SITUAZIONE SOCIALE

Gesù nacque e visse in una situazione sociale caratterizzata dalla divisione della popolazione in gruppi sociali. La società del punto di vista economico era suddivisa in: Ricchi, ceto medio e poveri.

  • Ricchi

Un primo gruppo dei ricchi era composto da coloro che governavano. Un secondo dai grandi proprietari terrieri, dai commercianti, dagli uomini politici e d’affari e dagli esattori delle tasse. Un terzo gruppo era formato dall’aristocrazia sacerdotale. Tutti costoro godevano di un trattamento speciale tanto nella vita sociale come in quella cultuale. Erano loro che decidevano le sorti del popolo.

  • Ceto medio

Era costituito da un piccolo gruppo di piccoli proprietari, piccoli commercianti, artigiani specializzati e tutti coloro che vivevano grazie all’accoglienza dei pellegrini e dei commercianti stranieri. Di questo gruppo facevano parte anche i sacerdoti che non appartenevano all’alto clero. Questi vivevano del culto, delle decime e delle offerte del popolo. Anche coloro che erano a capo dei vari settori dei lavori pubblici statali facevano parte di questo ceto medio.

  • I poveri

La maggior parte del popolo giudeo faceva parte del gruppo dei poveri. Di questi erano parte i lavoratori a giornata e gli artigiani delle campagne. Essi conducevano una vita di sussistenza tale che causava denutrizione e malattie. Accanto vi erano anche i lavoratori cittadini dediti alle costruzioni e così pure i piccoli commercianti rurali. È comprensibile quindi come, a causa del continuo impoverimento, abbondavano coloro che chiedevano e vivevano delle elemosine. I leviti e il basso clero poteva essere incluso anche in questa categoria.

COMPORTAMENTI SOCIALI:

Ora vedremo i comportamenti sociali di ogni categoria di cittadino a prescindere dalla condizione economica, come veniva considerata ogni categoria da tutti gli altri:

  • Le donne

La donna era considerata in tutti gli aspetti inferiore all’uomo. Essa era considerata a tutti gli effetti come proprietà dell’uomo. Solitamente essa era tenuta lontana dalla vita pubblica. Anche se nelle campagne essa aveva più libertà, rimaneva sempre sottoposta all’uomo. La mentalità comune era che la donna doveva rimanere in casa e dedicarsi ai compiti casalinghi. La donna sposata chiamava suo marito padrone o signore, cioè lo stesso titolo che lo schiavo dava al suo padrone o il suddito al suo sovrano. Aumentava la sua stima nel caso fosse diventata madre, specialmente madre di figli maschi. Nel matrimonio spettava quasi esclusivamente al marito rompere il legame matrimoniale quando la sposa non incontrava più il suo favore, perché riscontrava in essa qualcosa di vergognoso. In quel caso il marito le dava un documento di separazione e la rimandava a casa dei genitori. Questa emarginazione si riscontrava anche nell’ambiente religioso. Le donne potevano accedere al Tempio solo nel cortile ad esse riservato. Nei loro doveri religiosi erano equiparate agli schiavi: non erano tenute a tutte le obbligazioni della preghiera. A volte la povertà era tale che per pagare i debiti il povero si vedeva costretto a vendere come schiava la propria figlia. Anche se la schiavitù tra i giudei non era frequente, si riscontravano questi casi, favoriti anche dalla poca considerazione per la donna.

  • I bambini

I bambini avevano poca importanza e fino a quando non erano nell’età di comprendere la Legge non avevano parte alla vita sociale. Questo avveniva all’età di tredici anni quando, durante una cerimonia (chiamata Bar mitzvah), il bambino di sesso maschile poteva leggere pubblicamente le Scritture nella sinagoga. Allora diventava adulto

  • I peccatori

I peccatori non erano solo coloro che pubblicamente disobbedivano alla Legge o infrangevano volontariamente o no comandamenti di Dio,  spesso erano persone che esercitavano certe professioni che secondo l’opinione generale, mancavano di dignità come i giocatori d’azzardo, gli usurai, i cambiavalute, gli esattori delle tasse ed i pastori. Di quest’ultimi si sospettava che, per le condizioni del loro lavoro, non rispettassero tutte le prescrizioni rituali. Un lavoro disprezzato era quello di allevare maiali, dato che questi animali erano considerati impuri. Per questo si concentrava nella Transgiordania (ad es. Gadara – Mt 8,28). Questa categoria di persone erano disprezzate ed emarginate dagli altri.

  • I pubblicani

Avevano di una cattiva fama e anch’essi erano emarginati dagli altri. Erano persone del posto che avevano in appalto la riscossione delle tasse per Roma. Esposti alla tentazione di imbrogli e ruberie, sovente riscuotevano più del dovuto sfruttando senza scrupoli l’ignoranza del popolo. Per questo erano considerati disonesti e imbroglioni per eccellenza. Il disprezzo popolare si estendeva anche ai loro familiari. Ad essi si negavano i diritti civili e non era loro consentito di svolgere la funzione di testimoni nei tribunali. Assumere questa professione implicava l’espulsione dal gruppo dei farisei, qualora un pubblicano ne fosse stato membro.

