- Prima della rovina viene l’orgoglio e prima della caduta c’è l’arroganza (PR 16,18)
- L’orgoglio dell’uomo ne provoca l’umiliazione, l’umile di cuore ottiene onori. (PR 29,23)
Dopo aver in chiaro cosa sia la superbia, facciamo un’ulteriore approfondimento su un frutto della superbia che è l’arroganza. Essa è figlia di una cultura che non vive secondo la parola di Dio, sono le persone che pensano di essere superiori e di saper gestire determinate situazioni meglio di altre, come può essere gestire un negozio o qualsiasi attività commerciale, queste persone si fanno beffe degli altri, si vantano e pensano che se decidessero tutto loro allora le cose andrebbero bene. Un giorno però è possibile che abbiano veramente la possibilità di gestire una situazione autonomamente e senza vincoli e qui che saranno messi alla prova le loro presunte qualità, ma aimè non sempre sono così bravi come pensavano e un volta che prendono il controllo, la situazione precipita e arriva il fallimento. Avranno quindi una vergogna che peserà come un macinio perché tutti si ricorderanno del loro orgoglio e del loro tono di superiorità, la loro totale mancanza di umiltà e il non confidare in Dio ma soltanto in se stesse, la rovina per loro sarà grande. Chi trova una persona di quel tipo non vale neanche la pena arrabbiarsi, bisogna solo compatirlo perché c’è la possibilità che un giorno dovrà smentire tutto quello che dirà, magari avrà talmente orgoglio da scaricare la colpa su altri e non assumersi le proprie responsabilità. Gesù disse: Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli (Matteo 5,3). I poveri in spirito sono le persone umili che sanno di non essere superiori agli altri e che valgono per il fatto che sono figli di Dio e non perché pensano di avere qualità straordinarie che gli altri non hanno. Già agli arbori del cristianesimo in alcune persone c’era questa tentazione di credersi superiori agli altri, per questo donde evitarlo Paolo in una sua epistola suggerisce questo: Ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri. (Filippesi 2,3-4). Abbiate quindi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù. Quello di essere pronti a mettere da parte quello che siete, per diventare servi degli altri. Non stimando te stesso più di quanto dovresti, ma considerandoti privilegiato ad essere un servo di Gesù Cristo. Umiliatevi davanti al Signore, ed Egli vi innalzerà (Giacomo 4,10). La persona che teme il Signore e si trova ad affrontare una certa situazione, non deve avere paura, anche se pensa di non riuscire ad affrontarla, con Dio nel cuore, se ti trovi in certe situazioni è possibile che è stato Dio a metterti in quella situazione per compiere una missione e se preghi, e confidi in Lui, tutto quello che farai andrà bene. Tenere sempre in mente la parola di Dio e continuare a cercare la sapienza, solo così si potrà affrontare ogni situazione.