MOTIVI PER CUI SI SCEGLIE L’ATEISMO

Quando si è bambini si è difficilmente atei, si nasce già con una piccola fede, si sente parlare di Dio e i bambini ci credono anche se non lo conoscono e non hanno basi teologiche. E solo più avanti con l’età che si può prendere due strade: iniziare a conoscere veramente Dio, pregando e leggendo il Vangelo, oppure arrivare alla conclusione che Dio non esiste e quindi disinteressarsi completamente di quello che dice la scrittura. Spesso le persone si fanno influenzare, se si è in un gruppo di amici che non crede in Dio, difficilmente una persona dichiarerà che crede, si farà piuttosto influenzare dalla massa. Il mondo di oggi sta andando in una direzione contraria a Dio, quindi se una persona non è decisa a interessarsene, anche se avrà un po’ di fede, se non è nutrita, morirà. Leggendo molte testimonianze di persone atee ho condotto una ricerca per capire quali sono i motivi per cui una persona sceglie di essere atea. Alcuni sono atei perché sono nate in famiglie già atee e questo ha influenzato la loro mentalità. Ho voluto però concentrare la mia ricerca sulle persone che sono nate in una famiglia cattolica, sono stati battezzati, hanno ricevuto i sacramenti, ma dopo la cresima hanno smesso di frequentare la SS Messa e si sono poi dichiarati atei. Quello che hanno in comune queste testimonianze è che nessuno di loro è mai stato cristiano; Non hanno avuto veramente fede in Cristo. Hanno solamente conosciuto un noioso cristianesimo religioso e non un cristianesimo spirituale, ricco e gioioso. Per questo sono diventati completamente atei, perché la loro fede non era fondata. Non basta avere una conoscenza intellettuale di Dio, è troppo poco e non da un fondamento solido; invece avere una conoscenza esperienziale e tutto un’altra cosa e ti consente di vivere veramente il vangelo e non avere dubbi di fede perché vivi le promesse di Dio sulla tua pelle invece di limitarti a imparare un versetto a memoria. In tutti quelli che sono diventati atei questo fondamento era mancante. Ecco qui i 7 motivi è per cui una persona nata in una famiglia cattolica potrebbe esser atea, e se sei ateo e stai leggendo potresti identificarti in uno o più di questi motivi e avrai l’opportunità di riflette se quella scelta che hai fatto in passato era veramente giusta:

1) UN CRISTIANESIMO MAL COMPRESO

Una delle cause principali per la quale una persona decide di essere atea è perché non ha compreso in maniera corretta la Bibbia, ha una visione di Dio, della chiesa e dei credenti completamente distorta. Dio lo vedono come un severo vigile che controlla tutti in continuazione ed è pronto a punire chiunque sgarri; nulla di più falso. Dio è buono e misericordioso, però è anche giusto e secondo la sua giustizia il peccato va punito. Gli atei sostengono che se Dio punisce è perché è malvagio e se non fai quello che comanda ti manda all’inferno come se fosse contento quando una persona si danna, ma non è così. Se ad esempio in una famiglia, il figlio che va male a scuola perché al posto di studiare gioca tutto il tempo al computer e la madre per punirlo gli toglie la possibilità di giocare, non lo fa per cattiveria, ma per amore verso il figlio. Ogni genitore che vuole bene al proprio figlio desidera che studi e sia obbediente a loro. Così anche Dio si comporta così, da padre amorevole che corregge il proprio figlio. Se invece una banda di criminali rapina una banca e in seguito sono arrestati, non possono dire che la polizia è cattiva perché gli ha arrestati. Se lo fanno è per giustizia così anche il Signore se prende provvedimenti nei confronti di qualcuno lo fa per giustizia e non per cattiveria. Per quanto riguarda i credenti sono visti come una sorta di piccoli farisei chiusi e ottusi che guardano loro dall’alto verso il basso e provano odio e disprezzo nei loro confronti. Niente di più sbagliato. Il vangelo insegna l’esatto opposto arrivando a dire di amare persino i nemici. Se su facebook si cercano pagine digitando “odio la chiesa” salteranno fuori diverse pagine amministrate da atei volti ad attaccare in continuazione la chiesa, i credenti e le scritture e quando un credente interviene in uno di questi dibattiti si irritano e iniziano a insultare e bestemmiare, come se dentro di loro ci fossero dei demoni che si dimenano. Se invece si digita “odio gli atei” non verrà fuori niente; questo perché i cristiani non odiano nessuno, nemmeno gli atei. Quindi non sono i cristiani quelli che odiano. Gli atei parlano anche contro la scrittura citando dei versetti e interpretandoli in maniera arbitraria, senza guardare in quale contesto quel versetto è stato scritto. Di solito per capire un singolo versetto è necessario leggere l’intero capitolo, e a volte neanche quello non basta. Dalle critiche si vedono facilmente la loro ignoranza e la loro ostinazione a non voler credere a tutti i costi, e si capisce che in realtà non hanno mai letto la Bibbia, ma conoscono solo qualche versetto per sentito dire. Per questo dai loro discorsi vengono fuori cose veramente assurde, prive di alcun senso. Una delle cose più ridicole è stata l’accusa che la Bibbia è contro i mancini perché scrivono con la sinistra e non con la destra oppure che la Bibbia è un libro maschilista che deprime la figura della donna, cosa assolutamente non vera.

