IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE 3/4

LE PROVE :

Le prove sono quei momenti della vita dove si presentano delle problematiche causate di solito da attacchi del nemico. Il Signore permette questo per metterti alla prova per poter vedere se affronterai la problematica nel modo giusto, secondo la parola di Dio oppure nel modo sbagliato secondo la carne. Oppure possono presentarsi delle occasioni per fare opere buone, magari nel nostro cuore ci reputiamo buoni e generosi, così Dio ci metterà alla prova e da li si vedrà se effettivamente facciamo la sua volontà o siamo solo degli ipocriti. A volte le prove possono essere molto dure, manifestandosi in sofferenze dove il diavolo punterà nel farti sentire in colpa, sul fatto che non ci sono speranze, che sei un totale fallimento o che Dio ti ha dimenticato spingendoti quindi a cadere in qualche forma di schiavitù o in casi estremi anche al suicidio.

LA COMPLETA ARMATURA DI DIO:

Paolo ci insegna come sconfiggere il nemico rivestendosi della completa armatura di Dio. Essendo una battaglia spirituale ci vogliono delle armi adeguate, adatte per ogni tipo di attacco che il diavolo ci fa. Queste armi servono per superare tutte le prove che Paolo chiama “il giorno cattivo” e riuscire a rimanere saldi a Dio anche dopo la prova. Paolo descrivendo l’armatura del cristiano prende come modello le componenti dell’armatura dei legionari romani. Ogni componente dell’armatura è un dono di Dio come quando un soldato si arruola nell’esercito non si deve comprare con i suoi soldi la mimetica e le armi, ma è l’esercito che gli fornisce tutto, così anche nella guerra spirituale contro satana abbiamo tutte le armi da difesa e d’attacco forniti gratuitamente da Dio, sta a noi rendersene conto e svilupparle.

Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la cintura della verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il Vangelo della pace. Afferrare sempre lo scudo della fede, con il quale potreste spegnere tutte le frecce infuocate del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la  parola di Dio (Efesini 6,13-17).

LA CINTURA DELLA VERITÁ

Questo è il primo componente che si indossa nell’armatura e serve per sostenere la corazza, quindi senza la cintura non ci può essere nemmeno la corazza. La cintura rappresenta la verità che un credente professa, ovvero che innanzitutto Dio esiste e Gesù è il Messia, il figlio di Dio nato dal padre prima di tutti i secoli ed è morto e risorto per riscattarci dal peccato, perciò un credente vive secondo gli insegnamenti di Cristo. Avendo questo fisso nel nostro cuore non accetteremo a priori tutto ciò che contraddice questa dichiarazione e tutto ciò che è contrario alla verità di Dio. Satana attacca il mondo con le sue menzogne come l’ateismo e l’agnosticismo che negano l’esistenza di Dio; oppure la diffusione di tutte le eresie e le false dottrine che alcune di esse dicono che non è necessario dare la propria vita per Gesù, tanto alla fine andremo tutti in paradiso o cose del genere. Saremo al sicuro da tutte quelle cose che si propongono in alternativa a Dio come l’astrologia e la cartomanzia; nessun credente inoltre si rivolgerebbe a sedicenti guaritori o maghi per risolvere i propri problemi, spendendo anche molti soldi; ma si rivolgerebbero a Dio solo.  Conoscere la verità e la verità vi farà liberi (Giovanni 8,32).

