La paleastronautica sostiene anche che la Bibbia descriva YHWH come un essere in carne e ossa e non una entità divina e trascendente che ribadiscono sia un’imposizione teologica. Ora vedremo alcuni versetti che secondo loro avvalgono questa tesi.
1 Re 11,7
Salomone costruì un’altura per Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche per Moloc, obbrobrio degli Ammoniti.
In questo versetto Biglino afferma: Non c’è da stupirsi che il Re Salomone, considerato da tutti il re più saggio, ritenne fosse più prudente ingraziarsi anche gli altri ELOHIM che operavano nelle regioni vicini. Essendo gli ELOHIM mortali, egli sapeva bene che YHWH oggi poteva esserci e domani non più; oppure poteva semplicemente andarsene. Fece ciò per non rischiare di rimanere scoperti ed essere conquistati dalle popolazioni vicine. Anche qua si può vedere la sua male fede perché nei versetti da 1 al 6 dice completamente un’altra cosa:
Il re Salomone amò molte donne straniere, oltre la figlia del faraone: moabite, ammonite, edomite, sidònie e ittite, provenienti dai popoli di cui aveva detto il Signore agli Israeliti: «Non andate da loro ed essi non vengano da voi, perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dèi». Salomone si legò a loro per amore. Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli fecero deviare il cuore. Quando Salomone fu vecchio, le sue donne gli fecero deviare il cuore per seguire altri dèi e il suo cuore non restò integro con il Signore, suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre. Salomone seguì Astarte, dea di quelli di Sidone, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. Salomone commise il male agli occhi del Signore e non seguì pienamente il Signore come Davide, suo padre.
Il regno di Israele divenne una rilevante potenza geopolitica così che alcune popolazioni vicine ritennero opportuno per convenienza politica di far sposare la propria figlia con il re Salomone. Quest’ultime ebbero un’influenza negativa su di lui che nella vecchiaia, nel periodo della vita più debole si fece convincere di far costruire altari in onore a false divinità. Non a caso il versetto 7 parla di “obbrobrio”che appunto vuol dire falso Dio. Il testo non dice che Salomone fece tutto questo per convenienza strategica essendo gli ELOHIM mortali in carne e ossa. Questa è solamente una manipolazione del testo.
Esodo 15,3
YHWH è un guerriero, il suo nome è YHWH
Biglino punta molto su questo versetto per dimostrare che il Dio che i cristiani e gli ebrei adorano è un essere in carne e ossa. Il versetto nella sua traduzione letterale dice:
Si nota la presenza della parola “uomo” anche se nelle Bibbie in italiano non viene riportata e questa è la dimostrazione che YHWH è un essere un carne e ossa, in particolare il versetto ci dice che era un militare di esperienza, questo spiegherebbe il motivo per cui spinge sempre Israele a far guerra ai nemici. Quello che queste spiegazione non si tiene conto è il contesto e il genere letterario. Questo versetto è all’interno di un cantico, in particolare “il cantico della vittoria” cronologicamente riportato appena il popolo di Israele attraversa il mar rosso che viene richiuso subito dopo, distruggendo così l’esercito del faraone. I cantici sono delle poesie ed è normale che siano presenti metafore e allegorie. Il versetto in questione è infatti una metafora: Non significa che YHWH è un essere in carne e ossa, ma dato il contesto cronologico e il genere letterario sta dicendo che Dio ha combattuto per loro sconfiggendo l’esercito del faraone, nessuno ha avuto bisogno di fare altro se non quello di prendere tutto e incamminarsi, non hanno dovuto armarsi e combattere per sconfiggere l’esercito del faraone ma è stato Dio che con i suoi prodigi ha fatto il ruolo di “uomo di guerra“ per loro. Un fan di Biglino risponderà che nella Bibbia non ci sono metafore, tutto va preso alla lettera, sono i teologi che si inventano la presenza di metafore per far stare in piedi la fede religiosa. Sempre nello stesso cantico, nel versetto 10 troviamo scritto: Soffiasti con il tuo alito: li ricoprì il mare, sprofondarono come piombo in acque profonde. Ora, se noi partiamo con la supposizione che YHWH è un essere in carne e ossa e nella Bibbia non ci sono metafore, in base a questo versetto dovremo pensare che un uomo con la solo forza polmonare dell’alito ha spostato un interno mare per diverse ore; da qui vediamo come la lettura puramente materialistica e letterale produce risultati grotteschi e impossibili, questo dimostra che nella Bibbia, soprattutto nei cantici le metafore sono spesso presenti e questo è il caso anche del versetto 3.