2) SCARSA TESTIMONIANZA

Un altro motivo per cui una persona decide di essere atea e la scarsa testimonianza di quelle persone (Sacerdoti, catechisti, educatori cristiani) che più di tutte avrebbero dovuto dare il buon esempio ed educarlo secondo i principi cristiani. Hanno rappresentato un Dio arrabbiato o un Dio in bancarotta, che ha bisogno di soldi, specialmente i tuoi oppure un Dio noioso che non da alcuna gioia. Questi sono alcuni esempi di come viene rappresentato un Dio che non ha niente a che vedere con il Dio della Bibbia. Anche l’ipocrisia è una pessima testimonianza, ad esempio una catechista che è sempre in prima fila a pregare in chiesa, facendo la pia, ma poi non si fa problemi ad umiliare qualche ragazzino davanti a tutti. Ogni pessima testimonianza fa riflette i ragazzi che iniziano a pensare: << Se i cristiani sono così, meglio stare alla larga da loro >>. Questo da un colpo decisivo alla fede e si diventa atei. Se dunque una pessima testimonianza può far perdere la fede, allo stesso modo una buona testimonianza può portare alla conversione. Di solito le persone che portano una buona testimonianza non fa breccia nel cuore dei peccatori per cosa dicono, ma per come si comportano e per la pace e la gioia che trasmettono agli altri.

3) DUBBI NON RISOLTI

I ragazzi quando vanno a catechismo, in base a quello che ascoltano  iniziano a farsi qualche domanda o avere dei dubbi circa gli insegnamenti della Bibbia. Il sacerdote o il catechista devono essere in grado di rispondere a qualunque domanda. In alcune testimonianze ho riscontrato che quando veniva fatta una domanda, non sapendo cosa rispondere, dicevano qualcosa di banale, del tipo: << Devi avere fede >> oppure << Devi credere che è così >>; queste risposte non sono soddisfacenti e contribuiscono a far allontanare da Dio. Il ragazzo che fa domande e si sente rispondere in questa maniera sarà portato a pensare che la Bibbia non risponde a tutte le domande, che ci sono delle falle e probabilmente si tratta di un castello di carta che va giù facilmente. Il ragazzo inizierà a cercare le risposte nel posto sbagliato e il gioco è fatto, diventerà definitivamente ateo. Quando non si sa delle risposte bisogna dire << Farò una ricerca e ti risponderò prima possibile >>.

4) DISINFORMAZIONE Un altro elemento che può portare all’ateismo è la disinformazione diffusa dalla propaganda anticlericale rivolta ad attaccare la Bibbia come parola di Dio e la Chiesa come istituzione. Questa propaganda martellante la si può trovare ormai dappertutto; specialmente sul web. Questa disinformazione ha influenza sui soggetti che hanno una fede debole, piena di dubbi e incertezze. Chi invece ha una fede forte e decisa non c’è disinformazione che possa scalfire l’amore che ha per Cristo.

