I RAPPORTI FAMILIARI

  • Chi risparmia il bastone odia suo figlio, chi lo ama è pronto a correggerlo (PR 13,24)
  • Meglio un tozzo di pane secco con tranquillità che una casa piena di banchetti di discordia. (PR 17,1)
  • Chi genera uno stolto ne avrà afflizione; non gioirà il padre dello sciocco. (PR 17,21)
  • Un figlio stolto è una disgrazia per il padre e i litigi della moglie sono come stillicidio incessante (PR 19,13)
  • Chi maledice il padre e la madre vedrà spegnersi la sua lampada nel cuore delle tenebre (PR 20,20)
  • Correggi tuo figlio, perché c’è speranza, ma non lasciarti andare fino a farlo morire (PR 19,18)
  • Ascolta tuo padre che ti ha generato, non disprezzare tua madre quando è anziana. (PR 23,22)
  • Indirizza il giovane sulla via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà (PR 22,6)

Il libro dei proverbi parla sovente delle tematiche sulla famiglia, incentrata soprattutto sul rapporto che i genitori devono avere con i propri figli. Per educarli in maniera corretta insegnando a loro la parola di Dio è necessario che ci sia l’ambiente adatto: Bisogna sempre fare in modo che ci sia pace in famiglia e un clima dove la serenità, la fiducia e l’amore siano sempre presenti, per far questo entrambi i coniugi devono amarsi a vicenda in ogni circostanza della vita; nei momenti belli e meno belli, e che ognuno possa dare tutto l’amore che l’altro partner ha bisogno. Quello che la donna vuole è un uomo sicuro di se, che la protegga sempre; che la ami e lo manifesti con gesti pratici di affetto; poi che abbia una comunicazione aperta e sincera, che gli confidi tutto e che non ci siano segreti tra lui e lei. Infine che abbia l’iniziativa per questi tre aspetti. L’uomo invece vuole una donna che lo onori e lo rispetti, che abbia un buon feeling di dialogo come se fosse la sua migliore amica e poi sono importanti dei buoni momenti in intimità. Le donne poi hanno un dono nel sistemare e organizzare la casa e gli uomini amano vivere negli ambienti casalinghi che le donne preparano. Se ogni coniuge sa amare e soddisfare le esigenze dell’altro e si rispetta la parola di Dio, compreso il tempo per pregare, allora tutto andrà per il meglio e la benedizione scenderà sulla casa. Questo è il presupposto perché i figli crescano in un ambiente sano e possano diventare dei buoni cristiani. I litigi continui invece sono una tortura incessante e non fa certo bene nell’educazione del proprio figlio e se questo presupposto viene a mancare le conseguenze per la psiche del bambino potrebbero essere devastanti. I figli da grandi tratteranno le donne a seconda di come il padre ha trattato la propria moglie. Avevo sentito una volta un episodio, dove un bambino all’asilo insultava e diceva parole volgari alle sue compagne. Il bambino quando venne ripreso dalle maestre con severità, rispose a loro che quelle erano le parole che suo padre diceva in continuazione a sua madre. I bambini quando sono ancora piccoli hanno solo i genitori come punto di riferimento e se anche loro non sono maturi e favoriscono un clima di tensione e di violenza allora anche il bambino ne subirà le conseguenze e inizierà a imitare il linguaggio e i modi di fare dei propri genitori. È importante che i figli crescano maturi nella fede e venga a loro insegnato che possano affrontare qualsiasi cosa con essa, con l’aiuto anche dei genitori che prima di tutti devono avere la sapienza di consigliare in ogni momento e in ogni circostanza. I problemi avvengono quando non si segue la parola di Dio, le tante separazioni e i vari fallimenti deriva appunto da questo.

