I VIZI

  • Il salario del giusto è per la vita, il guadagno dell’empio è per i vizi (PR 10,16)
  • Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio, ma l’uomo stolto dilapida tutto. (PR 21,20)
  • Come il cane torna al suo vomito, così lo stolto ripete le sue stoltezze (PR 26,11)

Una persona non credente è potenzialmente propensa a condurre una vita piena di vizi a causa del senso di vuoto che ha nel cuore ed è costantemente alla ricerca di emozioni forti, realtà eccitanti, cose nuove che spezzino la noia e la monotonia e per nessun motivo non ha intenzione di rinunciare anche perché molti ritengono che i vizi sono un modo per alleviare lo stress giornaliero. Se uno pensa che chi non segue Dio è libero di fare ciò che vuole perché non deve sottostare a tanti divieti è un illuso. La libertà è una cosa bellissima, ma se è esercita nel modo sbagliato, diventa schiavitù, e non si è più liberi come si pensava di essere; tutto il contrario, ti porterà invece ad essere schiavo del peccato e dei vizi. Come ad esempio fumo, il gioco d’azzardo o la pornografia e tante altre cose che possono dare un appagamento immediato, ma poi ne paghi a lungo andare un grosso prezzo, per il fumo in salute, per il gioco in soldi e la pornografia a distorcere la concezione di amore, di conseguenza cercare un tipo di ragazza che non potrà renderti felice. Ogni vizio porta a distruggere la vita e con i tuoi sforzi non riuscirai a dominarli, perché ormai sei schiavo di quelle cose. Un vizio tira l’altro se non ci sono freni, s’inizia a volere sempre più soldi, poi a fumare, drogarsi, parlare male degli altri. Una vita passata nei vizi non porterà ad essere sempre felici perché non ce ne sarà mai a basta, se ne vorrà sempre più e si diventerà sempre più apatici. Una persona che ha molti vizi è sintomo di un male interiore, una depressione che ha dentro e cerca di coprire tutto con i vizi, quando invece è Dio la soluzione a tutto questo. Dio, però ama ancora quelle persone e potranno ravvedersi in qualsiasi momento e il Signore le prenderà a se. Per chi invece è un credente ci sono due possibili categorie di persone. La prima è quella che è fondamentalmente  buona e lo dimostra facendo anche le opere giuste quando si ha occasione, ma si concede anche dei vizi o dei comportamenti sbagliati di fronte a Dio. Quel tipo di persona spesso è portata a pensare che tutto sommato considerandosi una brava persona, anche se mi concedo qualche vizietto che male c’è? In fondo rispetto a chi non crede, ho già pochi vizi. Non bisogna mai confrontarsi con chi non crede, perché chi non è credente è normale che abbia dei vizi. Bisogna invece avere la parola di Dio come punto di riferimento. Questo modo di pensare fa venire in mente la parabola della donna che fa il pane e inserisce nell’impasto un po’ di lievito che fa lievitare tutta la pasta. Ora, che cosa insegna questa parabola? Che cosa è questo lievito che fa lievitare tutta la pasta? C’è un altro passo del Vangelo, dove si parla del lievito, quando Gesù dice ai discepoli di tenersi lontano dal lievito dei farisei. Il lievito è un’immagine negativa nella Bibbia che sta indicare che se si accetta l’esistenza di un vizio o un cattivo comportamento e non si fa nulla per mettere dei freni a questo, nel lungo periodo porterà ad aprire una porta per il demonio che potrà colpirti maggiormente e inquinerà progressivamente la tua vita fino ad avere delle conseguenze che non avresti mai pensato. Quindi è importante se non altro di mettere dei freni e tenere sotto controllo i vizi per evitare che prendano il sopravvento su di noi. Bisogna sapere che ogni vizio o atteggiamento carnale sono un ostacolo per Dio, per questo è necessario eliminare ogni vizio per avvicinarsi sempre più a Dio. Non bisogna lasciarsi tentare nel dire: << Perché devo smettere? Tanto Dio mi capisce>> No che non ti capisce! Oppure pensare: <<Dio non guarda questi piccoli peccatucci, l’importante è che non commetto cose gravi, per il resto va bene>>. Quello che per te potrebbe essere un piccolo peccatuccio, per Dio invece potrebbe essere grave perché può essere un idolo o un ostacolo per il cammino di fede. Se dunque ci