La figura di Giovanni Battista, che ci viene presentata dai vangeli, ha lo scopo di introdurre la persona di Gesù e il suo ministero. Giovanni Battista presenta Gesù, di cui ne è il precursore. Il confronto tra i due fa vedere la superiorità di Gesù. Interessante è il parallelo tra le due vicende, soprattutto nel vangelo di Luca: paradossalmente Giovanni Battista, che dovrebbe risultare più grande, lascia il posto a colui che Dio ha inviato, Gesù.
L’ATTESA DEI TEMPI MESSIANICI
Giovanni viene quindi a trovarsi al limite dell’Antico Testamento come profeta che chiude il tempo dell’attesa e introduce il tempo del compimento. La figura di Giovanni è da inserirsi nel contesto dell’attesa messianica e dell’ambiente profetico. I Giudei sapevano che Dio non avrebbe tardato nell’adempiere le sue promesse. Gesù nasce in un periodo storico carico di attese messianiche. I Giudei erano governati da Erode, un re idumeo, quindi straniero, che regnava in accordo con Roma. Molti attendevano un’insurrezione politica guidata da un uomo mandato da Dio. Giovanni, il cui nome significa “Dio è favorevole”, dona una nuova interpretazione della liberazione: un cammino di penitenza. Il suo annuncio, anche se carico di elementi apocalittici e della visione di un Messia segno dell’ira divina, prepara la strada per l’annuncio evangelico: credere e convertirsi al Regno. Nel cantico di Zaccaria sono espresse tutte le attese del popolo giudeo: vi si mescolano le speranze di una liberazione politica e di una salvezza interiore, del cuore. La salvezza, che l’inno di Zaccaria annuncia e che Gesù attuerà, è una salvezza totale
Giovanni doveva rendere testimonianza e preparare i cuori per l’accoglienza di Gesù attraverso un battesimo/cammino di penitenza. Luca mostra il legame di parentela tra Giovanni e Gesù e come la loro nascita rispondeva allo stesso progetto di Dio in favore degli uomini. Incontriamo fin dall’inizio del vangelo di Luca la figura delle due coppie: Zaccaria-Elisabetta e Giuseppe-Maria.
LA FAMIGLIA DI GIOVANNI BATTISTA:
Giovanni nasce in una famiglia sacerdotale. Il padre Zaccaria e la madre Elisabetta sono considerate delle persone pie e conosciute e come tutte le famiglie sacerdotale hanno la possibilità di amministrare il culto del tempio di Gerusalemme, il centro principale della religiosità ebraica. Proprio in occasione del turno della famiglia di Giovanni, Zaccaria riceve l’annuncio dell’angelo Gabriele. Egli profetizza che sua moglie darà alla luce un bambino che chiameranno Giovanni. Da un punto di vista umano diremo che è la famiglia perfetta per far nascere il Messia, ma le vie di Dio non sono come le vie dell’uomo. Dio non segue i nostri canoni. La reazione di Zaccaria all’annuncio dell’angelo è molto diversa da quella di Maria. Lui dubita pensando che ormai è troppo anziano ed Elisabetta è sterile. Zaccaria per quanto pio non ha una fede così solida da credere anche nelle circostanze avverse. Dio guarda sempre alla fede delle persone e non al ruolo che ricoprono nella società.
GIOVANNI BATTISTA, UN PROFETA ATTESO
Giovanni fu il profeta con il ruolo più importante, da avere l’onore di nascere nello stesso tempo del Messia. Egli assunse lo stile dei profeti dell’Antico Testamento; uno stile già interrotto da più di 350 anni. La Bibbia esalta la suo ruolo annunciando delle profezie per la sua venuta:
Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate (ML 3,1)
Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri (ML 3,23-24)
Una voce grida: “Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore (IS 40,3-5)
In queste scritture si parla di un messaggero, grande come il profeta Elia e di un tempo di preparazione alla venuta del Messia. Quando Giovanni iniziò a predicare nel nome del Signore, molti si domandarono se lui fosse Elia. C’erano molti motivi per credere che Giovanni Battista fosse Elia, in quanto aveva molti tratti simili, vediamo quali:
- Ambedue apparirono nella storia come inviati da Dio senza spiegazione previa ( Mc 1,4 e 1Re 17).
- Il vestito di Giovanni ricordava quello di Elia: vestito di peli e una fascia di pelle (Mt 3,4.11,8 e 2Re 1,8)
- • Entrambi denunciarono abusi commessi dalle autorità: Per Elia l’ingiustizia di Acab (1Re 21) e per questo fu perseguitato dalla moglie di Acab, Gezabele. Per Giovanni l’adulterio di Erode (Mc 6,18), stava infatti convivendo con la moglie di suo fratello, a causa di ciò, fu perseguitato dalla convivente: Erodiade che lo fece uccidere.
- Entrambi sottolineavano il giudizio di fuoco di Dio, la sua ira e il bisogno di conversione.
Gesù in Matto 11,14 dice apertamente alla folla che Giovanni Battista era Elia, nel senso che aveva lo zelo coraggioso dell’antico profeta. Non si sta parlando di reincarnazione, di cui la Bibbia lo ritiene una eresia.
In GV 1,12 viene chiesto a Giovanni se lui era “il profeta”, Giovanni risponde di no! Per “profeta” si intende quello annunciato in Deuteronomio 18,15 dove si profetizzata un profeta simile a Mosè che tutti avrebbero dovuto seguire. Questo profeta non è Giovani ma bensì Gesù (AT 3,22)