ELOHIM NEL DIZIONARIO:



Il dizionario dice che la parola ELOHIM è grammaticalmente il plurale di ELOAH infatti per rendere il plurale nei nomi maschili si aggiunge la desinenza IM. In questo caso, secondo la regola la A sparisce. Rivediamo in maniera più sintetica i significati analizzati precedentemente, ribadendo che nonostante la valenza plurale, quando sono presenti alcuni indicatori linguistici che identificano che è riferito al Dio d’Israele è da considerarsi un singolare. Il criterio linguistico principale è quando il verbo che accompagna il soggetto ELOHIM è al singolare da come si evince andando avanti con la definizione.


Un esempio lo troviamo proprio nel primo versetto della Bibbia:

Al principio Dio (ELOHIM) creò ( VERBO AL SINGOLARE) i cieli e la terra

Da come risulta dal dizionario, la parola ELOHIM non è da considerarsi sempre un plurale di astrazione con valenza singolare, può avere in certi casi una valenza plurale di numero. In che modo si distinguono tra di loro dal momento che graficamente sono scritte in maniera identica? Da semplici regole grammaticali, certamente non avviene un’attribuzione arbitraria basata su preconcetti dogmatici. Vediamo queste regole:

La parola ELOHIM è da considerarsi un singolare, plurale di astrazione,  quando:

  • È accompagnato da un verbo singolare
  • È riferito al Dio d’Israele o a un dio pagano
  • L’eventuale presenza di aggettivi possessivi sono al singolare

La parola ELOHIM è da considerarsi un plurale di ELOHA, quindi una molteplicità di individui quando:

  • È accompagnato da un verbo plurale
  • Non è mai riferito al Dio d’Israele o a un dio pagano
  • L’eventuale presenza di aggettivi possessivi sono al plurale

Esistono tuttavia 4 eccezioni. Precisiamo che si trattano solo di 4 eccezioni su più di 2500, quindi un numero assai infimo, ma in ogni caso la teologia l’ha sempre saputo da secoli e sono stati ampiamente spiegati. Per sciogliere ogni eventuale dubbio andiamo brevemente a spiegarli.

Versetti 1) Genesi 20,13  e 2) Genesi 35,7.

 Nel testo masoretico i verbi sono al plurale, ma nella versione greca dei LXX, molto più antica, troviamo i verbi al singolare. Vige dunque una regola usata da tutti i traduttori della Bibbia: In caso di discordanze tra le traduzioni, la priorità cade su quella più antica per avvicinarsi maggiormente al testo originare. Inoltre, i verbi al singolare li troviamo anche nel Pentateuco samaritano, un’altra versione, anch’esso molto antica. Nelle Bibbie in italiano troviamo infatti il verbo al singolare come nella versione greca e samaritana più antiche. Il testo masoretico potrebbe dunque aver subito degli errori di trascrizione.

3) 2 Samuele 7,23

L’unica nazione sulla terra che Dio sia venuto a redimere… (Bibbia testo CEI)

Questo versetto nella nostre Bibbie è al singolare, ma nel testo Masoretico è al plurale, quindi che ELOHIM siano venuti a redimere.

In 1 Cronache 17,21 troviamo lo stesso identico versetto, ma con il verbo al singolare anche nella Bibbia masoretica. Si potrebbe pensare a un errore di trascrizione in 2 Samuele 7,23, oppure analizzando meglio il contesto, alcuni studiosi sono concordi con il pensare che in questo caso non si riferisce a ELOHIM Dio d’Israele ma a Mosè e Aronne che sono stato loro di fatto a liberare il popolo dalla schiavitù in Egitto. In questo caso si tratterebbe di un plurale di numero.

4) Salmo 58,12

C’è un Dio che fa giustizia sulla terra (testo CEI)

Ma c’è ELOHIM giudicano sulla terra (Testo masoretico)

Secondo la Bibbia dei LXX in questo versetto compare: “che li giudica”. Secondo questa versione il plurale non è riferito tanto alla parola ELOHIM ma agli uomini  della terra che subiscono il giudizio. Concentrandoci sul testo masoretico gli esperti identificano questo plurale secondo una forma chiamata: plurale di concordanza. Si tratta di un plurale con una costruzione prettamente stilistica, ma si traduce comunque con un singolare, come appunto compare nelle Bibbie tradotte in Italiano. Un altro esempio di questo plurale applicato alla parola ELOHIM lo abbiamo già riscontrato a Pag.  nel versetto 1Samuele 28,13 : Vedo un essere divino che sale dalla terra. La parola sottolineata in ebraico sarebbe al plurale, anche se si riferisce chiaramente a una entità singolare.