sono dei comportamenti sbagliati nella nostra vita bisogna sbarazzarsene e non trovare delle scuse per non cambiare. Bisogna fare una scelta nella vita su cosa preferiamo, tra i piaceri carnali o la pace spirituale. Non si può avere entrambe perché una esclude l’altra. Non potrai avere pace finché sarai sotto qualche forma di schiavitù. I piaceri carnali possono essere anche molto intensi, ma hanno breve durata, poi rimane il vuoto. Quindi non fai un grande affare se scegli questa via. La pace spirituale invece c’è sempre con una costante preghiera. Se avete appena scelto di seguire la strada della pace spirituale eliminando ogni vizio, allora i miei complimenti! Siete appena cresciuti spiritualmente e avete fatto un passo importante verso la comunione con Dio. Qui allora entra in gioco la seconda categoria, ovvero quelli che sanno di avere dei vizi o dei cattivi comportamenti e si ha la volontà di eliminarli, ma nonostante tutti i tentativi continuano a sussistere. Ci si può trovare nella situazione dove vogliamo obbedire alla legge di Dio, ma siamo anche in un corpo di carne e questo rende tutto complicato. Riconosciamo infatti ciò che è bene ma non abbiamo la forza di compierlo, infatti il bene che vorremo fare non riusciamo a farlo, invece il male che non vorremo fare, proprio quello facciamo (Romani 7,19). Questi sono i casi in cui il nostro spirito è pronto, ma la carne è debole. Prima o poi tutti i cristiani arrivano a questo livello. Come anche Pietro quando aveva promesso a Gesù che non lo avrebbe mai abbandonato, a costo anche di morire con lui ed è stato sincero quando lo ha detto, ma il giorno seguente lo ha rinnegato per tre volte. Come si esce da questa situazione? In questi casi bisogna sapere che Cristo è morto affinché i tuoi peccati siano perdonati e abbia anche la forza compiere la parola di Dio. Con la tua sola forza sarà molto difficile controllare le cattive abitudini, ma se invece lasci che sia Dio a operare e preghi con tutto il cuore e ti arrendi a lui chiedendo di darti la forza di obbedire al suo comando lui lo farà, basta che ti affidi a lui, confessi i tuoi peccati e chiedi con umiltà di liberarti da quel vizio. Se noi lo vogliamo con l’aiuto di Dio, possiamo dominare ogni forma di peccato. Ogni cosa è possibile con Cristo che ci fortifica. Quando deciderai di obbedire a un determinato comando o eliminare qualcosa di sbagliato nella tua vita, allora il Signore ti darà la forza di farlo. Senza la preghiera è impossibile arrivare a questo; pregate e dichiarate più volte di essere liberi dal vizio nel nome di Gesù e vedrai che non sarai più portato a ricadere nel vizio e non avrai neanche più astinenza, perché il Signore può cambiare il tuo cuore se solo glielo permetti. Le persone normalmente non riescono a dominare i vizi perché eliminare un vizio significa creare un vuoto dentro di noi che deve essere riempito con qualcos’altro, per questo, chi riesce a smettere poi ricomincia di nuovo o passa ad avere un altro vizio in sostituzione a quello precedente. Se invece per ogni vizio che vogliamo eliminare, lo sostituiamo con una buona abitudine, allora in questa maniera si riesce a smettere perché il vuoto che l’eliminazione di un vizio crea in noi si sostituisce con qualcosa di buono. Bisogna pensare il motivo che ci ha spinti ha iniziare con un vizio e da li capirai anche con la preghiera con che cosa dovrai sostituirlo. Un altro modo per sconfiggere un vizio è nel caso si ha un amico cristiano di cui abbiamo fiducia e confidenza. Tutte le volte che cadremo nel vizio o in un certo comportamento sbagliato, lo confideremo a lui e ogni volta che succederà, pregherà per te perché il Signore ti possa liberare da ogni cosa che ti rende schiavo, così anche noi pregheremo allo stesso modo. Secondo le testimonianze di chi ha usato questa strategia, garantisce che funziona. Chi non conosce Dio, pensa che i cristiani siano dei poveri sacrificati che non si godono la vita, lasciandosi andare con i vizi, ma la verità è esattamente l’opposto perché dopo aver eliminato ogni vizio sperimenteremo una comunione più profonda con Dio e scopriremo che a far tutto questo ne valso la pena.

