CONFRONTO VANGELI SINOTTICI

I primi tre vangeli (Matteo, Marco e Luca) sono chiamati “sinottici” (da sinopsis = sguardo d’insieme) in quanto coincidono in buona parte nel contenuto e nella sequenza fondamentale dei fatti. Questo ci permette di compararli simultaneamente con un unico sguardo d’insieme. Nella seguente tabella possiamo vedere come tutti e tre hanno tre fasi fondamentali nella vita di Gesù. Dall’inizio della sua predicazione, alla morte e resurrezione

 MATTEOMARCOLUCA
INIZIO IN GIUDEA3,1-4,111,1-133,1-4,13
MISSIONE IN GALILEA4,12-8,341,14-9,504,14-9,50
SALITA A GERUSALEMME19,1-20,3410,1-529,51-18,43
PASSIONE E RESURREZIONE21-2811-1619-24

La ragione di queste somiglianze è dovuta al fatto che usarono le stesse fonti (frammenti o riassunti) e nella redazione si sono influenzati a vicenda. Si presuppone che l’autore del quarto vangelo, quello del vangelo di Giovanni, abbia conosciuto i sinottici (alcuni biblisti hanno però un diverso punto di vista). Per renderci conto meglio di queste similitudini, come dato curioso, vediamo in questa tabella quanti sono i versetti comuni e i versetti che compaiono unicamente in ogni vangelo.

 MATTEOMARCOLUCA
VERSETTI COMUNI A TUTTI330330330
VERSETTI COMUNI A MATTEO E MARCO178178
VERSETTI COMUNI A MARCO E LUCA100100
VERSETTI COMUNI A MATTEO E LUCA230230
VERSETTI PROPRI DI CIASCUNO33053500
TOTALE10686611160

TABELLE COMPARATIVE

I 4 VANGELI A CONFRONTO

 LUOGODATALINGUA
MARCO 
Roma
tra il 62 e il 70 d.C.Scritto in un greco poco forbito e ricco di latinismi. Le frasi in aramaico vengono spiegate
MATTEOComunità cristiana in Israeletra gli anni 70 e 80 d.C.Scritto in aramaico. Tradotto successivamente in greco da autore sconosciuto
LUCA
Grecia
Dopo il 70 dc, ma prima del 80 dcScritto in un greco  colto e forbito arricchito di semitismi
GIOVANNIAsia minore, secondo ireneo a Efesodal 90 al 100 d.C.Scritto in greco con un vocabolario povero, in uno stile semplice, ripetitivo. tradotti i termini giudei

 DESTINATARISCOPO DELLO SCRITTO
  MARCOI destinatari del vangelo di Marco erano i cristiani provenienti dal mondo pagano.Dimostrare che Gesù è il Messia, figlio di Dio e la morte in croce è il momento focale, lo scopo della sua vita per compiere la salvezza dell’umanità.
  MATTEOIl vangelo è diretto specialmente ai cristiani provenienti dal giudaismo, i quali si pongono polemicamente nei confronti della sinagoga in Israele di quel tempo.Dimostrare la messianicità di Gesù attraverso l’adempimento delle profezie del A.T. Compare l’idea di Chiesa come comunità di credenti provenienti dal giudaismo e dal paganesimo.
  LUCAIl vangelo è rivolto ai cristiani ellenici che provenivano dal mondo pagano, e vivevano fuori dalla terra d’Israele.La storia della salvezza parte da Israele, da cui viene il Messia Gesù come il Salvatore di tutti gli uomini. Lo scopo è di rafforzare la certezza di fede e confermarla con ulteriori prove.
  GIOVANNIÈ destinato alle comunità cristiane di lingua greca e alle comunità giudeo-cristiane che si sono allontanate dalla sinagogaDimostrare che Gesù è il figlio di Dio attraverso anche i miracoli e credendo in lui abbiate la vita eterna. Solo in Gesù c’è salvezza. Il vangelo vuole consolidare e incoraggiare la fede della comunità minacciata da eresie emergenti.

