IL TIMORE DEL SIGNORE

  • Il comando è una lampada e l’insegnamento una luce (PR 6,23)
  • Il timore di Dio è scuola di sapienza, prima della gloria c’è l’umiltà (PR 15,33)
  • Nel timore del Signore sta la fiducia del forte; anche per i suoi figli egli sarà un rifugio. Il timore del Signore è fonte di vita per sfuggire ai lacci della morte (PR 14, 27-28)
  • È meglio aver poco con il timore di Dio che un grande tesoro nell’inquietudine (PR 15,16). 
  • Il timore di Dio conduce alla vita e chi ne è pieno dorme tranquillo senza essere raggiunto dalla sventura (PR 19,23)
  • Beato l’uomo che sempre teme, ma chi indurisce il cuore cadrà nel male. (PR 28,14)

Uno dei doni che ha il credente per mezzo dello Spirito Santo è il timor di Dio, che non significa avere paura di Dio come se fosse un dittatore che è pronto a punirci quando sbagliamo. Il Signore è buono e quello che vuole è solo benedirti e renderti felice, ma per farlo è necessario che tu lo voglia seguirlo e non assecondare le menzogne del diavolo. Dio non vuole spaventare nessuno, vuole solo che noi ci assumiamo la nostra responsabilità, usiamo bene della nostra libertà aprendo a Lui il  nostro cuore. Non devi aver paura di avvicinarti a Dio per mezzo di Gesù Cristo, infatti Lui non venuto per condannarti, ma per salvarti. Timor di Dio significa aver paura di offendere Dio, e per arrivare a questo bisogna poterlo amare, rispettare e confidare in lui e riconoscerlo come salvatore. Infatti solo se ami veramente una persona hai paura di offenderla. Quante volte facciamo sempre attenzione a non dire parole o frasi che possono offendere i nostri cari e quando lo facciamo e ci rendiamo conto che abbiamo torto, ci pentiamo e chiediamo scusa. Così lo stesso quando si offende Dio, una volta resi conto dello sbaglio e ci pentiamo Lui ci perdonerà, ma è molto meglio evitare di sbagliare già in partenza perché siamo noi i primi a rimetterci, evitare di fare la volontà di Dio danneggia solo noi e Dio non vuole vederci distruggere. Aver il timor di Dio ci consente di avere un profonda comunione con il Signore che ci porterà a imparare la sapienza, senza timor di Dio infatti è impossibile iniziare il percorso per cercare Dio e diventare saggi. Deve esserci un sano timor di Dio fondato nell’amore. Se invece è un timor di Dio fondato nella paura di una possibile punizione di Dio come se fosse un vigile che è pronto a multarci appena sbagliamo oppure dalla paura di andare all’inferno questo non è un sano timor di Dio. Se si ha paura di Dio come se fosse un vigile o un dittatore, possiamo dire di crederci, ma non di amarlo, infatti nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore (1Giovanni 4,18). Ma perché dovremo amare Dio? Perché egli ci ha amati per primo (19) e ha mostrato questo amore mandando Gesù Cristo a morire al posto nostro per i nostri peccati, ma a parte questo ogni credente può testimoniare quanto Dio lo ha amato nella sua vita, i doni che ha ricevuto, le volte che lo ha salvato da una difficile situazione, per come gli ha dato la forza attraverso la preghiera per fare cose che non sarebbe mai riuscito a fare, e molto altro. Gli atei sostengono che se le persone non avessero paura di andare all’inferno nessuno crederebbe, ma questo non è esatto perché è l’amore di Dio che spinge il credente a dare la propria vita a Lui e avere un sano timor di Dio.  All’inizio il nostro rapporto con lui sarà più simile a quello di un servitore con il suo Re. Questo non è del tutto sbagliato perché i credenti come tali devono essere sottomessi a Lui, però si può andare oltre e avere un vero e proprio rapporto di amicizia con Dio. Gesù disse: Non vi chiamo più servi, perché il servo perché il servo non sa quello che fa il suo padrone, ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conosce a voi (Giovanni 15,15). La differenza è che il servo si limita ad eseguire in maniera meccanica e senza sapere cosa sta facendo, l’amico invece conosce Dio perché ha fatto esperienza di Lui e sa quanto è importante amare il prossimo e portare buon frutto; allora ci sentiremo in pace e protetti da ogni male, perché Dio è con noi; ma prima dobbiamo imparare ad essere servitori della parola Dio che non sono principi che limitano la nostra vita, sono principi che ci evitano di sbagliare. È come quando una mamma vede il proprio bimbo che si avvicina al  fuoco per la prima volta. Lo osserva, gli sembra bello e preso dalla curiosità vuole provare a toccarlo, ma quando la mamma dirà: << fermo non toccare! >>, non lo fa per cattiveria o per limitarlo, lo farà perché sa che se lo tocca si fa male.  Così anche Dio sa sempre quando facciamo le cose sbagliate e le brutte conseguenze che comportano e per questo c’è la parola di Dio che può farci evitare di metterci nei guai. Tuttavia avere timor di Dio non significa solo evitare di sbagliare, ma anche fare le opere giuste, secondo i comandamenti che Dio ha insegnato attraverso la sua parola. Allora sapremo cosa vuol dire avere il timore del Signore e la nostra qualità della vita migliorerà sensibilmente e la miglioreremo anche a che ci sta intorno. Secondo Deuteronomio 5:29 esiste una evidente correlazione tra il timore di Dio e la nostra felicità: Oh, se avessero sempre un tal cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandi, per essere felici loro e i loro figli per sempre!