Abbiamo visto che queste eccezioni possono essere spiegate e non vanno ad annullare la regola generale. Biglino invece fa un uso improprio di questi 4 versetti. Li fa passare come se fossero delle sue scoperte, non dice che sono state già spiegate dai linguisti, facendo credere al suo pubblico di conosce l’ebraico meglio degli altri traduttori. Non dice che si trattano solo di 4 eccezioni, ma li cita per far credere che la parola ELOHIM non è un plurale di astrazione e che non è vero che quando c’è un verbo al singolare si riferisce a Dio e perciò le spiegazioni dei teologi non stanno in piedi. Siamo di fronte quindi a uno stravolgimento per indurre le persone a credere in lui.

LA TRINITÀ:

Altre correnti di pensiero danno un ulteriore chiave di lettura sulla pluralità della parola Dio in ebraico. Troviamo che ELOHIM, anche se è plurale, i verbi che lo accompagnano sono al singolare, come se questi ELOHIM compissero un’azione al singolare nonostante siano più entità, come se agissero tutti contemporaneamente o meglio ancora formano un unico essere. Così come il corpo umano è formato da più membra ognuno con uno scopo preciso, così anche gli ELOHIM sono più entità riunite in un’unica realtà; ognuna esistente per uno scopo. Essendo un’unica realtà possono compiere un’azione al singolare, senza intercorrere in contraddizione. Che cosa ci fa venire in mente tutto questo? Il modo in cui la parola ELOHIM agisce quando è riferito al Dio unico di Israele? La trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo. Questo dimostra che il fatto che ELOHIM è plurale non è affatto in contrasto con il Dio predicato dalla teologia, anzi conferma un importante dogma della teologia già nell’antico testamento. Non a caso la trinità è riconosciuta da tutte le confessioni cristiane a eccezione di rare eccezioni. Ci sono però alcuni rari casi dove ELOHIM anche se riferito a YHWH  è accompagnato da un verbo al plurale; un esempio lo troviamo in Genesi 1,26:

Dio (ELOHIM) disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo nostra somiglianza.

Da notare il verbo “facciamo” al plurale e i possessivi <<nostra>> ripetuta 2 volte, ora guardiamo il versetto 27

E Dio (ELOHIM) creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò.

Da notare il verbo creare al singolare che è ripetuta 3 volte, successivamente “facciamo” al plurale. Qua abbiamo la prima figura degli ELOHIM (DIO PADRE) che ha concepito mentalmente l’idea di creare l’uomo. La seconda figura il mezzo utilizzato per crearlo con la parola (CRISTO). La terza figura (LO SPIRITO SANTO) che adempie il pensiero della prima figura attraverso il mezzo che è la seconda figura (CRISTO). Vediamo come anche Cristo ha partecipato alla creazione, lo troviamo infatti anche nel vangelo di Giovanni 1,10: il mondo è stato fatto per mezzo di lui. Vediamo che anche se Genesi 1,27 il verbo è al plurale troviamo lo stesso la trinità, anzi la troviamo in maniera ancora di dettagliata. Nell’analisi dei versetti della genesi si può concludere che un “portavoce” degli ELOHIM, una figura predominante, ma non superiore, nonostante siano un’unica realtà (DIO PADRE YHWH) impartisce l’ordine di compiere un azione e tutti gli altri eseguono di conseguenza. Il concetto della trinità spiega in maniera esaustiva le due possibili varianti: Quando ELOHIM è accompagnato con un verbo al singolare, come è nella maggior parte dei casi rappresenta la trinità che agisce e si muove simultaneamente; quando invece ELOHIM è accompagnato con il verbo al plurale significa che le entità della trinità agiscono in ruoli diversi proprio come nell’esempio che abbiamo appena illustrato. Tuttavia sono casi molto rari. Questo sempre se ELOHIM è riferito a YHWH.

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