LA PALEASTRONAUTICA APPLICATA ALLA BIBBIA

La Bibbia, tra i libri più letti negli ultimi due millenni è certamente un libro che ha fatto nascere molti commenti e critiche di ogni genere e tra le più svariate chiavi di lettura. Per i cattolici è il libro sacro per eccellenza che parla della storia tra Dio creatore e l’uomo per condurlo alla salvezza eterna, molti autori hanno successivamente rielaborato delle opere di esegesi che ora fanno parte del bagaglio culturale cattolico. Anche i predicatori protestanti hanno scritto molto riguardo la Bibbia, spesso in accordo con i cattolici, ma anche seguendo delle linee interpretative differenti. I non credenti che studiano la Bibbia sotto una chiave laica hanno scritto anch’essi molti libri secondo il loro punto di vista. Per un ateo che non si interessa della Bibbia la ritiene poco più di una sorta di libro fantasy. In ogni caso, credenti o atei, nessuno aveva mai messo in discussione che la Bibbia parli di Dio, in quanto è un  fatto così evidente che non è possibile negarlo. Eppure negli ultimi decenni sta prendendo piede una nuova chiave di lettura riguardo il testo sacro dei cristiani. Secondo questa chiave di lettura, pur escludendo a priori la possibilità dell’esistenza di Dio, ritiene che la Bibbia non è un racconto di favole, ma sono confuse vicende realmente accadute, dove al posto del Dio creatore, eterno e trascendente c’è una razza aliena, arrivata sulla terra con delle astronavi migliaia di anni, i cosiddetti miracoli erano in realtà frutto di una avanzata tecnologia e addirittura gli alieni avrebbero anche creato l’uomo mediante la loro ingegneria genetica. Quindi la Bibbia non parlerebbe di Dio, ma tra il rapporto di questa civiltà aliena arrivata sulla terra e l’uomo. In questo modo la Bibbia viene spogliata di ogni connotazione spirituale e trascendente per narrare di una storia puramente fisica e materiale. Non solo la Bibbia racconterebbe tutto ciò ma anche tutti gli altri testi mitologici di varie culture, come ad esempio quella greca, dove anche in quei casi gli dèi vengono sostituiti dagli alieni; la Bibbia rimane uno dei principali trampolini di lancio per sostenere questa tesi. Questa chiave di lettura viene chiamata “la teoria dell’antico astronauta” o anche conosciuta come paleastronautica; un nome che potrebbe sembrare avere un’apparenza scientifica, ma di fatto è una pseudoscienza, in quanto non riconosciuta dalla comunità scientifica essendo priva di prove e con evidenti problemi di metodologia scientifica essenziale per essere accreditata come scienza. È basata invece su degli assunti a priori con tentativi di confermarli andando a cercare elementi decontestualizzati dati da vari testi o raffigurazioni. I sostenitori di questa teoria di fronte alla comunità scientifica è ambivalente: Da un parte vengono strumentalizzate alcune dichiarazioni, a volte reinterpretandole a proprio favore, dall’altra vengono solitamente dipinti come degli ottusi, chiusi di mente o addirittura oscurantisti in quanto non vogliono considerare seriamente questa teoria. Una strategia che usano i sostenitori di questa teoria è quella di cercare di condurre il lettore dove vogliono loro attraverso l’uso di domande e stratagemmi retorici con tanto di falsi indizi prive di prove chiare ed esplicite.

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