LA CORAZZA DELLA GIUSTIZIA

La corazza protegge le parti vitali del nostro corpo. Il credente che è munito di corazza è colui che sa di poter essere giusto davanti a Dio per mezzo del sangue di Gesù Cristo, infatti non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù (Romani 8,1.) Quando noi ci pentiamo di un peccato e lo abbandoniamo il Signore ci perdonerà. È bene sapere questo perché il diavolo ci attaccherà cercando di farvi sentire in colpa per gli errori passati, cercherà di colpire i nostri sentimenti con un senso di condanna, del tipo: << Dio non ama uno come te, perché sei troppo peccatore, lascialo perdere Dio, non è per te >>. Come già trattato i sensi di colpa possono minare la nostra psiche (Ved. Pag. 128) da non poter vivere una vita serena. Ma se sappiamo che Dio ci perdona e allontana il peccato come da oriente a occidente allora potremo liberarci dal senso di colpa e rispondere a satana: << Il Signore mi ha perdonato e ha cancellato il mio peccato ricoprendolo con il sangue di Cristo >>. Se avrai creduto a questo con il tuo cuore allora satana fuggirà da te. La corazza della giustizia può essere anche intesa come nell’agire in modo giusto davanti a situazioni ed eventi della vita. Se ci viene proposto di fare qualcosa contrario alla giustizia di Dio bisogna opporsi con ogni mezzo e confidare in Dio. Il credente col tempo ottiene discernimento e il Signore ci invita ad usarlo per sapere ciò che è giusto fare in ogni situazione, se non lo sappiamo possiamo sempre ricorrere alla preghiera. Operando in modo giusto saremo meno esposti agli attacchi di satana contro il nostro cuore.

LE CALZATURE AI PIEDI

Nell’armatura le calzature ai piedi erano indispensabili per avanzare contro il nemico in battaglia e senza di quelle camminare risultava difficile. Questa parte dell’armatura è rappresentata dallo zelo che abbiamo nei confronti di Dio. Questo zelo genera un frutto, quello di voler propagare il Vangelo della pace al prossimo, perché chi ha sperimentato una relazione con Dio tramite Gesù Cristo ha in se la pace di Dio inizia ad avere il desiderio che il prossimo possa avere la stessa pace che ha lui, partendo innanzi tutto dalle persone a noi vicine che hanno un cuore predisposto ad accogliere la parola di Dio o che hanno un vuoto interiore che stanno cercando di colmarlo nel modo sbagliato. Il diavolo non vuole che facciamo questo quindi ci attaccherà con la persecuzione. Chi intraprenderà questo cammino potrà incontrare persone che deridono o tentano di umiliare, del tipo: << Ma ancora che credi in Dio, svegliati e goditi la vita >>. In questo modo il nemico tenterà di fermarti e solo se si hai zelo si potrà andare avanti nonostante le difficoltà. Queste sono tra le prove più dure che un credente può affrontare. L’obbiettivo è quello di indurti a una posizione di  passività dove possiamo vivere in maniera cristiana ma senza manifestarla agli altri, in questo modo però si andrebbe a perdere la testimonianza davanti al mondo. In altri casi possiamo predicare il Vangelo a qualcuno che si dimostra interessato, e questo inizia a voler fare un percorso di fede, ma le persone che stanno attorno a lui non vogliono che diventi cristiano, ed è possibile che se la prendano con chi gli sta parlando di Dio. Chi ha zelo e fervore per Dio non si fermerà e completerà quello che Dio vorrà fare nel cuore di quella persona che si è resa conto di quanto è grande il Signore. Il nemico ci potrà attaccare anche cercando di scendere a compromessi, dove alcuni peccati riteniamo di poterli fare, tanto Dio capirà e ci passerà sopra. Questo però non fa parte della volontà di Dio. In conclusione i credenti dovranno difendersi da questi attacchi del nemico mantenendo i loro cuori pieni di zelo per la propagazione del Vangelo, non accettando nulla di meno nelle nostre vite di un cuore che bruci per Dio e per la salvezza delle anime.

LO SCUDO DELLA FEDE

Lo scudo era importante nell’armatura del guerriero perché parava gli attacchi del nemico, specialmente serviva a difendersi contro gli attacchi degli arcieri che colpivano con le frecce infuocate. Questa è l’illustrazione che da Paolo a questa parte dell’armatura; spiega infatti che la fede è uno scudo davanti agli attacchi del nemico che sono paragonate a frecce infuocate. In questo caso l’attacco avviene quando satana vuole farci mettere in dubbio la parola di Dio, del tipo: << Dio ha veramente detto questo? >> oppure << Sei veramente sicuro che Dio farà qualcosa per te? >>. Per questo abbiamo bisogno della fidarci di Dio anche in situazioni avverse altrimenti non riusciremo a resistere agli attacchi del nemico. Il suo obbiettivo è di farci credere che Dio ci ha abbandonato e non manterrà le sue promesse così da indurci a risolvere i problemi nel modo sbagliato oppure cercando di farci cadere nel peccato. Senza fede inoltre non possiamo piacere a Dio ed è fondamentale se vogliamo le risposte alle nostre preghiere , quindi satana attaccando la nostra fede vuole fare in modo di non essere più graditi a Dio e non potere più adempiere alla sua volontà di vivere per fede e di vincere il mondo, come sta scritto: Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede (1Giovanni 5,4). Un altro tipo di attacco è la paura di fare la volontà di Dio perché satana vuole farti pensare che fare ciò che è giusto non ti gioverà, anche in questo caso se teniamo in alto lo scudo della fede possiamo resistere a questo attacco.