NON FARE DEI SOLDI IL PROPRIO DIO

  • Chi confida nella ricchezza cadrà, i giusti invece rinverdiranno come foglie (PR 11,28)
  • I tesori male acquistati non giovano, ma la giustizia libera dalla morte (PR 10,2)
  • Tale è la fine di chi è avido di guadagno; la cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato (PR 1,19)
  • Accumulare tesori a forza di menzogne è futilità effimera di chi cerca la morte (PR 21,6)
  • L’empio indulge tutto il giorno alla cupidigia, mentre il giusto dona senza risparmiare (PR 21,26)
  • Un buon nome è preferibile a grandi ricchezze e la benevolenza altrui vale più dell’argento e dell’oro. (PR 22,1)
  • L’avaro è impaziente di arricchire, ma non pensa che gli piomberà addosso la miseria (PR 28,22)
  • L’uomo leale sarà colmo di benedizioni, chi ha fretta di arricchirsi non sarà esente da colpa (PR 28,20)
  • è meglio un piatto di verdura con amore che un bue grasso con odio (PR 15-17)
  • Non mangiare il pane dell’avaro e non bramare le sue ghiottonerie  (PR 23,6)

La persona saggia sa gestire in modo giusto le proprie risorse finanziarie, egli sa che sono un dono di Dio e non vanno sperperati. Le ricchezze devono essere usati per la vita, per comprare ciò che serve per vivere e vestirsi, come prima cosa, ma si possono usare per tutto ciò che è buono, tipo lo studio o per piccoli svaghi come ad esempio farsi una passeggiata in montagna. Ricordarsi però che essendo dono di Dio abbiamo il dovere di amministrarlo bene e come riceviamo questi doni, dobbiamo a sua volta donare anche noi una parte ai bisognosi o ai mezzi che diffondono la parola di Dio.  Molti atei invece si illudono di trovare la felicità nelle cose materiali e impostano la propria vita come se il denaro fosse il loro Dio. Il proprio personale Dio è quello che servi e quello per cui sacrifichi. Come ad esempio sacrificare molte ore in famiglia per poter invece lavorare con lo scopo di passare di livello in azienda e avere uno stipendio più alto, più potere e prestigio. Quella persona si ritroverà con più soldi ma con un clima in famiglia dove manca l’amore e anche se si avrà qualche soldo in più sarà tutto inutile. Persone che sacrificano l’amore e l’amicizia per correre dietro al denaro. Questa è la cupidigia, l’amore per il denaro; Gesù cerca di mettere in guardia da questo: Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede (Luca 12,15).  Gesù un giorno raccontò questa parabola: La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé:<<Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così disse: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divèrtiti>> (16-19) Questo è il tipico caso di una persona che ha il denaro come proprio Dio. Ha passato la vita con l’unico scopo di accumulare ricchezze per se stesso e ora che si rende conto di essere così ricco da riuscire a vivere di rendita, decide di investire in strutture che possano contenere tutte le sue ricchezze, riposarsi e godersi la vita. Quante cose ha dovuto rinunciare per potersi arricchire?  Sono le relazioni che determinano la nostra felicità, a partire dalla relazione con Dio, questo tipo di persone non saranno mai veramente felici, ma vivranno una vita vuota e non riusciranno a trovare quella pace che speravano di trovare, solo Dio può dare quella pace. Ma ora che finalmente ha raggiunto lo scopo della sua vita e pensa di avere vinto, scoprirà presto di aver perso. Quello che per l’uomo è saggezza, per Dio è stoltezza (Ved. Pag. 9) Ma Dio gli disse:<<Stolto! Questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?>>. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio>> (20-21). Passare la vita pensando solo a soddisfare se stessi non paga (Ved. Pag. 13); il personaggio di questa parabola non ha minimamente pensato che tutte queste ricchezze avrebbero potuto sfamare molti bisognosi e portare frutto per il regno di Dio. La cupidigia porta sempre all’egoismo, che a sua volta porta le persone ad essere cinici. Alcune persone per amore del denaro arrivano addirittura a commettere delle vere e proprie azioni criminali, perché sempre quello è il punto, quello che ami più di ogni altra cosa, che sei disposto a tutto pur di averla, quello è il tuo Dio. La cupidigia a volte può anche uccidere, in alcuni casi alcuni componenti delle bande criminali si uccidono tra loro pur di non dover spartirsi il bottino tutti insieme e avere più quindi soldi a disposizione.  Quello che acquisti con i soldi guadagnati in maniera illecita non è gradito a Dio e non ti gioverà affatto. Le persone non credenti che hanno scelto di mettere i soldi al primo posto, il loro unico scopo è di arricchirsi il più in fretta possibile e ogni mezzo è giustificato per ottenere quell’obbiettivo. Queste persone sanno che è molto difficile arricchirsi in fretta perché se si vuole avere uno stipendio piuttosto alto, bisogna studiare molto e anche lì non è detto che si possa trovare un lavoro ben pagato subito, s’inizia sempre con uno stipendio modesto e solo con gli anni se si è bravi, può aumentare. Se invece si vuole guadagnare molto fin da subito e senza stare molto sui libri allora bisogna compiere degli atti illeciti. Ad esempio organizzare truffe o diventare abili nei furti o entrare nella rete dello spaccio o cose simili. Per questo chi vuole arricchirsi in fretta passa nelle vie del peccato. Il pericolo di dover pagare delle proprie azioni davanti alla legge e perdere tutto è molto alto. La sapienza e la giustizia di Dio può liberarti da queste cose che rendono schiave l’uomo. Non si può servire Dio e i soldi insieme perché uno disprezzerà l’altro. Bisogna mettere sempre Dio al primo posto in modo che puoi usare i tuoi soldi nel modo giusto e non ne diventi schiavo e non ne farai un idolo. Chi invece confida in Dio avrà una vita piena e in pace con se stessi e con gli altri, non ha bisogno di tante cose materiali, gli basta l’amore di Dio e del suo prossimo e nient’altro. È molto meglio avere una buona reputazione e tanti amici che possono aiutarti nel momento del bisogno piuttosto che avere molti soldi ed essere circondato da persone false e malvagie, che non ti vogliono bene veramente e ti frequentano solo per opportunismo. Il risultato sarà che ti pugnaleranno alle spalle nei momenti di debolezza. Per questo non bisogna basare la propria vita sulle ricchezze di questo mondo perché non ti daranno la felicità che ti aspetti. Questo lo si può vedere nel mondo di oggi, dove la cultura materialistica e consumistica è largamente diffusa  nonostante un tenore di vita alto, un avanzato livello tecnologico, si continua ad avvertire un incolmabile vuoto interiore, al quale si addiziona la “preoccupazione” di un futuro dai contorni foschi e burrascosi. L’unico Dio che bisogna avere per colmare il vuoto interiore è solo il Signore, che ci ama e ci vuole salvare dalla morte e dalla schiavitù. Quindi se si vede una persona molto ricca, non pensare a quanto sarà felice per quello che possiede. Osservala e se non è credente scoprirai che non è veramente in pace con se stesso e se sembra felice in realtà è solo una maschera. Non invidiarlo e non desiderare quello che ha; è tipico di chi non ha il cuore di Dio pensare così.