L’EDUCAZIONE DEI FIGLI

Ora, farò un analisi su quali sono gli errori più comuni riguardo l’educazione di un bambino: un errore grave che uno dei genitori commette può essere quello avere come maggiore priorità la carriera per raggiungere una buona posizione nell’azienda in cui si lavora o comunque per altri motivi anziché mettere la famiglia in cima alle priorità dopo il Signore. Il trascurare la famiglia è conseguenza di forti liti, e il rischio di una rottura è molto forte. Anche quando si trascurano i figli, può portare a brutte conseguenze, i figli perderanno la figura paterna e non avranno fiducia in lui. Sentiranno la mancanza di affetto da parte del padre e non potrà essere sostituita dai soldi. Tenderanno a coprire questo vuoto altrove come ad esempio gli amici diventeranno più importanti della famiglia. Questo di conseguenza sarà anche un ostacolo per un’eventuale conversione, faranno fatica vedere Dio come padre, dal  momento che sono stati trascurati dal suo padre terreno. Un’altra conseguenza è durante la vecchiaia, anche il padre sarà trascurato dai figli proprio come lui fece a loro da bambini. Se non si riceve amore, non si può neanche dare amore, tranne se si ha una conversione, in quel caso si può sempre amare, perché nell’amore di Dio c’è tutto. Nelle mie ricerche ho riscontrato il caso di una ragazza che si concedeva a tutti i ragazzi che la corteggiava e questo derivava dal fatto che era stata trascurata dal padre e quindi nel subconscio cercava nei ragazzi la figura maschile che in famiglia era mancante. I figli quindi possono avere svariate conseguenze dal rapporto che si hanno con i genitori. Un’altra cosa da evitare è quella dei padri troppo severi e violenti con i propri figli. La violenza in famiglia comporta avere a sua volta figlio che è violento con il prossimo. Infatti, in molti casi, le persone prepotenti hanno padri violenti che non danno al figlio un briciolo di amore, perché chi è ferito a sua volta ferisce. I valori che i genitori devono trasmettere ai propri figli sono: l’onestà, la fiducia, la compassione, l’amicizia, la lealtà, il sacrificio, il coraggio, la fede e per ultimo la responsabilità, che non deve andare in conflitto con il dovere dei genitori di proteggere i propri figli. I genitori dovrebbero evitare che il proprio figlio faccia brutte esperienze e non prenda una brutta strada frequentando brutte compagnie. Ma allo stesso tempo che insegni a loro il senso di responsabilità. Se ad esempio un figlio adolescente prende la macchina di suo padre e senza patente, va in giro per il paese in maniera spavalda e poi perde il controllo e va fuori strada e colpisce una macchina in sosta; e il genitore dichiara che era lui alla guida in modo da coprire la colpa del figlio; non fa una cosa buona. È necessario correggere i figli se fanno soprattutto cose gravi, e la correzione passa per la punizione.  Evitare che subiscano una punizione farebbe passare il messaggio che il figlio in questione si sentirà più propenso in azioni del genere perché tanto qualcun’altro sarà sempre punito al posto suo. E questo non è per nulla educativo. Proteggere il proprio figlio è sacrosanto, ma non quando è lui a sbagliare. Se è lui a sbagliare contro qualcuno, soprattutto nella fase dell’adolescenza, il genitore non deve mettersi dalla sua parte a tutti i costi, altrimenti sarà portato a pensare che va sempre bene quello che fa, sono gli altri a sbagliare. Un genitore che corregge il proprio figlio è perché lo ama e vuole che sia una persona matura e soddisfatta della vita, ma che non dimentichi mai di onorare il Signore. La correzione comprende anche il suo modo di parlare; se dice parolacce e non viene rimproverato per nulla o peggio ancora si ride quando si dicono, farebbe passare il messaggio che la mancanza di rispetto è un divertimento e che non esistono regole nella società. Il senso di responsabilità lo si può insegnare già da piccoli dandogli delle piccole responsabilità come ad esempio tenere in ordine la camera. Un’altra cosa è di evitare di caricare ai figli pesi che non possono portare, e non pretendere troppo da loro. Ci sono genitori che essendo ad esempio dottori o architetti, pretendono che il proprio figlio continui su quella strada e dovrà poi essere anche il migliore di tutti, prendere sempre il massimo dei voti su tutto e punirlo severamente quando questo non accade. A volte non lo fanno tanto perché vogliono bene a loro, ma più che altro per una forma di vanto personale, così faccio bella figura io che ho allevato un figlio che è un piccolo genio, mettendo da parte l’affetto che dovrebbe dagli, così avrà un figlio colto ma che non ammira il padre che ha. I genitori dovrebbero far sì che s’impegni nel caso sia pigro e svogliato e che ottenga dei risultati, anche facendosi aiutare da qualcuno, ma senza che abbia sempre il fiato sul collo. Un altro errore è quello di dare a loro tutto ciò che chiedono compresi i capricci. Fare così crederà di avere diritto di ottenere tutto ciò che desidera. Le cose necessarie bisogna darle, ma le cose superflue dovranno essere guadagnate; così anche per i soldi, se gli si da tutti i soldi che vuole crescerà pensando che ottenere denaro è facile e non esiterà a rubarlo per averlo. È importante anche comunicargli che il loro affetto non dipenda da quello che fanno, ma da quello che sono. Riuscire ad educare un figlio nella maniera giusta è fonte di gioia e soddisfazione per la famiglia e i valori trasmessi rimarranno fino alla vecchiaia. Un figlio maleducato e disobbediente è un problema e una disgrazia, fonte di dolori e amarezze, ma anche qui la situazione può sempre cambiare e se almeno è stato piantato un seme di fede, è possibile che con il tempo nasca qualcosa di buono nel suo cuore.

IL DOVERE DEI FIGLI

Dall’altra parte il figlio deve essere obbediente ai genitori e onorarli sempre come dice il quinto comandamento, questo comprende anche curarsi di loro durante la vecchiaia. Chi maledice i propri genitori commette un grave peccato e fa solo male a se stesso, anche se uno o più genitori ha commesso azioni spregevoli, sono sempre i nostri genitori e per nessun motivo bisogna maledirli. Come si può amare o perdonare un cattivo genitore? La testimonianza di Joyce Meyer lo insegna; è una donna americana che da giovane ha subito violenze fisiche e sessuali dal padre ma grazie alla grande fede, insieme alla volontà di seguire i comandamenti di Dio è riuscita superare i traumi subiti, a perdonare il padre perverso e anche a fare in modo che anche lui si convertisse a Cristo. La sua testimonianza si può trovare facilmente su internet. Il comandamento dell’obbedienza ai genitori presuppone il fatto che siano credenti o per lo meno amino i figli e gli vogliano bene, ma nel caso che un genitore chieda al proprio figlio di fare qualcosa di malvagio allora non lo deve fare. Bisogna obbedire prima a Dio che agli uomini. Non dimenticarsi anche della parte spirituale, ovvero pregare per la benedizione della famiglia e della casa che camminino sempre con il Signore.

DIO, PADRE DI TUTTI

Se a qualcuno è venuta a mancare la figura paterna in famiglia, in ogni caso da tenere presente che in cielo c’è un padre che ti offre di più di quello che il tuo padre terreno potrebbe mai offrirti, (Matteo 7,11) Perché lui è il padre perfetto (5,48); e se accetta di avere Dio come padre allora lui avrà una relazione molto più intima rispetto ad altri cristiani. Una delle cose che distinguevano i primi cristiani a Roma non era tanto i discorsi che facevano, ma come si occupavano dei genitori anziani, della loro pazienza e di come si amavano a vicenda.