IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE 2/4

LE   TENTAZIONI:

Tutti gli uomini sono sottoposti a tentazioni. Ma non siamo destinati a soccombere sempre perché Cristo ci dà la forza per resistere ad ogni male. Infatti anche Gesù è stato tentato da satana, Lui a differenza nostra è sempre uscito vincitore. Le tentazioni sono il momento della prova dove esercitiamo il nostro libero arbitrio; Dio non ha voluto creare qualcuno che dicesse “ti amo” a comando tipo robot perché in questo modo non ci sarebbe un vero amore; il vero amore nasce dalla libera scelta se amare o meno e la tentazione è il mezzo che Dio permette per “provare” la bontà del nostro amore, per consentirci di dimostrargli che lo amiamo veramente e liberamente e che non si tratti solo di un amore a parole, ma anche un amore che si manifesti nei fatti; ricordandoci che è Lui che ci ha amato per primo e noi ricambiamo il Suo amore. Per questo ci ha dato la facoltà di scegliere, se fare la cosa giusta, secondo la parola di Dio, o scegliere la ribellione, sta a noi la scelta e Dio la rispetta non ci obbligherà ad obbedirgli anche se la nostra scelta può essere stupida, perché essere ribelli a Dio e rifiutare il suo grande amore ci condurrà a terribili conseguenze. A volte pur amando Dio possiamo cadere nella tentazione infatti Dio conosce già il nostro cuore fino in fondo e a volte le tentazioni non servono tanto a Dio ma più che altro a noi, per conoscere noi stessi, i nostri limiti e dove si deve puntare per migliorare e non cadere sempre nella stessa tentazione. Le tentazioni di cui possiamo essere sottoposti sono molteplici ad esempio una persona che ha l’occasione per rubare senza essere scoperti, le tentazioni che riguardano la sfera sessuale, come i tradimenti o la fornicazione; la tentazione di auto gloriarsi nelle opere buone invece che dare gloria a Dio, la tentazione di guardare un film o una partita invece che usare uno dei pochi momenti disponibili per pregare …  e così via. Possiamo essere tentati in due modi: dal diavolo, che è colui che tenta (1Tessalonicesi 3,5) oppure tentati dalle proprie passioni, che ci attraggono e ci seducono (Giacomo 1,14); questi sono i casi dove è la nostra concupiscenza, la nostra natura malvagia o carnale a spingerci a peccare. Quando è satana che tenta lo fa in maniera subdola. Non si presenta come colui che viene ad ammazzarti e distruggere, ma come un finto collaboratore che è interessato alla tua felicità. Il suo obbiettivo è convincerti a seguire la carne facendoti credere che è il modo più comodo e felice per vivere, quando in realtà ti porterà a condurre una vita vuota e infelice. Un esempio lo abbiamo dove satana suggerisce a Gesù che dato che Lui è il figlio di Dio può trasformare la pietra in pane. Gesù è venuto per vivere come uomo tra gli uomini e se lo avesse fatto avrebbe deviato dalla sua missione di potersi identificare con noi e salvarci. In ogni caso non è mai Dio che tenta (13), quindi sbagliano alcune persone pensare a Dio come un vigile che non vede l’ora di farci la multa. Anzi è la sua parola che ci insegna come essere vittoriosi di fronte alle tentazioni. Ci sono due versetti che illustrano come uscire vincitori da tutte le tentazioni: Siate sobri, vegliate (1Pietro 5,8) e Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. (Giacomo 4,7). Il contrario di sobrio è ubriaco; quando si è in quello stato si perde il controllo di noi stessi e facciamo cose che da sobri non faremo mai. Essere sobri dunque significa mantenere il controllo sulle proprie emozioni, pensieri, parole, decisioni e azioni. Ovviamente tutte queste cose devono essere orientate nella parola di Dio perché chi è malvagio può avere anche il controllo di queste cose, ma le usa per fare il male. Se noi invece abbiamo dato il nostro cuore a Cristo e la nostra carne ci spinge a fare qualcosa contrario alla sua parola bisogna rimanere sobri e tenere sotto controllo gli impulsi carnali negativi che non prendano il sopravvento su di noi, altrimenti se perdiamo il controllo satana prenderà il controllo su di noi, perché è così che ci colpisce, nella carne. Non bisogna quindi permettere a persone, circostanze o al diavolo stesso di prendere le redini della propria vita. “Vigilare” indica l’essere consci delle proprie debolezze e degli stratagemmi usati dal nemico. La sua strategia è quella di attirarci in terreni pericolosi  per creare il contesto giusto per poterci tentare. Bisogna quindi cercare per quanto sia possibile di evitare ogni terreno pericoloso il quale rischiamo di cadere prima o poi. Se vigilerai bene riuscirai a portare alla luce le strategie occulte e ben preparate da satana. Ci accorgeremo quando stiamo per essere tentati e a quel punto dobbiamo respingere immediatamente la tentazione