L’ELMO DELLA SALVEZZA

L’elmo è il componente dell’armatura che protegge la testa, così anche nella guerra spirituale l’elmo della salvezza serve per proteggere la nostra mente dagli attacchi del nemico. Il nemico può intrufolarsi nelle nostre emozioni, in quello che pensiamo, sogniamo e desideriamo inducendoci a pensare in modo carnale e peccaminoso facendoci desiderare il mondo dei sensi invece del mondo dello Spirito. Se noi accogliamo questi pensieri nella nostra mente genererà solo sporcizia e impurità nella nostra anima. Per difenderci da questi attacchi dovremo continuamente ricordarci che la salvezza è totale per quelli che hanno dato la propria vita a Cristo e il destino della nostra anima è la salvezza. Nella nostra mente elaboriamo pensieri in continuazione ma non dobbiamo permettere a nessun tipo di pensiero che non sia in accordo con la Parola di Dio di occupare e dominare le nostre menti perché questo influenzerà anche le nostre opere e sentiremo anche la pace di Dio affievolirsi sempre di più perché i pensieri impuri allontanano da Dio. Quindi una volta riconosciuti questi pensieri cacciateli via nel nome di Gesù e se questi pensieri hanno intaccato la nostra mente anche per pochi secondi pregheremo il Signore che ci perdoni, dichiarando che non volete pensieri che ostacolano il rapporto con Dio. Vedrete che grazie a Dio avrete la forza di controllare la vostra mente. La scrittura dice questo riguardo a quello che possiamo pensare senza cadere nel peccato: In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. (Filippesi  4,8).

LA SPADA DELLO SPIRITO

A differenza degli altri componenti dell’armatura che sono armi difensive, la spada dello spirito è un arma d’attacco. Quando ci saremo rivestiti della completa armatura di Dio, potenziandola al massimo con la preghiera riusciremo ad essere prevalentemente vincitori nei confronti del nemico, ma fino a quel momento si avrà combattuto solo sulla difensiva. Arriverà allora il momento di giocare in attacco, prendendo noi l’iniziativa di attaccare il nemico per primo. Come possiamo attaccare il diavolo se non ha più il controllo su di noi? Lo possiamo attaccare cercando di liberare le altre persone che sono legati nel laccio del nemico o che ha edificato nel loro cuore qualche fortezza da abbattere. Sono molte le fortezze che satana edifica nel cuore delle persone, potrebbe essere lo scetticismo, la paura di fidarsi delle persone, la depressione, mancanza di speranza, la schiavitù dei vizi, i dubbi sulla Bibbia, ecc…   La spada dello spirito è la parola di Dio e bisogna innanzi tutto conoscerla bene per poterla usare. A volte ci vogliono diversi anni prima che il Signore ci prepari spiritualmente e intellettualmente a combattere il nemico in maniera adeguata. Se dunque siamo vicini a un conoscente che in preda a una crisi e dice: <<La mia vita è uno schifo, va tutto male, non riuscirò mai a realizzare i miei sogni, non ho nessuna speranza di uscirne>>; questo è un caso dove il nemico ha una presa stretta nella sua vita e ha costruito attorno a lui diverse fortezze, è questo il momento di usare la parola di Dio dicendo che in Dio c’è speranza ed è l’unico può salvarti dalla tua situazione. Invitalo anche a iniziare a cercare Dio in maniera spirituale con la preghiera e digli che se lo cercherai con tutto il cuore trovai la pace di Dio; che è ben superiore alla pace del mondo. Questo è un esempio di come è possibile usare la spada dello spirito per attaccare il nemico che attanaglia il prossimo. In ogni caso è meglio attendere prima di andare in prima linea perché se non ci siamo abbandonati a completamente a Dio e non abbiamo purificato i nostri cuori dal peccato non riusciremo a fare granché. Quando Gesù fu tentato dal diavolo usò la parola di Dio. A quel punto il diavolo non poteva più dire nulla contro Gesù ed era costretto a passare a un’altra tentazione; il diavolo non poteva dire: << Dio ha veramente detto questo? Ne sei sicuro? >> oppure << sei sicuro che Dio ti ami? >>; questo lo potrebbe dire a noi che a volte possiamo essere deboli di fede, ma Gesù non aveva debolezze spirituali, quindi gli è bastato un versetto per zittirlo.  La parola di Dio è infatti molto potente davanti al nemico, specie se si possiedono già gli altri componenti dell’armatura.

IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE 2/4

LE   TENTAZIONI:

Tutti gli uomini sono sottoposti a tentazioni. Ma non siamo destinati a soccombere sempre perché Cristo ci dà la forza per resistere ad ogni male. Infatti anche Gesù è stato tentato da satana, Lui a differenza nostra è sempre uscito vincitore. Le tentazioni sono il momento della prova dove esercitiamo il nostro libero arbitrio; Dio non ha voluto creare qualcuno che dicesse “ti amo” a comando tipo robot perché in questo modo non ci sarebbe un vero amore; il vero amore nasce dalla libera scelta se amare o meno e la tentazione è il mezzo che Dio permette per “provare” la bontà del nostro amore, per consentirci di dimostrargli che lo amiamo veramente e liberamente e che non si tratti solo di un amore a parole, ma anche un amore che si manifesti nei fatti; ricordandoci che è Lui che ci ha amato per primo e noi ricambiamo il Suo amore. Per questo ci ha dato la facoltà di scegliere, se fare la cosa giusta, secondo la parola di Dio, o scegliere la ribellione, sta a noi la scelta e Dio la rispetta non ci obbligherà ad obbedirgli anche se la nostra scelta può essere stupida, perché essere ribelli a Dio e rifiutare il suo grande amore ci condurrà a terribili conseguenze. A volte pur amando Dio possiamo cadere nella tentazione infatti Dio conosce già il nostro cuore fino in fondo e a volte le tentazioni non servono tanto a Dio ma più che altro a noi, per conoscere noi stessi, i nostri limiti e dove si deve puntare per migliorare e non cadere sempre nella stessa tentazione. Le tentazioni di cui possiamo essere sottoposti sono molteplici ad esempio una persona che ha l’occasione per rubare senza essere scoperti, le tentazioni che riguardano la sfera sessuale, come i tradimenti o la fornicazione; la tentazione di auto gloriarsi nelle opere buone invece che dare gloria a Dio, la tentazione di guardare un film o una partita invece che usare uno dei pochi momenti disponibili per pregare …  e così via. Possiamo essere tentati in due modi: dal diavolo, che è colui che tenta (1Tessalonicesi 3,5) oppure tentati dalle proprie passioni, che ci attraggono e ci seducono (Giacomo 1,14); questi sono i casi dove è la nostra concupiscenza, la nostra natura malvagia o carnale a spingerci a peccare. Quando è satana che tenta lo fa in maniera subdola. Non si presenta come colui che viene ad ammazzarti e distruggere, ma come un finto collaboratore che è interessato alla tua felicità. Il suo obbiettivo è convincerti a seguire la carne facendoti credere che è il modo più comodo e felice per vivere, quando in realtà ti porterà a condurre una vita vuota e infelice. Un esempio lo abbiamo dove satana suggerisce a Gesù che dato che Lui è il figlio di Dio può trasformare la pietra in pane. Gesù è venuto per vivere come uomo tra gli uomini e se lo avesse fatto avrebbe deviato dalla sua missione di potersi identificare con noi e salvarci. In ogni caso non è mai Dio che tenta (13), quindi sbagliano alcune persone pensare a Dio come un vigile che non vede l’ora di farci la multa. Anzi è la sua parola che ci insegna come essere vittoriosi di fronte alle tentazioni. Ci sono due versetti che illustrano come uscire vincitori da tutte le tentazioni: Siate sobri, vegliate (1Pietro 5,8) e Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. (Giacomo 4,7). Il contrario di sobrio è ubriaco; quando si è in quello stato si perde il controllo di noi stessi e facciamo cose che da sobri non faremo mai. Essere sobri dunque significa mantenere il controllo sulle proprie emozioni, pensieri, parole, decisioni e azioni. Ovviamente tutte queste cose devono essere orientate nella parola di Dio perché chi è malvagio può avere anche il