5 ) ECCESSIVO ATTACCAMENTO ALLE COSE DI QUESTO MONDO

I ragazzi che hanno genitori cattolici e frequentano in maniera regolare l’oratorio e la SS. Messa spesso si definiscono cattolici, ma nel proprio cuore non hanno dato la propria vita a Cristo; per loro essere cristiani significa semplicemente fare presenza in chiesa, quando in realtà essere cristiani e tutt’altro. Questa mentalità porta il ragazzo a lasciare spazio a satana e alle concupiscenze della carne. Si ritrova quindi a rimanere schiavo delle cose di questo mondo alla stessa maniera di una persona che non ha mai frequentato la chiesa. Si ritrova quindi a una certa età ad essere schiavo per esempio della pornografia, dell’alcool, delle sigarette, dei pettegolezzi e di molte altre cose che la Bibbia ritiene peccato. Si vede quindi costretto a fare una scelta: Rinunciare a tutto ciò che è peccato e dare la propria vita a Cristo; una strada piena di ostacoli e prove che inizialmente ti costerà, ma col tempo produrrà i sui frutti oppure abbandonare definitivamente la chiesa; la strada quindi più semplice, che apparentemente non ti costa nulla, ma che alla fine porta a sentieri di morte. Se il ragazzo ha vissuto solo un cristianesimo molto superficiale che non ha messo radici in lui, allora sarà più portato a prendere la strada che non gli costa, abbandonare la chiesa ed entrare nell’ateismo più completo. Io penso che il motivo principale per cui questo tipo di persone non credono è perché non vogliono credere. Non piace l’idea di dover rendere conto delle proprie azioni, dal momento che le loro azioni e modo di vivere solo opposte alla parola di Dio di conseguenza hanno paura di dover rinunciare a quelle cose a loro opinione sono fonte di felicità. Sono infatti attratte da una vita dissoluta e pensano che una vita cristiana sia noiosa e senza divertimenti e con molti limiti, perciò si auto convincono che Dio non esiste, in modo da poter fare ogni cosa sbagliata senza sensi di colpa e senza rendere conto a nessuno dopo la morte.

6) EVENTO TRAUMATICO

Un altro motivo per cui le persone perdono la fede è a seguito di un evento traumatico, come può essere la perdita di un caro, perdite finanziarie e ogni evento negativo che una persona erroneamente attribuisce la colpa a Dio. L’identikit di queste persone prima dell’evento traumatico è la stessa degli altri motivi per cui una persona perde la fede, ovvero vivere un cristianesimo in maniera superficiale, senza quasi mai pregare o andare a messa e avere una scarsa conoscenza delle scritture. Questo contribuisce a non essere pronti a superare la prova; invece di avere Dio come rifugio, si attribuisce la colpa a proprio a Lui e questo inizialmente genera un risentimento nei confronti di Dio. Inizia quindi a pensare: << Cosa ho fatto per meritarmi questo? >>, come se Dio prendesse piacere vedere soffrire le persone, quando invece è il primo a piangere per la sofferenza dell’uomo, lo si può vedere anche nell’episodio evangelico della morte di Lazzaro. Successivamente si passa alla seconda fase dove inizia a pensare che se Dio esistesse sarebbe buono e non mi avrebbe fatto questo. Inizia quindi ad avere una falsa immagine di un Dio malvagio e ingiusto. Il rancore verso Dio porta all’ateismo e all’odio di tutto quello che gli ricorda Dio, in primis la Chiesa. Un cristiano davanti a una persona con questa situazione dovrebbe cercare di distruggere quella falsa immagine di Dio e spiegargli tramite le scritture e la sua esperienze che Dio è buono e misericordioso.

7) PREGHIERE NON ESAUDITE

Per ultimo ci sono i casi delle persone che dichiarano di avere perso la fede perché secondo loro Dio non risponde alle loro preghiere, oppure hanno pregato per una cosa che non si è mai realizzata, senza però mai fare un serio percorso spirituale e successive ricerche bibliche per scoprire come pregare Dio e come adorarlo. Queste persone hanno passato tutto il tempo a cercare le benedizioni di Dio senza però cercare la Sua presenza. Se hai la presenza, hai anche le benedizioni.

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