TEMERE DIO PIUTTOSTO DEGLI UOMINI

  • Fontana torpida e sorgente inquinata, tale è il giusto che vacilla di fronte al malvagio. (PR 25,26)
  • Chi teme gli uomini si mette in una trappola, ma chi confida nel Signore è al sicuro (PR 29,25)
  • Chi ascolta me vivrà in pace e sarà sicuro senza temere alcun male (PR 1,33)

L’apostolo Paolo ci insegna che non bisogna temere gli uomini che possono solo toglierti la vita e basta. Temi il Signore che può uccidere sia il corpo che l’anima. Per morte dell’anima s’intende la totale separazione di Dio dopo la morte fisica che comporta l’inferno. Il giusto deve ubbidire sempre alla parola di Dio, anche se gli vengono poste delle minacce e subisce persecuzioni. Cedere alle minacce e peccare sarà considerato da Dio una mancanza di fede perché si dimostra di non avere fiducia nella potenza di Dio se si persevera nella giustizia. Come sta scritto: Non temere, perché io sono con te; ti rendo forte e ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra della mia giustizia (Isaia 41,10). Fare la volontà del Signore non è sempre facile e non significa non avere problemi e difficoltà ma Dio provvederà a un modo da poter compiere la sua volontà senza dover per forza peccare. Quando sai che è giusto fare una certa cosa ma non hai la forza per farla chiedi a Dio di darti la forza o toglierti quell’ostacolo spirituale che t’impedisce di farlo e Dio ti darà la forza di obbedire alla sua parola. In questi casi stare dalla parte della giustizia può essere pericoloso e il rischio persecuzioni è alto. Un esempio è chi si mette contro a dei criminali che minacciano di morte, se si fa o non fa una certa cosa. Le persecuzioni ci saranno ma il giusto non sarà mai senza speranza perché sa che il Signore è con lui, inoltre Gesù nel discorso della montagna disse: beati i perseguitati per la giustizia perché di essi è il regno dei cieli, Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi. (Matteo 5,10-12). Chi è perseguitato avrà una grande ricompensa e che sarà addirittura simile a quella di un profeta. Se andiamo a leggere nell’antico testamento, vedremo che al tempo del regno di Israele c’erano anche molti falsi profeti. E come si distinguevano da quelli veri? Semplice: Il falso profeta diceva cose che la gente voleva sentirsi dire, e sostenevano che il Signore aveva detto a loro che avrebbero sconfitto l’avanzata dei Babilonesi, e dicevano di predire solo cose buone, e facendo ciò erano onorati dalle folle. S’improvvisavano profeti per ottenere una posizione di prestigio nella società. Il vero profeta, quello mandato da Dio aveva come scopo principale quello di mettere in guardia dal peccato di Israele e se non lo abbandonavano, sarebbe avanzata la rovina. Questo messaggio però non piaceva alle genti per questo erano perseguitati, ma loro spinti da quella forza interiore donata da Dio, continuavano a proferire i messaggi del Signore, anche se non erano graditi alle folle, e i profeti non avevano alcun interesse nel farlo, visto che ci rimettevano soltanto, ma loro temevano più Dio che gli uomini e sempre le profezie si sono realizzate. Il profeta Geremia non si sarebbe mai aspettato una così grande persecuzione e arrivò sul punto di mollare; un giorno disse: <<Basta! Non penserò più a Lui, non parlerò più nel Suo nome!>>. Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo (Geremia 20,9). Il Signore non ti abbandona mai, soprattutto nelle persecuzioni. I profeti ora hanno un posto speciale in cielo, così anche chi sarà perseguitato e non avrà mai mollato gli spetterà una grande ricompensa. Se dunque ti odiano e ti disprezzano per il fatto che sei credente e ti comporti secondo giustizia continua a sorridere sapendo che Dio ti ama e guarirà la tue ferite. Guai invece chi tocca quelle persone; sarà come toccare l’occhio di Dio. Egli renderà giustizia per ogni male che avranno subito e ogni persecuzione che riceveranno per il solo fatto di essere credenti e aver operato secondo giustizia. Se dunque qualcuno ti insulta o ti deride a causa del Vangelo, non amareggiarti, sappi che in realtà sta insultando e deridendo Dio e Lui agirà a loro secondo le loro opere, Infatti sta scritto: Gli insulti di chi insulta ricadranno su di me (Salmo 69,10). I persecutori attaccheranno in ogni maniera, potranno toglierti qualche bene materiale, ma non potranno fare nulla al tuo spirito e alla tua fede, o chi potrà mai far separare dall’amore di Dio? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. (Romani 8,37). In realtà chi perseguita, chi critica, chi ridicolizza o rifiuta un credente non sa che si sta mettendo contro Dio, e chi si mette contro di Lui non potrà spuntarla liscia e il rischio di una condanna eterna si avvicinerà a loro e tutte quelle risate e beffe contro Dio saranno trasformate in pianti eterni. Il Signore infatti dice di pregare per i persecutori e benedirli affinché si convertano e passino dalla parte di Dio in modo che non sia costretto a giudicarli per la loro malvagità, ma con la loro conversione sperimentano la misericordia di Dio. Gesù disse infatti che vi sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si converte, più che per 99 giusti i quelli non hanno bisogno di conversione (Luca 15,7), questo lo si vede nella famosa parabola della pecorella smarrita, indicando che ognuno di noi, compresi i malvagi sono un tesoro prezioso agli occhi di Dio, c’è quindi una grande gioia se un malvagio si ravvede e passa dalla sua parte. Così anche i giusti dovranno vedere così le persone che criticano e perseguitano i credenti. Un esempio invece nel Vangelo dove è messo in risalto il timore di Dio più grande che il timore degli uomini si trova nel libro degli atti dove Pietro e altri discepoli avendo già iniziato a predicare il Vangelo contro la volontà dei farisei e i dottori della legge. Furono arrestati e condotti nel sinedrio per essere processati. Qui i farisei gli dissero che erano già stati avvertiti del fatto che non dovevano predicare il Vangelo alle genti, e Pietro rispose che bisogna obbedire a Dio e non agli uomini e qualunque punizione avrebbero subito loro avrebbero continuato a farlo (Atti 5,29). Per arrivare a dire questo Pietro aveva sviluppato una fede eccezionale, sappiamo che in passato Gesù lo aveva rimproverato per mancanza di fede, ma qui è ormai arrivato a un livello di fede che non teme più nulla anche perché è rafforzato dalla presenza dello Spirito Santo. Questo ci insegna che l’unico modo di eliminare la paura è proprio la fede. E come lo fermi uno che risponde così? Semplice, non lo fermi. Ora, nel sinedrio c’era anche un fariseo di nome Gamaliele. Era considerato un fariseo pieno di conoscenza e di una condotta morale eccellente e per questo godeva di una certa autorità. Non aveva partecipato al processo contro Gesù, poiché fu condotto in maniera illegale, nelle ore notturne quando gran parte delle persone non erano presenti. C’erano solo i farisei ostili a Gesù in quel momento. Più avanti è detto che Gamaliele fu anche il maestro di Paolo durante la sua giovinezza. Questo fariseo fu usato da Dio per salvare Pietro e i suoi compagni temporaneamente. Disse ai presenti che se quello che predicano non proviene da Dio allora la cosa morirà da sola, facendo degli esempi di altri predicatori che anni addietro fecero un piccolo numero dei discepoli ma vennero dispersi una volta tolto di mezzo il loro leader. Ma se invece viene da Dio; Beh, forse è meglio non trovarsi a combattere contro Dio. Il fatto che dopo più di 2000 anni ci sono ancora persone che hanno dato il cuore a Cristo significa che quello che Pietro e i discepoli predicavano proveniva veramente da Dio. Così li liberarono, ma solo dopo aver ricevuto delle frustate. Tuttavia i discepoli non furono arrabbiati con Dio per il fatto che furono percossi per causa sua. Si rallegrarono ed esultarono perché sapevano che erano stati degni di essere percossi a causa di Gesù e per questo avrebbero ricevuto una grande ricompensa in cielo.