SIGNIFICATO DELLA PAROLA VANGELO

                    LA BELLA NOTIZIA

La parola “Vangelo” dal greco significa “buona notizia” (lieto annunzio, buona novella), con diverse sfumature a seconda degli autori. Questo fu il significato rimase invariato anche al principio dell’era cristiana. In Romani 1,1 si legge: “Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio”. Coloro che annunciavano la buona notizia erano chiamati evangelisti. Ad esempio il libro degli Atti degli Apostoli parla di Filippo evangelista (Atti 21,8). Marco utilizza la parola “vangelo” in due sensi: il primo per indicare l’attività pubblica e la predicazione di Gesù: Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio (Mc 1,1). Il secondo per indicare il messaggio di Gesù, il contenuto della sua predicazione. Quale sarebbe quindi questa buona notizia? È sostanzialmente la venuta di Gesù Cristo sulla terra e il messaggio che porta dietro. Quale sarebbe questo messaggio? “…predicando il vangelo di Dio e diceva: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo (Mc 1,14-15). Anche negli altri evangelisti come in Matteo 4,23; Luca 4,43; 8,1 troviamo anche qui, si annuncia la “buona notizia” che il regno di Dio è vicino, In Matteo 26,13 si aggiunge profeticamente che la “bella notizia” sarà diffusa in tutto il mondo. Solo a partire dal II secolo si chiameranno “Vangeli” i quattro libri che narrano dell’opera e della predicazione di Gesù ed “evangelisti” i rispettivi autori. Il vangelo, la bella notizia, come è stata accolta al tempo della predicazione di Gesù? Inizialmente non è stata compresa pienamente, nemmeno i 12 apostoli che hanno lasciato tutto per seguire Gesù non la compresero, ma all’avvento della resurrezione,  le sue apparizioni e la pentecoste divenne finalmente tutto più chiaro e cominciarono anch’essi a predicare la “buona novella. Cristo avrebbe dovuto morire in croce e resuscitare il terzo giorno come predetto. Egli vinse la morte e venne aperta una nuova relazione con Dio per mezzo di Gesù. Quando gli apostoli predicarono il vangelo iniziarono a convertire molte persone e a formarsi la Chiesa. Ma ci furono persone che non accolsero la buona notizia e la osteggiarono in tutti i modi, mi riferisco ai  farisei e le elitè religiose. Secondo il loro modo di pensare si sarebbero aspettati un Messia guerriero che li avrebbe liberati dalla sottomissione di Roma per metterli al centro del mondo. Il vangelo non è stato accolto perché non era quello che si aspettavano e non compresero che in realtà era molto di più di quello che pensavano, Gesù non venne per liberare dal giogo romano, ma a liberare chiunque credesse in Lui dalla schiavitù del peccato. Inoltre si aspettavano un Messia che li coprisse di onori a motivo della loro  “buona” condotta, invece non fece altro che smascherare la loro ipocrisia e dimostrare come fosse iniqua la loro applicazione della legge, questo fu il motivo dell’attrito tra Gesù e i farisei che continuò anche dopo la morte e la resurrezione di Gesù contro gli apostoli. Essi non si fecero intimidire ed evidenziarono le responsabilità dei farisei per le sofferenze di Cristo, risultati vani se il loro obbiettivo era di togliere ogni sua influenza: “Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso” (Atti 2,36).

RIASSUNTO:

– Significato della parola “vangelo”: buona notizia, messaggio gioioso.

– Nel Nuovo Testamento: conserva il senso di buona notizia, però arricchito di alcune caratteristiche:

1) Contenuto della “buona notizia”:

 • da parte di Gesù: il regno di Dio,

 • da parte dei discepoli: l’opera, il messaggio e la persona stessa di Gesù.

2) Portatori della “buona notizia”:

 • prima Gesù,

 • dopo i discepoli di Gesù.

3) Destinatari della “buona notizia”:

 • tutti gli uomini – prima giudei e poi pagani.

– A partire dal II secolo: tra i cristiani la parola “vangelo” comincia ad indicare anche i 4 piccoli libri che narrano le parole e le azioni di Gesù.


RIFLESSIONI PERSONALI:

Per me il vangelo è una “buona notizia”? e perché?

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