Deuteronomio 23,15
Poiché il Signore, tuo Dio, passa in mezzo al tuo accampamento per salvarti…
In questo versetto viene sottolineato il fatto che Dio passa “in mezzo” all’accampamento, nel testo ebraico compare la parola “MITHALLEK” מִתְהַלֵּךְ che significa passeggiare avanti e indietro; mostrerebbe quindi un Dio in forma antropomorfa in carne e ossa e non un Dio spirituale. La parola ebraica in questione è una forma verbale chiamata HITHPAEL voce del verbo HALAK, הָלַךְ. Sul dizionario indica tra i vari significati un camminare in senso figurato, non per forza una persona piuttosto ogni cosa che si muove, ad esempio questo verbo viene usato per il fuoco, per le nuvole o per le stelle che non sono entità antropomorfe. Quindi usare questo verbo per dire che Dio è un essere in carne ed ossa non è appropriato. Questo versetto è all’interno di un discorso dove Mosè dice di tenere pulito l’accampamento dalle feci perché esso è un luogo sacro e merita rispetto. Biglino sostiene che questa regola è dovuta al fatto che YHWH rischiava di pestare le feci, ma questa è una pura invenzione, e non è scritto nel testo, ma i fan di questa teoria la prendono per buona lo stesso.
Esodo 34,14
Tu non devi prostrarti ad altro dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso.
Questo versetto per un lettore non attento e poco informato può fraintendere quando legge: “un Dio geloso”. Come si fa essere gelosi di dèi fatti di pietra? Ripete costantemente Biglino. È plausibile che gli altri dèi siano del tutto paragonabili all’ELOHIM di Israele. Esseri in carne ed ossa. Diamo un’occhiata alla traduzione interlineare:
La frase tradotta: “un Dio geloso” potrebbe essere fraintesa per via dell’articolo indeterminativo che porterebbe a pensare che il Dio d’Israele sia uno dei tanti. Da come si può vedere dalla traduzione interlineare l’articolo indeterminativo non è presente nel testo ebraico, semplicemente perché in ebraico biblico non esiste l’articolo indeterminativo. I traduttori lo hanno aggiunto per dar al testo in italiano una lettura scorrevole e nessuno avrebbe pensato che potesse essere soggetto a speculazioni. Inoltre non sta dicendo che Dio è geloso di altri dèi, ma è geloso del popolo di Israele, in quanto popolo sacro, creato da Lui con una missione speciale davanti al mondo e se si mette ad adorare delle statue, a partecipare rituali perversi è un impedimento a questa missione. Infatti il termine tradotto con “geloso”, QANNA indica in maniera più precisa l’idea di uno zelo e una passione ardente per qualcosa o qualcuno. In questo contesto Dio ama veramente il suo popolo come un marito ama profondamente la propria moglie e si aspetta da lei una fedeltà esclusiva per evitare che la relazione vada a rotoli. Allo stesso modo Dio chiede al suo popolo di non tradire la sua legge e non inquinare i principi biblici con influenze culturali immorali derivati dall’adorazione di falsi dèi stranieri.
Genesi 18
In questo capitolo troviamo un brano dove Abramo vede in lontananza tre persone e le accoglie nella sua tenda. L’ospitalità per un orientale è sacra e li riceve con tutti gli onori offrendogli un pranzo. Solo in un secondo momento si renderà conto di trovarsi davanti al Signore insieme a due angeli. Compare la parola “YHWH” indicando quindi Dio stesso e annuncia ad Abramo che nonostante la veneranda età di lui e sua moglie Sara, nascerà un figlio. Questa non è la prova che Dio è un essere fisico e non trascendente perché questo è un caso di teofania di Gesù Cristo nel vecchio testamento come avvenuto anche con l’episodio di Melchisedek. Sarà infatti Gesù stesso a dichiarare di aver conosciuto Abramo in Giovanni 8,56-58: Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia. Allora i Giudei gli dissero: Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo? In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono. Successivamente Dio inizia a parlare di Sodoma e Gomorra e quando sia necessario far giustizia del loro peccato. Abramo intercede chiedendo se ci fossero 50 giusti la città verrebbe punita lo stesso? Dio dice no, a riguardo dei 50 giusti non accadrà nulla alla città. Abramo rincara la dose più volte fino ad arrivare a 10 persone e la risposta è la stessa. Ma il principio è che basta una persona giusta per salvare la città, così anche nel nuovo testamento basta una sola persona giusta, Gesù Cristo per salvare l’intera umanità.
Si può concludere che sostenere la tesi che Dio sarebbe un individuo in carne e ossa, non trova nessun sostegno nella Bibbia se non in alcuni versetti manipolati appositamente per portare acqua al proprio mulino. Inoltre non trova nessun sostegno nemmeno negli ambienti accademici laici. Troviamo invece un versetto interessante che contraddirebbe questa punto della teoria:
Egli non si affatica né si stanca. la sua intelligenza è inscrutabile (Isaia 40,28).
Si potrebbe dire che è molto strano un essere di forma antropomorfa che non si affatica e non si stanca se invece si accetta quello che veramente dice la Bibbia allora tutto quadra.