controllo di queste cose, ma le usa per fare il male. Se noi invece abbiamo dato il nostro cuore a Cristo e la nostra carne ci spinge a fare qualcosa contrario alla sua parola bisogna rimanere sobri e tenere sotto controllo gli impulsi carnali negativi che non prendano il sopravvento su di noi, altrimenti se perdiamo il controllo satana prenderà il controllo su di noi, perché è così che ci colpisce, nella carne. Non bisogna quindi permettere a persone, circostanze o al diavolo stesso di prendere le redini della propria vita. “Vigilare” indica l’essere consci delle proprie debolezze e degli stratagemmi usati dal nemico. La sua strategia è quella di attirarci in terreni pericolosi  per creare il contesto giusto per poterci tentare. Bisogna quindi cercare per quanto sia possibile di evitare ogni terreno pericoloso il quale rischiamo di cadere prima o poi. Se vigilerai bene riuscirai a portare alla luce le strategie occulte e ben preparate da satana. Ci accorgeremo quando stiamo per essere tentati e a quel punto dobbiamo respingere immediatamente la tentazione nel momento stesso in cui si insinua nei nostri pensieri. Le tentazioni non vanno prese in considerazione. Se cominciamo a ragionarci sopra, ecco che soccombiamo. Se cominciamo a valutare l’ipotesi di poter commettere un peccato oppure no, probabilmente finiremo col commetterlo. Non appena ci sentiamo tentati, la cosa migliore è pregare, invocare subito il nome di Gesù. Come infatti Lui stesso disse: “Vegliate e pregate affinché non entriate in tentazione” (Matteo 26,41). In questo modo riusciremo così a bloccarlo ai primi passi. Essere sobri e vigilanti ti consente di gestire da una posizione di forza la tua guerra personale contro satana, ma non basta ancora per essere sempre vincenti nelle tentazioni. Il passo successivo è sottomettersi a Dio e resistere al diavolo. Se dunque non riusciamo a resistere al diavolo è perché non abbiamo ancora dato tutto il nostro cuore a Gesù Cristo, abbiamo dato parte del cuore a Cristo e ci siamo pentiti dei peccati più gravi ma non basta per essere sempre vittoriosi nella guerra contro il nemico. Se ti sottometterai completamente a Dio, adorandolo e ascoltando la sua parola,  di conseguenza avrai anche la forza di resistere al diavolo, perché sarà Dio stesso che ti darà quella forza. In questo modo si creerà con legame così forte tra te e Dio che neanche satana con tutta la sua potenza non potrà spezzare, se lo potesse lo farebbe subito ma Gesù Cristo è molto più forte come sta scritto: Gesù si avvicinò e disse loro: << A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra >> (Matteo 28,18). Satana dunque non può spezzare il legame tra te e Dio, ma può tentare di farti allontanare da lui. Non può impedirti di pregare ma può cercare di ridurre  in modo progressivo e inconsapevole il tempo per la preghiera, rendendoti più impegnato e suscitando in te delle passioni che di per se non sono peccaminose ma hanno come scopo di ridurti il tempo che passi con Dio. Abbiamo tutti i nostri impegni giornalieri,  ma dobbiamo sempre avere un momento per staccare tutto e dedicare del tempo per il Signore, se si vuole mettere Lui al primo posto si troverà sempre il tempo per pregare e non bisogna permettere che il tempo per Dio sia usato per altre cose. Se ad esempio si riceve da un amico la proposta di iscriversi in piscina con lui, bisogna fare attenzione che dedicare del tempo a questa attività che è di se è legittima, non vada in conflitto con il tempo per la preghiera. Se andasse in conflitto allora è bene rinunciare. Il diavolo dunque cercherà di creare un contesto dove gli interessi del mondo soffochino il tempo per Dio. Gesù ci avverte di questo pericolo nella parabola