostico è colui che pur di evitare di salire sulla nave sbagliata, rimane in mare e muore affogato. Quindi l’agnosticismo porta  nella stessa strada dell’ateismo. La differenza è che l’agnostico non preclude la possibilità di convertirsi in futuro se dovesse arrivare in un modo o l’altro a comprendere davvero la Bibbia, quindi rispetto a un ateo non chiude completamente le porte a Dio.

YHWH, DIO D’AMORE E DI GIUSTIZIA

Ricorrono spesso sulla bocca di molte persone una certa tipologia di domande che iniziano sempre con le stesse parole: Se Dio è amore allora perché… Questo tipo di domande sono frequenti sia tra i sostenitori della teoria dell’antico astronauta e sia tra gli atei classici con l’obbiettivo di mostrare al credente come in realtà YHWH sia un Dio malvagio e non un Dio d’amore come dicono i teologi e di conseguenza tentare di far perdere fede a chi è soprattutto più debole e non ha un adeguata preparazione biblica o un’esperienza di fede intensa. Le domande si riferiscono al fatto che YHWH ordina di fare guerre e passare tutti a fil di spada come anche la legge di Mosè era a volte eccessivamente severa. Bisogna prima di tutto fare una riflessione su come dovrebbe essere un Dio d’amore per un non credente: Se per Dio d’amore si intente qualcuno che permette all’uomo di compiere ogni malvagità impunemente e sentirsi dire solamente “Ti amo!”, oppure qualcuno che deve essere sempre pronto a soddisfare ogni capriccio che viene dal cuore dell’uomo come una sorte di genio della lampada, ecco quello, anche se agli atei non dispiacerebbe, non è un Dio d’amore, ma solo una sorte di ridicolo babbo natale che si lascia prendere in giro dagli uomini che lui stesso ha creato. Bisogna tener conto anche della giustizia, che è l’altra faccia della medaglia. La giustizia comporta che il peccato deve essere punito. Ora riflettiamo sul perché Dio ci ha creato: l’unico motivo per cui ci ha creato è per dare gloria a Lui, vivere in pace e in amore con Dio e il prossimo. Se tu non stai vivendo per questo, non stai adempiendo lo scopo per cui sei stato creato. Dio avendo creato l’uomo, ha vita e morte su di lui e avrebbe il diritto di farlo morire al primissimo peccato della sua vita, se non lo fa, è perché Dio è anche un Dio d’amore, che non significa tollerare il peccato, ma darti del tempo affinché ti penti del tuo peccato e lo abbandoni. Ora, immaginiamoci di essere il padrone di una grande impresa che ama gli operai e dà a loro un buon salario, ma alcuni di loro si rifiutano di lavorare e passano il tempo tra chiacchere e caffè. Non è possibile far finta di nulla, anche perché non sarebbe giusto nei confronti degli altri operai che lavorano onestamente. Avresti tutti i diritti di licenziarli per insubordinazione, nessuno potrebbe dirti che sei stato cattivo a licenziarli. Ma mettiamo che vogliamo essere buoni, non vuoi licenziarli, perché significherebbe lasciarli senza stipendio, allora invii dei responsabili che gli ammoniscano affinché svolgano il lavoro per cui sono profumatamente pagati. Ma questi operai invece di ascoltare i responsabili li deridono e li cacciano via dal reparto. Inoltre si viene sapere che rubano gli attrezzi e danneggiano i macchinari. A questo punto chiunque per quanto vuole essere buono denuncerebbe questi operai li caccerebbe dall’azienda, nessuno potrebbe dire che sei cattivo a licenziare questi operai malvagi. Ma mettiamo che oltre ogni limite vogliamo essere ancora più buoni e per ammonirli mandi la massima autorità dopo ti te, tuo figlio affinché li ammonisca e svolgano il loro lavoro senza danneggiare l’azienda, ma questi operai umiliano tuo figlio, lo legano, lo picchiano e lo cacciano via. A questo punto non solo dovranno essere licenziati, ma anche andare i carcere. Sarebbe più malvagio lasciar fare a questi operai quello che vogliono che punirli perché danneggia l’intera azienda. Ecco, allo stesso modo Dio ha fatto con Israele e l’intera l’umanità. Gli ha dato la vita e ogni dono ma l’uomo ha rifiutato i comandamenti di Dio. Ha inviato profeti per ammonirli e sono stati perseguitati e uccisi, infine ha mandato suo figlio Gesù ed è stato crocifisso. Ma quelli che credono in lui e accettano i comandamenti sono figli di Dio. Dio fa di tutto per andare incontro all’uomo ma se l’uomo non fa un passo in avanti verso di Lui non può far nulla e bisognerà affrontare la giusta ira di Dio. In conclusione perché ci sono tutte queste guerre nella Bibbia? Molte sono guerre di difesa, altre sono violenze non autorizzate da Dio, ma le guerre per la conquista della terra promessa sono state fatte a causa della estrema malvagità dei popoli che ci abitavano, da come documentato in precedenza avevano dei culti satanici con tanto di sacrifici umani e prostituzione sacra che avrebbe reso impossibile la convivenza pacifica con gli israeliti. Se fossero stati delle popolazioni pacifiche e civili non ci sarebbe stato nessun problema di convivenza. La malvagità di questi popoli era talmente grande che paradossalmente era più crudele per l’umanità lasciarli in vita, nessuno può dire che erano delle popolazioni inermi e innocenti. Quando è avvenuto lo sbarco degli americani in Normandia, durante la seconda guerra mondiale, nessuno ha detto: <<Come sono stati cattivi gli americani a uccidere i poveri nazisti innocenti>> oppure quando di recente i russi hanno attaccato i terroristi dell’ISIS in Siria nessuno ha avuto pena per loro. Quindi accusare Dio di malvagità è solo pura ipocrisia. In Genesi capitolo 15, Dio promette la terra promessa ad Abramo, ma dice anche che la riceveranno di fatto solo alla quarta generazione perché  l’iniquità degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo. (16). Questo significa che Dio prima di prendere provvedimenti su una popolazione, deve raggiungere un tale livello di malvagità da esserne ricolma. Meriterebbe di essere punita molto prima, ma Dio è lento all’ira e grande in amore e tutto quello che si può salvare, lo salva.