LUCA – MATTEO
Nascita, infanzia e giovinezza di Gesù sono narrate schematicamente nei vangeli di Matteo e di Luca, mentre Marco e Giovanni non dicono nulla. Entrambi i vangeli fanno riferimento a fonti proprie, rispettivamente la fonte M per Matteo e la fonte L per Luca. Luca e Matteo ci offrono nei primi capitoli dei loro rispettivi vangeli i fatti riguardanti l’infanzia di Gesù. Questo è chiamato il “vangelo dell’infanzia”. Pur essendo narrazioni ricostruite più tardi e secondo degli schemi e intenzioni particolari, anch’esse sono Parola di Dio, Rivelazione. Infatti i vangeli non sono storia biografica, ma storia rivelata. Per questo pur non potendo parlare di resoconti biografici, possiamo parlare di fatti storici. È storia scritta in un genere letterario particolare: genere dell’infanzia. Il vangelo dell’infanzia è un preludio in cui si annunciano e si vedono i segni di colui che è Gesù e della sua missione partendo dalla fede pasquale delle comunità. È da questo punto di partenza che si ricostruisce l’infanzia: gli eventi pasquali fanno luce sull’infanzia di Gesù. Quindi tutto si deve leggere in chiave cristologica e non mariologica. Tutto è in funzione di Cristo. Anche se quello che sappiamo della sua infanzia probabilmente lo dobbiamo a Maria, che è stata la fonte principale, solo le avrebbe potuto raccontare l’episodio l’annunciazione e altri episodio dell’infanzia di Gesù. L’infanzia di Gesù mostra pienamente che cos’è il mistero dell’incarnazione, il fatto che Dio si sia fatto uomo in tutto simile a noi, tranne che nel peccato. Gesù fu un bambino sconosciuto, un giovane normale, cresciuto in un villaggio senza importanza e governato dall’impero romano, come tanti altri suoi coetanei.
PERCHÉ SONO STATI SCRITTI?
Ciò che i vangeli volevano offrire non erano notizie per soddisfare la curiosità, ma rendere esplicito il significato dell’incarnazione e del compimento delle profezie. Gesù fin dall’inizio è il Messia atteso e promesso ed è fin dal concepimento il Figlio di Dio. Alla luce della resurrezione si vede la nascita di Gesù necessariamente come miracolosa: una vergine concepisce per opera dello Spirito Santo. Maria è piena della grazia-benevolenza divina e Giuseppe diventa colui che garantisce la linea davidica. Matteo e Luca rispondono alla domanda “chi è Gesù” e non “cosa fece Gesù da piccolo”: il loro interesse non è biografico, ma di fede. Dai vangeli quindi non possiamo risalire alla vita del bambino Gesù, ma solo a ciò che tocca la vita di fede. I autori evangelici hanno pensato di scrivere riguardo l’infanzia di Gesù in funzione a quello che sarebbe stata la sua missione e la sua identità, facendo capire al lettore che non è una persona come gli altri. L’annunciazione, la nascita verginale di Maria, l’adorazione dei magi sono tutti fatti reali che riconducano alla messianicità di Gesù. Abbiamo solo gli elementi utili a questo, il resto della sua infanzia non ha importanza.
Fin dall’inizio la fantasia popolare cercò di riempire il vuoto lasciato dai vangeli. Nacquero così i vangeli apocrifi. Questi vangeli ci parlano di un Gesù come di un bambino prodigio che compiva miracoli per gioco. Queste opere sono considerate apocrife (= nascoste; scritti non riconosciuti dalla Chiesa come canonici, cioè non sono da credere in modo vincolante), cioè non considerate autentiche circa la tradizione della fede delle chiese, pur contenendo anche fatti storici assieme a interpretazioni fantastiche.
NATIVITÀ DI LUCA E MATTEO A CONFRONTO
L’annuncio della nascita di Gesù LC 1,26-38 Nascita di Gesù LC 2,1-21 La visita di Maria ad Elisabetta LC 1,39-56 La presentazione di Gesù al tempio LC 2,22-40 Gesù tra i dottori del tempio LC 2,41-52 |
Nascita di Gesù MT 1,18-25 La visita dei Magi MT 2,1-12 Fuga in Egitto MT 2,13-15 La strage degli innocenti MT 2,16-18 Il ritorno a Nazareth MT 2,19-23 |