del seminatore dove il pianta è paragonata alla nostra fede che rischia di venire soffocata dai rovi che ci sono attorno. Se ciò avviene la fede muore e non si può portare frutto. Quindi fare molta attenzione che il tempo per Dio ci sia sempre altrimenti inizieremo ad essere sempre più deboli spiritualmente e saremo perdenti nella guerra contro satana, perché allontanarsi da Dio ti fa diventare un facile bersaglio come un soldato che si allontana dal gruppo in territorio nemico. È utile avere attorno a noi almeno un amico credente che ci può aiutare a suonare il campanello dall’allarme se ti vede più fiacco e indolente e con poco fervore di Dio. La Bibbia dice: Meglio essere in due che uno solo, perché otterranno migliore compenso per la loro fatica. Infatti, se cadono, l’uno rialza l’altro. Guai invece a che è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi (Qoèlet  4,9-10). Se si ha un amico credente, Dio potrebbe usarlo per avvertirti che non stai più alimentando la fede come si dovrebbe e se si accoglie questo avvertimento allora si potrà porre rimedio. In ogni caso satana non può obbligarti a non dedicare del tempo a Dio, e sempre una nostra scelta allontanarsi da Lui o mantenere sempre un legame solido o rafforzarlo. Dio non prenderà mai l’iniziativa di allontanarsi da te perché sa che tu hai bisogno di Lui, non puoi farcela se rimani da solo con satana. Infatti Dio dice: Non ti lascerò e non ti abbandonerò (Deuteronomio 31,6). Il Signore è sempre fedele con noi e sarà sempre con noi, allontanarsi da lui è il più grande sbaglio che puoi fare. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi … (Giacomo 4,8). Muovi un passo verso di lui ed Egli riempirà lo spazio che vi separa, ti accoglierà tra le braccia, ti terrà al sicuro e ti renderà capace di obbedire ai suoi comandamenti. Giacomo continua dicendo: … Peccatori, purificate le vostre mani; uomini d’animo indeciso, santificate i vostri cuori. Quando inizi ad avvicinarti sempre più a Dio ti renderai conto quanto sei peccatore e quanto hai bisogno di essere purificato. È come entrare in una stanza buia e abbandonata con una pila, inizieremo a vedere la sporcizia e le ragnatele, ma finché era buia non vedevi nulla, così la parola di Dio  è una luce che illumina la nostra vita e ci fa vedere dove sta la sporcizia, le impurità e il peccato, ma se siamo lontani da Dio questi peccati non riusciamo a vederli. Infatti le persone lontane da Dio non si reputano peccatori, si sentono buone. Dicono infatti: << In fondo sono una persona civile, non ho mai rubato o ucciso nessuno >>. Non c’è bisogno di essere un Hitler per andare all’inferno, basta passare tutta la vita senza avere mai voluto accettare Gesù nel tuo cuore. I santi invece che avevano intrapreso un cammino di fede si dichiaravano peccatori nonostante conducevano una vita in stretta comunione con Dio. Quindi dal momento che inizi a cercare Dio ed avvicinarti a Lui inizierai a renderti conto di tutti gli sbagli che hai fatto in passato; quando per esempio non hai confidato in Dio ma hai voluto fare di testa tua e inizierai a chiedere scusa a Dio per quei peccati e il Signore nella sua misericordia ti perdonerà. Infatti non mostra le tue debolezze per condannarti, ma lo fa per purificarti, spingendoti di fatto al pentimento; anche perché il Signore sa che se rimanere con le mani impure, farà si che satana possa accusarti davanti a lui per questo che non bisogna lasciare spazio al diavolo. Ora, è anche possibile che una volta resi conto come siamo lontani da Dio, satana ci attacchi, facendoti pensare che è troppo difficile vivere una vita giusta, in comunione con Dio e non riuscirai mai a purificarti dal peccato. Qualcuno forse ci riuscirà, ma