Gli evangelisti non volevano scrivere una biografia completa di Gesù, come se fosse un semplice personaggio storico da ricordare, ma volevano presentarci il messaggio della buona notizia, rispondendo alla domanda che lo stesso Gesù fece ai suoi discepoli: “E voi chi dite che io sia? …Tu sei il Cristo” (Mc 8,29). Ricordando le parole e i fatti di Gesù gli evangelisti ci dicono, ognuno a modo suo, come, perché e in che senso i discepoli credettero che Gesù è il Cristo, il Signore e il Figlio di Dio. Se dovessimo ridurre ad una espressione il contenuto dei vangeli, potremmo riassumerlo in un’unica frase: Gesù è il Cristo (Messia). Infatti sta scritto:
Così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto (Lc 1,3-4).
Teofilo dal greco significa “amico di Dio”; qui l’evangelista Luca dedica la sua opera a tutti quelli che si considerano “amici di Dio” affinché siano consapevoli del valore degli insegnamenti ricevuti nella comunità cristiana. Quindi da questo versetto si po’ vedere come il vangelo sia stato scritto per istruire i nuovi convertiti.
Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome (Gv 20,30-31).
Le comunità cristiane avevano molto materiale su cui lavorare. Sono stati raccolte molte testimonianze e aneddoti sulla vita di Gesù, dunque le comunità hanno dovuto selezionare solo quelle più importanti con lo scopo che il lettore possa avere sufficienti prove che Gesù è il Messia, il figlio di Dio e che possano dimorare nel suo nome per la vita eterna.
Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. (Gv 21,25).
Sarebbe stato interessante aver avuto maggior materiale letterario sulla vita di Gesù, ma lo scopo è comunque stato raggiunto. Con tutto quello che sappiamo di Gesù nei vangeli e nel resto della scrittura è più che sufficiente per poter condurre una vita in santità. Inoltre, anche l’esperienza di fede e lo Spirito Santo può essere di aiuto in questo.
I vangeli non sono stati scritti per i non credenti, e nessun ateo ha mai ricevuto un vangelo per sentirsi dire: Adesso devi credere a ciò che è scritto qui! La fede cristiana trova il suo fondamento prima di tutto nella comunicazione orale mentre lo scritto assume un valore secondario che non è basilare. I vangeli sono stati scritti per edificare la fede ai nuovi membri delle comunità cristiane che erano in continua crescita, ma non sono stati i vangeli a convertirli, erano per chi aveva già accettato Gesù nella propria vita e volevano imparare tutti gli insegnamenti del maestro per metterli in pratica nella vita quotidiana. Spesso per i neoconvertiti, molti insegnamenti rendevano più consapevoli dei concetti che accettando Gesù avevano già nel cuore. Anche se sono libri della fede e per la fede, non per questo non hanno valore storico. Anzi, ci parlano e ci attestano la fede degli apostoli e della Chiesa primitiva. Ciò costituisce un fatto storico importantissimo con una ripercussione nella storia senza precedenti. D’altra parte, pur sapendo l’impossibilità di ricostruire passo dopo passo la biografia di Gesù, nessuno può negare ragionevolmente l’esistenza storica di Gesù e i fatti fondamentali della sua vita narrati dagli evangelisti, infatti quasi tutti gli storici, anche non credenti, sono concordi nel fatto che non c’è dubbio che Gesù sia esistito veramente ed è incredibile come un uomo che non era un re, un generale dell’esercito o un personaggio appartenente a una élite, sia stato scritto così tanto a pochi anni dopo la sua morte. Ma ci sarebbe anche da porsi un’altra domanda: Se Cristo non fosse risorto, avrebbe avuto senso scrivere su di lui così tanto, rischiando la vita, ovviamente no! Cristo non solo è storicamente esistito, ma è anche risorto dai molti e i discepoli sono testimoni. I vangeli nascono quindi dalla testimonianza viva dei testimoni oculari. Crederci o no tocca a noi.