 FIGURA DI GESÚCARATTERISTICHE PARTICOLARI
  MARCOIl lato umano di Gesù: Compassione, rattristamento, la meraviglia, le domande, la paura e l’angoscia.Il lato divino, essere figlio di Dio: I miracoli. gli esorcismi, la salvezza mediante la croce  Marco racconta soprattutto le opere di Gesù in cui sono inseriti gli insegnamenti. Non dice nulla circa l’infanzia di Gesù, ma inizia con l’attività pubblica. È uno sviluppo dell’annuncio del kerygma predicato. Sono presenti le controversie con i farisei e le incomprensioni con altri
  MATTEOGenealogia: Gesù è l’adempimento delle promesse di DioAspri conflitti tra Chiesa e sinagoga: Numerose sono le controversie con i farisei pur tenendo aperta la possibilità agli altri giudei che sono più vicini a lui. Il rispetto per il giudaismo: Nel suo linguaggio usa termini per portare rispetto alla sensibilità religiosa del popolo.Le profezie: Sono citate sovente anche in risposta ai suoi detrattoriSi evidenzia il contrasto dei giudei che lo contestano e i pagani che accolgono la sua parolaL’autore ingloba il vangelo di Marco migliorando lo stile e aggiungendo elementi propri come l’infanzia di Gesù (Mt 1-2).Il destinatario dell’annunciazione della nascita di Gesù in questo testo è Giuseppe. I discorsi e i miracoli sono uniti in blocchi: In confronto con Marco il linguaggio è meno vivace con presenza di elementi del meraviglioso (sogni e resurrezione dei santi alla morte di Gesù).
  LUCAGesù il salvatore: Tutti possono essere salvati indipendentemente da razza, lingua, sesso, condizione sociale.Gesù l’uomo-Dio: Nonostante la sua umanità è avvolto da una luce divinaGesù misericordioso: viene enfatizzata la sua misericordia e il suo perdono a chi si accosta a Lui. Su questa misericordia si fonda l’universalità del popolo di Dio.Gesù che prega: Ha una relazione particolare con il Padre e non rinuncia alla preghiera anche se è cercato dalla gente. Per conoscere la volontà del Padre bisogna stare con il Padre nella preghierail Signore che rimane con i suoi: Le numerose le apparizioni di Gesù risorto indica al sua vicinanza alla Chiesa, nella scritture e nella eucarestia.il testo contiene l’annunciazione a Maria. Poca esattezza geografica, Parallelismo tra la figura di Gesù e Giovanni Battista Costruisce il suo vangelo in modo originale: un viaggio a Gerusalemme mostra la santità di Gesù fin dal concepimento, cioè che ha la stessa natura del Padre; è il vangelo dello Spirito Santo, della preghiera, della rinuncia radicale del discepolo, dei poveri, della misericordia, della gioia, degli evangelizzatori, dell’oggi salvifico, della salvezza universale.
  GIOVANNIGesù di Nazareth, il Figlio di Dio: Venuto fisicamente sulla terra non sminuisce la sua  natura divina.Un re che muore: La passione come momento di esaltazione e della glorificazioneGesù si presenta come  IO-SONO. Gesù di Nazareth, vivo e presente nella liturgia sacramentale mediante la celebrazione eucaristica.La salvezza è solo mediante la fede in GesùGesù il Verbo:  (Logos) per mezzo del quale tutto esiste, il Figlio inviato dal Padre per donare la vita a coloro che avrebbero creduto in lui.Con Gesù si compie il giudizio sulla vecchia economia di salvezza (la legge data per mezzo di Mosè) con lui inizia la nuova opera di salvezza.È costruito sulla successione di tre feste di PasquaIl modo di parlare di Gesù è con discorsi. I miracoli presenti sono solo otto, di cui tre in comune con i sinottici. Mancano esorcismiTutto è orientato verso la crocifissione, punto culminante della costruzione del vangelo di Giovanni.La fede è l’adesione dell’uomo all’iniziativa salvifica di Dio rivelata nella persona di GesùÈ strutturato fondamentalmente in due parti: 1) il libro dei segni in cui Gesù si rivela davanti al mondo. È dominante la dimensione pubblica delle azioni e delle parole di Gesù. 2) il libro degli addii, Gesù che si svela davanti ai suoi. Dominante è il tema del ritorno al Padre