nel momento stesso in cui si insinua nei nostri pensieri. Le tentazioni non vanno prese in considerazione. Se cominciamo a ragionarci sopra, ecco che soccombiamo. Se cominciamo a valutare l’ipotesi di poter commettere un peccato oppure no, probabilmente finiremo col commetterlo. Non appena ci sentiamo tentati, la cosa migliore è pregare, invocare subito il nome di Gesù. Come infatti Lui stesso disse: “Vegliate e pregate affinché non entriate in tentazione” (Matteo 26,41). In questo modo riusciremo così a bloccarlo ai primi passi. Essere sobri e vigilanti ti consente di gestire da una posizione di forza la tua guerra personale contro satana, ma non basta ancora per essere sempre vincenti nelle tentazioni. Il passo successivo è sottomettersi a Dio e resistere al diavolo. Se dunque non riusciamo a resistere al diavolo è perché non abbiamo ancora dato tutto il nostro cuore a Gesù Cristo, abbiamo dato parte del cuore a Cristo e ci siamo pentiti dei peccati più gravi ma non basta per essere sempre vittoriosi nella guerra contro il nemico. Se ti sottometterai completamente a Dio, adorandolo e ascoltando la sua parola,  di conseguenza avrai anche la forza di resistere al diavolo, perché sarà Dio stesso che ti darà quella forza. In questo modo si creerà con legame così forte tra te e Dio che neanche satana con tutta la sua potenza non potrà spezzare, se lo potesse lo farebbe subito ma Gesù Cristo è molto più forte come sta scritto: Gesù si avvicinò e disse loro: << A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra >> (Matteo 28,18). Satana dunque non può spezzare il legame tra te e Dio, ma può tentare di farti allontanare da lui. Non può impedirti di pregare ma può cercare di ridurre  in modo progressivo e inconsapevole il tempo per la preghiera, rendendoti più impegnato e suscitando in te delle passioni che di per se non sono peccaminose ma hanno come scopo di ridurti il tempo che passi con Dio. Abbiamo tutti i nostri impegni giornalieri,  ma dobbiamo sempre avere un momento per staccare tutto e dedicare del tempo per il Signore, se si vuole mettere Lui al primo posto si troverà sempre il tempo per pregare e non bisogna permettere che il tempo per Dio sia usato per altre cose. Se ad esempio si riceve da un amico la proposta di iscriversi in piscina con lui, bisogna fare attenzione che dedicare del tempo a questa attività che è di se è legittima, non vada in conflitto con il tempo per la preghiera. Se andasse in conflitto allora è bene rinunciare. Il diavolo dunque cercherà di creare un contesto dove gli interessi del mondo soffochino il tempo per Dio. Gesù ci avverte di questo pericolo nella parabola del seminatore dove il pianta è paragonata alla nostra fede che rischia di venire soffocata dai rovi che ci sono attorno. Se ciò avviene la fede muore e non si può portare frutto. Quindi fare molta attenzione che il tempo per Dio ci sia sempre altrimenti inizieremo ad essere sempre più deboli spiritualmente e saremo perdenti nella guerra contro satana, perché allontanarsi da Dio ti fa diventare un facile bersaglio come un soldato che si allontana dal gruppo in territorio nemico. È utile avere attorno a noi almeno un amico credente che ci può aiutare a suonare il campanello dall’allarme se ti vede più fiacco e indolente e con poco fervore di Dio. La Bibbia dice: Meglio essere in due che uno solo, perché otterranno migliore compenso per la loro fatica. Infatti, se cadono, l’uno rialza l’altro. Guai invece a che è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi (Qoèlet  4,9-10). Se si ha un amico credente, Dio potrebbe usarlo per avvertirti che non stai più alimentando la fede come si dovrebbe e se si accoglie questo avvertimento allora si potrà porre rimedio. In ogni caso satana non può obbligarti a non dedicare del tempo a Dio, e sempre una nostra scelta allontanarsi da Lui o mantenere sempre un legame solido o rafforzarlo. Dio non prenderà mai l’iniziativa di allontanarsi da te perché sa che tu hai bisogno di Lui, non puoi farcela se rimani da solo con satana. Infatti Dio dice: Non ti lascerò e non ti abbandonerò (Deuteronomio 31,6). Il Signore è sempre fedele con noi e sarà sempre con noi, allontanarsi da lui è il più grande sbaglio che puoi fare. