LA PAROLA DEL GIUSTO E DELL’EMPIO

LA PAROLA DEL GIUSTO E DELL’EMPIO

  • Custodiscili dentro il cuore (PR 4,21) e allontana da te le labbra perverse (24)
  • Dissimulano l’odio labbra bugiarde, chi diffonde calunnie è uno stolto (PR 10,18)
  • Nel molto parlare non manca la colpa, chi frena le labbra è saggio(PR 10,19)
  • Disprezza il suo prossimo chi è privo di senno, ma l’uomo prudente tace. Chi va in giro sparlando svela il segreto, ma l’uomo fidato tiene di nascosto ciò che sa (PR 11,12-13)
  • Nel peccato delle sua labbra si impiglia il malvagio, ma il giusto sfugge da tale angoscia (PR 12,13)
  • L’afflizione deprime il cuore dell’uomo, una parola buona lo allieta (PR 12,25)
  • Una parola buona è albero di vita, quella malevola è una ferita al cuore (PR 15,4)
  • È una gioia saper dare una risposta; una parola detta al momento giusto è gradita (PR 15,23)
  • Chi va in giro sparlando svela il segreto; non associarti a chi ha sempre aperte le labbra (PR 20,19)
  • Chi custodisce la bocca e la lingua preserva se stesso dalla afflizioni. (PR 21,23)
  • Morte e vita sono in potere della lingua e chi ne fa buon uso ne mangerà i frutti. (PR 18,21)

Perché è così importante parlare nel modo giusto? Perché quello che diciamo riflette ciò che siamo noi spiritualmente: le nostre parole sono lo specchio di ciò che abbiamo nel cuore, come sta scritto:. << Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? >> Poiché la bocca parla dall’abbondanza del cuore” (Matteo 12,34). Il giusto e l’empio si distinguono soprattutto oltre da quello che fanno anche a quello che dicono, infatti, è stato proprio Gesù a dire che è quello che esce dalla bocca che contamina l’uomo, quindi dal parlare possono derivare molti peccati, ma allo stesso tempo con la bocca si può anche diffondere il bene. Riuscire a controllarsi nel parlare, sapere quando parlare, come e cosa dire, sono obiettivi che ogni credente deve porsi in quanto saremo giudicati anche da quello, come sta scritto: Di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato (Matteo 12,36). Per questo bisogna fare molta attenzione in quello che diciamo in quanto il nostro parlare può metterci anche nei guai, invece se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo (Giacomo 3,2). La lingua è un piccolo membro del nostro corpo che però può influenzare molto la nostra vita. Prima di tutto bisogna fare attenzione a quello che diciamo. L’empio si riconoscerà dal fatto che farà uscire parole malvagie, false, ingannatrici; diffonderà diffamazioni, pettegolezzi, bestemmie, maldicenze, attacchi verbali violenti, si possono dire parole minacciose, volgarità, diffondere in giro dei segreti intimi o seminare odio e fomentare la violenza. L’empio che parla in questo modo, non fa altro che fare del male a se stesso e avere di conseguenza un pessimo rapporto con la propria famiglia, con la ragazza/o e con ogni persona nella vita di tutti i giorni. Le parole malvagie fanno diventare la persona ancora più malvagia e sporca dentro e il diavolo gradualmente s’impadronirà della vita di chi parla in quel modo e senza che la persona se ne accorga, satana userà quella persona come uno schiavetto e lo manderà a far del male alle persone, specialmente quelle più fragili, in modo che le parole malvagie abbiano maggior effetto in quella persona più debole e il malvagio si compiace di questo. Quando invece un empio si ravvede allora, è proprio il modo di parlare che cambia più in fretta. La persona saggia invece sta ben attento a ciò che dice. La si riconoscerà dal fatto che proferisce parole costruttrici e non distruttici. Ad esempio può consolare chi è afflitto, pregare e glorificare il Signore, predicare il Vangelo della pace, calmare chi è arrabbiato, convincere a perdonare qualcuno, dire parole d’amore verso le persone in generale o verso la propria moglie, si può diffondere coraggio, esortare al ravvedimento o correggere chi sbaglia o benedire qualcuno. Oltre cosa diciamo bisogna considerare anche il come lo diciamo: Il saggio parlerà dopo aver pensato, mantenendo il controllo di se stesso. Lo stolto parlerà con avventatezza e impulsività, in questo modo si sarà portato a dire cose di cui ci si pentirà in seguito. Considerare anche il quanto parliamo. Il libro dei proverbi ci mette in  guardia nel evitare di essere una persona che chiacchiera troppo, in quanto è più esposta a commettere peccati nel parlare. Una persona che invece è meno propensa a chiacchierare sarà anche molto meno esplosa a fare peccati di quel genere. Infine considerare anche il quando parlare. La persona empia parla a sproposito e senza pensarci troppo. La persona saggia parla al momento giusto e sarà usata da Dio come suo rappresentante sulla terra per dire tutto ciò che è saggio agli uomini; infatti è bene che nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per un’opportuna edificazione, giovando a quelli che ascoltano (Efesini 4,29). Quindi la persona saggia quando parla lo fa soprattutto per fare del bene, per seguire il semplice comandamento di amare il prossimo tuo come te stesso e cercare se si ha occasioni di riparare i danni che il diavolo fa tra le persone come mettere pace dove la pace è venuta meno. Chi cerca di diffondere pace è perché quella persona è in pace con Dio, quindi una persona sempre gioiosa che non si fa prendere dall’ira ma sa sempre come rispondere. Gesù benedice chi usa il parlare per portare pace tra le persone: Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio (Matteo 5,9). Se si viene criticati, il saggio non risponde con arroganza o superbia, ma sempre con benevolenza e quando serve anche con decisione dicendo ciò che viene dal cuore, e se si ha un cuore buono, si diranno cose giuste. Gesù infatti, nella sua saggezza, sapeva sempre rispondere con pazienza e benevolenza ai peccatori e ai bisognosi, ma anche con decisione davanti alle persone ipocrite e malvagie che cercavano di ingannarlo come i farisei, riuscendo a zittirli e svergognarli davanti a tutti. L’empio invece se non è in pace con Dio non ha nessun interesse a mettere in pace le persone perché è lui stesso ha creare tensioni e un clima di odio e intolleranza tra la gente.