 L’AUTORE
  MARCOSua madre ospitava in casa la comunità di Gerusalemme. Era l’interprete di Pietro durante i viaggi missionari. Marco è con Barnaba (suo cugino) e Paolo per un viaggio missionario. Poi si separerà Marco si imbarca con Barnaba verso Cipro. Da sostegno a Paolo quando si troverà in prigione a Roma. Sempre a Roma da un aiuto da Pietro negli ultimi anni di vita dell’apostolo
  MATTEOMatteo è il pubblicano di nome Levi, di cui ci parla Marco (cfr. Mc 2,14-17), che a Cafarnao lasciò il banco delle imposte per seguire Gesù (cfr. Mt 9,9-11).
  LUCASi pensa che Luca fosse un membro della comunità cristiana di Antiochia di Siria, o comunque di una comunità ellenica, quindi di lingua e cultura greca.Era un medico di professioneScrisse anche gli atti degli apostoliLuca si unì a Paolo all’inizio del suo secondo viaggio dove arriverà fino a Filippi (cfr. At 16,11-17), si fermerà circa sette anni Accompagnerà Paolo dal suo terzo viaggio a Gerusalemme (cfr. At 20 e 21). Dove Paolo verrà condotto prigioniero a Roma (cfr. At 27 e 28)
  GIOVANNIl’apostolo Giovanni, figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo, è l’autore del quarto vangelo.Scrittori cristiani e padri del II secolo affermano che Giovanni scrisse il vangelo in età molto avanzataScrisse anche il libro dell’apocalisse

Esempi di peculiarità degli evangelisti:

Marco:

  1. 5,1-33 (esorcismo di una legione di demoni)
  2. 7 ,1-8 (Disputa con i farisei sulle tradizione giudaiche)
  3. 8,1-10 (Moltiplicazione pani-pesci. Opera con insegnamento)
  4. 16,5-11 (Annuncio che cristo è risorto)
  5. 14,34 (Gesù è triste perché il momento dell’arresto è vicino. Lato umano di Gesù)

Matteo:

  1. 1,1-17 (genealogia)
  2. 21,28-32 (i farisei/prostitute e pubblicani)
  3. 6,20 (linguaggio rispettoso per un giudeo: Cielo/Dio)
  4. 21,42 (profezia in risposta ai farisei)
  5. 27,54 (il pagato che riconosce Gesù come figlio di Dio)
  6. 2,12 (l’infanzia di Gesù, accoglienza dei magi, sogni)

Luca:

  1. 3,23-38 (Genealogia da Adamo)
  2. 1,26-39 (Gesù nasce da Maria vergine)
  3. 15 (La misericordia di Dio nella parabola della pecorella smarrita)
  4. 6,12 (Gesù che prega)
  5. 24,13-32 (apparizione Gesù risorto ed ricordo eucarestia)
  6. 1,26-37 (annunciazione di Maria)
  7. 7,24-28 (parallelismo con Giovanni Battista)
  8. 12,10 (Lo Spirito Santo)
  9. 9,57-62 (Rinuncia radicale del discepolo)

Giovanni:

  1. 1,1-18 (prologo)
  2. 19,32-37 (Un re che muore secondo le profezie)
  3. 8,58 (Gesù, il IO-SONO)
  4. 1,17 (Gesù supera la legge mediante la grazia)
  5. 3,16 (la salvezza solo mediante Gesù)
  6. 6,51-65 (Gesù il pane di vita)
  7. 14,1 (La fede in Dio e Gesù)

PERCHÉ FURONO SCRITTI I VANGELI?