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi … (Giacomo 4,8). Muovi un passo verso di lui ed Egli riempirà lo spazio che vi separa, ti accoglierà tra le braccia, ti terrà al sicuro e ti renderà capace di obbedire ai suoi comandamenti. Giacomo continua dicendo: … Peccatori, purificate le vostre mani; uomini d’animo indeciso, santificate i vostri cuori. Quando inizi ad avvicinarti sempre più a Dio ti renderai conto quanto sei peccatore e quanto hai bisogno di essere purificato. È come entrare in una stanza buia e abbandonata con una pila, inizieremo a vedere la sporcizia e le ragnatele, ma finché era buia non vedevi nulla, così la parola di Dio  è una luce che illumina la nostra vita e ci fa vedere dove sta la sporcizia, le impurità e il peccato, ma se siamo lontani da Dio questi peccati non riusciamo a vederli. Infatti le persone lontane da Dio non si reputano peccatori, si sentono buone. Dicono infatti: << In fondo sono una persona civile, non ho mai rubato o ucciso nessuno >>. Non c’è bisogno di essere un Hitler per andare all’inferno, basta passare tutta la vita senza avere mai voluto accettare Gesù nel tuo cuore. I santi invece che avevano intrapreso un cammino di fede si dichiaravano peccatori nonostante conducevano una vita in stretta comunione con Dio. Quindi dal momento che inizi a cercare Dio ed avvicinarti a Lui inizierai a renderti conto di tutti gli sbagli che hai fatto in passato; quando per esempio non hai confidato in Dio ma hai voluto fare di testa tua e inizierai a chiedere scusa a Dio per quei peccati e il Signore nella sua misericordia ti perdonerà. Infatti non mostra le tue debolezze per condannarti, ma lo fa per purificarti, spingendoti di fatto al pentimento; anche perché il Signore sa che se rimanere con le mani impure, farà si che satana possa accusarti davanti a lui per questo che non bisogna lasciare spazio al diavolo. Ora, è anche possibile che una volta resi conto come siamo lontani da Dio, satana ci attacchi, facendoti pensare che è troppo difficile vivere una vita giusta, in comunione con Dio e non riuscirai mai a purificarti dal peccato. Qualcuno forse ci riuscirà, ma io no, Dio non fa per me. Ecco, questo pensiero è una bugia di satana volta a scoraggiarci a intraprendere un cammino verso Dio. Nei casi estremi può sfociare in una avversione al sacro e ai credenti che gli stanno attorno. Finché una persona pensa di poter essere felice  stando nel peccato, il diavolo può stare tranquillo, ma se ci si rende conto dall’importanza di avvicinarsi a Dio, inizia ad accendersi un campanello d’allarme in lui, perché se ti avvicini a Dio, lui potrebbe perdere il controllo su di te, per questo tenta di scoraggiarci. Satana attacca sempre alla stessa maniera con tutti, ma non bisogna credere a questo, tutti possono intraprendere un cammino verso Dio, e con la preghiera fatta con il cuore, il Signore inizierà a modellarti progressivamente a sua immagine, partendo dal modo in cui vedi il peccato, quelli che prima consideravi degli innocui peccatucci diventeranno qualcosa di serio che bisognerà stare alla larga. A questo punto sarai più forte davanti alle tentazioni e avrai più possibilità di sconfiggere il nemico, pregando durante la tentazione e sgridare il diavolo dicendo: <<Non ti lascerò il minimo spazio nella mia vita perché io appartengo al Signore >>. Nel Vangelo, il caso più eclatante dove un uomo di Dio cede alla tentazione è nell’episodio dove Pietro rinnega Gesù tre volte, quando solo il giorno prima gli aveva promesso che avrebbe affrontato la morte pur di non rinnegarlo. Ora facciamo un’analisi per vedere come ha potuto Pietro cadere in questo peccato: Prima di tutto dormiva invece di pregare. Nel Getsemani Gesù esortò i discepoli rimanere svegli per non cadere in tentazione. Da qui vediamo come anche la preghiera ci può aiutare a resistere alle tentazioni; infatti quando siamo tentati e pensiamo di non potercela fare, una sana preghiera ci può rafforzare quanto basta per non cadere in peccato. Invece Pietro si è addormentato e non è stato vigilante e non si è reso conto di quello che poteva succedere. Un altro errore è stato seguirlo da lontano dopo l’arresto. È sempre pericoloso seguire Gesù solo da lontano. Questo rappresenta quel gruppo di persone che si definiscono credenti e sostengono che è giusto andare in Chiesa, pregare e adorare il Signore, ma lo fanno solo ogni tanto, quanto se la sentono, quanto hanno tempo. Questo è seguite Gesù da lontano, in questo modo però non si può essere vincitori di fronte al nemico. L’ultimo errore è stato quello di scaldarsi al fuoco del nemico. Qui rappresentano le persone che entrano volontariamente in un terreno pericoloso dove il nemico è più forte e tu ti trovi ad affrontare una tentazione difficile e se non sei spiritualmente pronto non puoi farcela. L’errore generale di Pietro è stato di aver confidato nella carne, nelle proprie capacità, senza essere consapevole che è per la grazia di Dio che possiamo resistere alle prove e alle tentazioni, ma per ottenere questa grazia ci dobbiamo arrendere e  confidare in Lui. Non bisogna confidare nella carne, perché la carne è debole. In Dio dobbiamo confidare. Questo episodio non è stato scritto per svergognare Pietro, ma affinché noi potessimo imparare dai suoi sbagli.

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