
INTRODUZIONE
Tra tutti i libri del nuovo testamento, l’apocalisse è quello più misterioso, ricco di simboli e numerologie, per questo spesso oggetto di speculazioni interpretative. Si può notare un linguaggio peluliare rispetto agli altri libri dovuto al suo genere letterario, il genere apocalittico: Molto diffuso e usato nell’ambiente giudaico del tempo. Un esempio di questo lo troviamo anche in alcuni libri dell’Antico Testamento, tra cui alcuni passi di Isaia, di Ezechiele, Gioele, Zaccaria e Daniele e in molti altri scritti apocrifi. È un genere letterario che si sviluppò specialmente a partire dall’esilio babilonese con lo scopo di esortare, incoraggiare, infondere speranza, rafforzare la fede dei credenti nei periodi di maggiore persecuzione e sofferenza. Siamo al tempo dell’Imperatore Domiziano (81-96); Egli ha scatenato un ondata di persecuzioni in quanto questo nuovo credo ha il “crimine” di non voler adorare l’imperatore come una divinità, considerato un’azione abominevole per un cristiano. Lo scritto vuole anche dare una chiave di lettura della situazione presente: la lotta tra Dio e le forze del male, tra l’Agnello (Gesù) e la bestia (la Roma imperiale) che agisce sotto impulso del Drago (diavolo). Nello stesso tempo è una profezia per il futuro: i nemici di Dio saranno vinti e verrà un periodo di pace e di felicità per i fedeli quando riceveranno la corona della vittoria da Cristo nella Gerusalemme celeste. È quindi uno scritto di speranza. Così facendo Giovanni invitava alla speranza e alla fedeltà le sue comunità cristiane: una profezia nata per i tempi presenti, ma ancora attuale oggi proprio perché parola profetica che si compie fino alla sua realizzazione completa. Per questo l’apocalisse esorta a non mollare e rimanere aggrappati alla fede e alla speranza, Tale speranza è proiettata nel futuro, in un intervento finale e decisivo di Dio che cambierà radicalmente la sorte del suo popolo rimasto fedele. È la vittoria del bene sul male. Quindi la linea fondamentale dell’apocalittica è la misteriosa lotta fra Dio e le potenze del male, una lotta che si concluderà con la vittoria assoluta di Dio. La nostra Apocalisse, diversamente dalle altre, è tipicamente cristiana con un contenuto specificamente cristologico. Il vero protagonista del libro è infatti Gesù Cristo morto e risorto, Signore della storia e Salvatore del mondo, unico Giudice. Con lui anche la Chiesa diventa protagonista in quanto egli vive e continua ad operare fino alla fine dei tempi. Il libro contiene una rivelazione profetica consegnata all’autore dallo stesso Gesù.
IL SIMBOLISMO:
Nell’Apocalisse infatti ci sono più di 500 citazioni o allusione all’Antico Testamento. Questo materiale è spesso usato liberamente dall’autore e lo adatta alle nuove circostanze in modo che i contemporanei potessero meglio intenderne il messaggio. Comunque bisogna poi ricordare che si tratta di simboli, cioè per loro natura non completamente esauribili nel loro significato. Per comprendere l’Apocalisse, specialmente le sue scene simboliche, si deve identificarne la provenienza biblica del simbolo usato e l’idea che esso rappresenta. Vediamo alcune categorie di simboli:
- SCONVOLGIMENTI COSMICI
Il significato più profondo è che Dio è disposto a sconvolgere il mondo con un intervento potente per salvare i suoi fedeli. Tra i cataclismi troviamo terremoti, oscuramento del sole, della luna, delle stelle, cataclismi, ecc.
- SCONVOLGIMENTI SOCIALI
Per lo stesso motivo sono presenti anche questi elementi, anche per punizione del malvagio impenitente. Tra le calamità troviamo fame, guerra, carestia, pestilenza, ecc.,
- ESSERI ANIMATI, UOMINI ED ESSERE MOSTRUOSI
Indicano personaggi storici e avvenimenti della storia ben precisi, ma visti in una dimensione nuova, quella escatologica. La storia contiene elementi che permangono in altre epoche anche se con caratteristiche diverse.