Gli evangelisti non volevano scrivere una biografia completa di Gesù,  come se fosse un semplice personaggio storico da ricordare, ma volevano presentarci  il messaggio della buona notizia, rispondendo alla domanda che lo stesso Gesù fece ai suoi discepoli: “E voi chi dite che io sia? …Tu sei il Cristo” (Mc 8,29). Ricordando le parole e i fatti di Gesù gli evangelisti ci dicono, ognuno a modo suo, come, perché e in che senso i discepoli credettero che Gesù è il Cristo, il Signore e il Figlio di Dio. Se dovessimo ridurre ad una espressione il contenuto dei vangeli, potremmo riassumerlo in un’unica frase: Gesù è il Cristo (Messia).  Infatti sta scritto:

Così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto (Lc 1,3-4).

Teofilo dal greco significa “amico di Dio”; qui l’evangelista Luca dedica la sua opera a tutti quelli che si considerano “amici di Dio” affinché siano consapevoli del valore degli insegnamenti ricevuti nella comunità cristiana. Quindi da questo versetto si po’ vedere come il vangelo sia stato scritto per istruire i nuovi convertiti.

Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome (Gv 20,30-31).

Le comunità cristiane avevano molto materiale su cui lavorare. Sono stati raccolte molte testimonianze e aneddoti sulla vita di Gesù, dunque le comunità hanno dovuto selezionare solo quelle più importanti con lo scopo che il lettore possa avere sufficienti prove che Gesù è il Messia, il figlio di Dio e che possano dimorare nel suo nome per la vita eterna.

Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. (Gv 21,25).

Sarebbe stato interessante aver avuto maggior materiale letterario sulla vita di Gesù, ma lo scopo è comunque stato raggiunto. Con tutto quello che sappiamo di Gesù nei vangeli e nel resto della scrittura è più che sufficiente per poter condurre una vita in santità. Inoltre, anche l’esperienza di fede e lo Spirito Santo può essere di aiuto in questo.

I vangeli non sono stati scritti per i non credenti, e nessun ateo ha mai ricevuto un vangelo per sentirsi dire: Adesso devi credere a ciò che è scritto qui! La fede cristiana trova il suo fondamento prima di tutto nella comunicazione orale mentre lo scritto assume un valore secondario che non è basilare. I vangeli sono stati scritti per edificare la fede ai nuovi membri delle comunità cristiane che erano in continua crescita, ma non sono stati i vangeli a convertirli, erano per chi aveva già accettato Gesù nella propria vita e volevano imparare tutti gli insegnamenti del maestro per metterli in pratica nella vita quotidiana. Spesso per i neoconvertiti, molti insegnamenti rendevano più consapevoli dei concetti che accettando Gesù avevano già nel cuore. Anche se sono libri della fede e per la fede, non per questo non hanno valore storico. Anzi, ci parlano e ci attestano la fede degli apostoli e della Chiesa primitiva. Ciò costituisce un fatto storico importantissimo con una ripercussione nella storia senza precedenti. D’altra parte, pur sapendo l’impossibilità di ricostruire passo dopo passo la biografia di Gesù, nessuno può negare ragionevolmente l’esistenza storica di Gesù e i fatti fondamentali della sua vita narrati dagli evangelisti, infatti quasi tutti gli storici, anche non credenti, sono concordi nel fatto che non c’è dubbio che Gesù sia esistito veramente ed è incredibile come un uomo che non era un re, un generale dell’esercito o un personaggio appartenente a una élite, sia stato scritto così tanto a pochi anni dopo la sua morte. Ma ci sarebbe anche da porsi un’altra domanda: Se Cristo non fosse risorto, avrebbe avuto senso scrivere su di lui così tanto, rischiando la vita, ovviamente no! Cristo non solo è storicamente esistito, ma è anche risorto dai molti e i discepoli sono testimoni. I vangeli nascono quindi dalla testimonianza viva dei testimoni oculari. Crederci o no tocca a noi.