  • I malati

Anche i malati erano considerati con un certo disprezzo. Si pensava che la malattia fosse frutto di un peccato personale o della famiglia. I malati, specialmente coloro che avevano malattie che procuravano impurità, venivano tenuti in disparte. Alcuni, come i lebbrosi, venivano tenuti lontani dalle città e dagli insediamenti umani (cfr. Mt 20,29-34; Lc 17,11-14; Gv 9,1-4).

  • I samaritani

I Samaritani erano considerati eretici e i giudei si mantenevano completamente separati da loro. La separazione cominciò con la divisione del regno di Israele alla morte del re Salomone nel 931 a.C. tra il regno di Israele al Nord con Samaria come capitale, e il regno della Giudea a Sud con capitale Gerusalemme. Tra i due regni c’era una forte rivalità. Quando Samaria cadde in potere degli Assiri (721 a.C.), molti Israeliti furono deportati e al loro posto vennero messi degli stranieri. Ciò contribuì ad un mescolamento etnico e religioso e alla nascita di una religione sincretista. Tuttavia la separazione religiosa tra Giudei e Samaritani si verificò solo dopo l’esilio. I Samaritani avevano il loro tempio sul monte Garizim in opposizione al tempio di Gerusalemme. Quel tempio fu distrutto dai giudei nell’anno 128 a.C. Al tempo di Gesù i Samaritani occupavano una specie di zona intermedia tra il giudaismo e il paganesimo. Essi conservarono la loro fede monoteista, osservavano il sabato e la circoncisione, e accoglievano come libro sacro solo il Pentateuco, nella loro variante samaritana. Il loro unico luogo di culto era il monte Garizim e rifiutavano Gerusalemme quale città sacra. La Samaria era la regione tra la Giudea e la Galilea, perciò poteva succede spesso che un  ebreo galileo dovesse attraversare la Samaria per andare a Gerusalemme per le feste e data la loro inimicizia non volevano avere rapporti e si sceglievano itinerari da evitare di entrare in qualche città samaritana. (cfr. Lc 9,51-56; Lc 10,30-37; Gv 4,4-10).  Era molto inusuale ogni tipo di relazione con i Samaritani, per questo quando Gesù parla alla donna samaritana, lei rimane stranita (Gv 4,9). Anche i samaritani attendevano un Messia che risollevasse la condizione del popolo.

  • Gli schiavi

In tempi di stabilità le famiglie più ricche potevano avere degli schiavi, molti dei quali catturati in guerra. Essi erano trattati bene e la legge ebraica li proteggeva da ogni abuso. Il Nuovo Testamento accettò di fatto la schiavitù perché la società non era ancora pronta per abolirla ( Ef 6,8; Col 3,22; Fm 16), ma enunciò i fondamenti dottrinali, che, alla fine, avrebbero portato all’abolizione della schiavitù ( Gal 3,28). Un ebreo poteva essere ridotto in schiavitù a causa di debiti (Mt 18,25) o per il reato di furto fino a quando avesse saldato il dovuto o anche perché riteneva di godere maggior sicurezza nella casa di un altro che non nella sua. Nell’anno del giubileo lo schiavo poteva ritornare nella sua proprietà di origine, anch’essa resa libera nella stessa circostanza. Solo le fanciulle vendute come schiave rimanevano tali per tutta la vita.

RIFLESSIONI PERSONALI:

Io ho provato a rispondere a queste domande, ma si tratta di opinioni personali, quindi invito tutti a pensarci su e trarre la proprie conclusioni.

Chi sono oggi nella nostra società i malati, i pubblicani e i Samaritani?

  1. I malati: Sono le pesone affette da malettie croniche e debilitanti e possono essere un problema alla partecipazione della vita sociale
  2. I pubblicani: Possono essere tutte quelle persone benestanti che tolgono risorse alla società. Ad esempio un imprenditore che delocalizza licenziando gli operai, oppure il colletto bianco corrotto che prende tangenti ecc…
  3. I samaritani: Sono quelli persone ai margini della società, i senza tetto, i gli stranieri irregolari, ecc..

In che cosa oggi è diverso il nostro comportamento nei confronti della donna, dei bambini e degli schiavi?

  1. La donna: Nel nostro tempo la donna ha pari dignità di fronte alla legge e pari diritti e doveri. Chi è lontano da Dio vede la donna solo come un mezzo per soddisfare il proprio egoismo.
  2. I bambini: Sono educati dalle famiglie, ma in caso di mancanza di idoneità intervengono i servizi sociali.  Vige l’obbligo scolastico.
  3. Gli schiavi: Non esistono più nel nostro tempo come in antichità, esistono delle forme di schiavitù fuorilegge come il caporalato o altre forme di lavoro senza tutele e con miseri stipendi a fronte di molte ore.

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