LA PIGRIZIA

  • Fino a quando, pigro, te ne starai a dormine? Quando ti scuoterai dal sonno? (PR 6,9) e intanto arriva a te la povertà, come un vagabondo, e l’indigenza, come se tu fossi un accattone (11)
  • Come l’aceto ai denti e il fumo negli occhi, così è il pigro per chi gli affida una missione(PR 10,26)
  • Il pigro brama, ma non c’è nulla per il suo appetito, mentre l’appetito dei laboriosi sarà soddisfatto (PR 13,4)
  • In ogni fatica c’è un vantaggio, ma le chiacchiere portano solo misera (PR 14,23)
  • Il pigro immerge la mano nel piatto, ma non è capace riportarla alla bocca (PR 19,24)
  • Il pigro dice: << C’è un leone là fuori: potrei essere ucciso in mezzo alla strada >>. (PR 22,13)

Il libro dei proverbi esalta la laboriosità e l’uomo industrioso, quello che si dà da fare, che ha iniziativa: le ricchezze così guadagnate sono una benedizione. La pigrizia viene considerata come segno di stoltezza che è l’esatto contrario di saggezza o sapienza. L’uomo saggio è anche quello che sa che deve lavorare per guadagnare, e si dà da fare, ognuno ha il dovere di contribuire a far prosperare la società, così avrai diritto al tuo salario. Se non è il lavoro, può essere anche lo studio per prepararsi al lavoro. Chi è pigro e non studia e non lavora, o se lo fa, non lo fa con sufficiente impegno allora questo potrà portare ad avere un lavoro di basso livello e quindi di scarso guadagno e questo può essere conseguenza di povertà materiale che porta la persona ad essere depressa e frustrata per non avere un lavoro appagante. Questa frustrazione avrà ripercussioni nel rapporto con le altre persone; porterà a essere permalosi e poco solari e con poca reattività di fronte ai problemi. Ci sarebbe il desiderio di avere un lavoro interessante e sicuro, ma rimarrà solo un sogno fin quanto continuerà ad essere pigro. Una persona pigra vuole avere tutto ciò ma non è disposto a impegnarsi per raggiungere l’obiettivo. La pigrizia inoltre porta a inventarsi delle scuse per non fare il proprio dovere e non è in grado di finire ciò che ha iniziato, non per incapacità ma per mancanza di voglia. Non si dovrà lamentare se si troverà in condizione d’indigenza perché senza sforzi, sacrifici, impegno e dedizione non si riuscirà mai ad ottenere gli obiettivi prefissati, come quello di trovare un buon lavoro o possedere una bella casa. Se poi qualcuno pensa di guadagnare non lavorando ma facendo cose illecite è un illuso, perché porterà soltanto alla rovina. Una persona pigra ha uno stato d’animo che porta a fargli pensare che sforzarsi di svolgere il proprio dovere sia un sacrificio immane, è più comodo inseguire l’ozio e passare il tempo a fare cose futili e questa mentalità porterà a una predisposizione ad avere più vizi che renderà la persona schiava. Chi invece lavora o studia in maniera adeguata, porterà alla ricchezza e una vita soddisfatta in quel campo. Esiste anche una sorta di pigrizia spirituale, dove non si ha voglia di dedicare del tempo per il Signore, perché pensa magari, anche se dichiara di essere credente, ritiene che pregare sia una cosa noiosa, è molto meglio dedicare il tempo per il piacere. Evidentemente non è mai stato insegnato a passare del tempo con Dio, perché è tutt’altro che noioso e una perdita di tempo, anzi è invece quello che darà valore alla propria vita. La soluzione alla pigrizia passa proprio da Dio; bisogna prima di tutto pentirsi per questo peccato e chiedere perdono a Dio. Una volta pentito non pensare a tutto quello che avresti potuto fare e tutte lo soddisfazioni che ti sei perso, volta pagina un volta per tutte. Poniti degli obbiettivi, iniziando dalle piccole cose e non fermarti a metà. Se ci si sente stressati e con poca energia prega Dio perché spazzi via ogni stress. E se si inizia bene e con decisione, ponendoci un obiettivo ben preciso, riusciremo a completarla con successo. Se si ama il Signore e si pensa che ogni cosa lo faccia per lui, fosse anche solo a spazzare per terra, questo darà la forza e la voglia per impegnarsi in ogni cosa. Spesso succede che prima di svolgere qualsiasi attività non si ha nessuna voglia di farla, ma l’energia e la voglia di fare vengono non appena si inizia. Se riusciremo a portare a termine piccoli obbiettivi allora potremo iniziare ad avere delle ambizioni più grandi. Ricordarsi sempre che per ogni progetto non mettere da parte il Signore.