- I NUMERI
Hanno sempre un valore simbolico, come spesso si trova nella Bibbia. Essi descrivono sia la realtà umana che divina secondo le loro caratteristiche. Vediamo alcuni esempi con i significati:
- 7 indica la totalità e la completezza della realtà e dell’opera di Dio
- 3.5 indica invece parzialità, tempo limitato e breve
- 12 indica il popolo di Dio antico e nuovo (12 le tribù di Israele e 12 gli apostoli)
- 6 indica l’imperfezione e la cattiveria umana (666 è la triplicità del male)
- 4 indica universalità in quanto fa riferimento ai quattro punti cardinali, la totalità della realtà.
- 1000 indica una quantità non misurabile, una durata imprecisabile
- 144000 Si compone tramite 12 x 12 x 1000; cioè la folla enorme senza limiti del popolo Dio
- I COLORI
Hanno un significato particolare desunto dalla cultura biblica e orientale, vediamo il significato di alcuni colori:
- BIANCO il mondo divino
- ROSSO esseri sanguinari
- PORPORA potere tirannico e lusso sfrenato
- NERO Morte, luogo senza luce
- VERDE malattie infettive che mietono gli uomini
AUTORE:
L’autore dell’Apocalisse si presenta lui stesso come “Giovanni” (cfr. Ap 1,1.4.9; 22,8) che scrive dall’isola di Patmos (cfr. Ap 1,9) dove si trova in esilio a causa della Parola. La tradizione antica attribuisce l’Apocalisse all’apostolo Giovanni. Certamente tra il van gelo e le lettere, relazionati al nostro scritto, vi sono delle differenze stilistiche e contenutistiche che si spiegano con l’utilizzo di un genere letterario diverso come quello apocalittico. Vi sono però anche molte affinità con il vangelo nell’uso di allegorie e simboli come l’acqua viva, il Pastore, l’Agnello, la manna, il Verbo di Dio, la testimonianza, la verità. Questo basta per far rientrare l’Apocalisse nella “scuola giovannea” che ebbe origine a Efeso e che dette origine al quarto vangelo e alle tre lettere che vanno sotto il nome dell’apostolo.
DESTINATARI:
Lo scritto è diretto alle chiese dell’Asia Minore (cfr. Ap 1,4.11) di cui conosce bene la situazione e la loro vita. Le Chiese sono state fondate da Paolo e sono fiorenti, ma ora è Giovanni a guidarle e siamo alla seconda generazione di cristiani.
CONTENUTO:
La struttura del libro è composta da settenari. Il numero 7 dona l’idea di completezza e quindi ogni settenario è una unità letteraria compiuta e facile da individuare e analizzare. L’Apocalisse è impostata chiaramente su quattro settenari (le 7 lettere alle sette chiese dell’A sia; i 7 sigilli; le 7 trombe; le 7 coppe) introdotti da un prologo e chiusi da una conclusione. Il tutto sembra poi costruito sulla falsa riga di una celebrazione liturgica di cui riprende più volte le singole parti. Lo stesso prologo e la conclusione hanno un carattere prettamente liturgico.
Possiamo perciò fissare questa struttura in otto parti:
1- Prologo di introduzione (1,1-20)
2- I settenario: le sette lettere alle sette chiese dell’Asia (2,1-3,22)
3- II settenario: i sette sigilli del libro di Dio (4,1-8,1)
4- III settenario: le sette trombe del giudizio di Dio (8,2-14,20)
5- IV settenario: le sette coppe del giudizio finale di Dio (15,1-19,10)
6- La vittoria definitiva del Verbo di Dio (19,11-20,15)
7- La creazione del mondo nuovo: la città di Dio (21,1-22,5)
8- Conclusione (22,6-20)