io no, Dio non fa per me. Ecco, questo pensiero è una bugia di satana volta a scoraggiarci a intraprendere un cammino verso Dio. Nei casi estremi può sfociare in una avversione al sacro e ai credenti che gli stanno attorno. Finché una persona pensa di poter essere felice  stando nel peccato, il diavolo può stare tranquillo, ma se ci si rende conto dall’importanza di avvicinarsi a Dio, inizia ad accendersi un campanello d’allarme in lui, perché se ti avvicini a Dio, lui potrebbe perdere il controllo su di te, per questo tenta di scoraggiarci. Satana attacca sempre alla stessa maniera con tutti, ma non bisogna credere a questo, tutti possono intraprendere un cammino verso Dio, e con la preghiera fatta con il cuore, il Signore inizierà a modellarti progressivamente a sua immagine, partendo dal modo in cui vedi il peccato, quelli che prima consideravi degli innocui peccatucci diventeranno qualcosa di serio che bisognerà stare alla larga. A questo punto sarai più forte davanti alle tentazioni e avrai più possibilità di sconfiggere il nemico, pregando durante la tentazione e sgridare il diavolo dicendo: <<Non ti lascerò il minimo spazio nella mia vita perché io appartengo al Signore >>. Nel Vangelo, il caso più eclatante dove un uomo di Dio cede alla tentazione è nell’episodio dove Pietro rinnega Gesù tre volte, quando solo il giorno prima gli aveva promesso che avrebbe affrontato la morte pur di non rinnegarlo. Ora facciamo un’analisi per vedere come ha potuto Pietro cadere in questo peccato: Prima di tutto dormiva invece di pregare. Nel Getsemani Gesù esortò i discepoli rimanere svegli per non cadere in tentazione. Da qui vediamo come anche la preghiera ci può aiutare a resistere alle tentazioni; infatti quando siamo tentati e pensiamo di non potercela fare, una sana preghiera ci può rafforzare quanto basta per non cadere in peccato. Invece Pietro si è addormentato e non è stato vigilante e non si è reso conto di quello che poteva succedere. Un altro errore è stato seguirlo da lontano dopo l’arresto. È sempre pericoloso seguire Gesù solo da lontano. Questo rappresenta quel gruppo di persone che si definiscono credenti e sostengono che è giusto andare in Chiesa, pregare e adorare il Signore, ma lo fanno solo ogni tanto, quanto se la sentono, quanto hanno tempo. Questo è seguite Gesù da lontano, in questo modo però non si può essere vincitori di fronte al nemico. L’ultimo errore è stato quello di scaldarsi al fuoco del nemico. Qui rappresentano le persone che entrano volontariamente in un terreno pericoloso dove il nemico è più forte e tu ti trovi ad affrontare una tentazione difficile e se non sei spiritualmente pronto non puoi farcela. L’errore generale di Pietro è stato di aver confidato nella carne, nelle proprie capacità, senza essere consapevole che è per la grazia di Dio che possiamo resistere alle prove e alle tentazioni, ma per ottenere questa grazia ci dobbiamo arrendere e  confidare in Lui. Non bisogna confidare nella carne, perché la carne è debole. In Dio dobbiamo confidare. Questo episodio non è stato scritto per svergognare Pietro, ma affinché noi potessimo imparare dai suoi sbagli.

IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE 1/4

INTRODUZIONE:

Secondo la mentalità del mondo i cosiddetti “vincenti” sono quelle persone che riescono ad arrivare ad avere un lavoro prestigioso, molto remunerativo, diventare famosi e popolari oppure occupare una posizione di potere. Il mondo spesso gli invidia e in alcuni casi sono anche idolatrate dalle masse, posseggono tutto ciò che vogliono, girano in macchine di grossa cilindrata o in yacht, sono circondati da belle donne e sembra che abbiano tutto ciò che desiderano,  ma nessuno si chiede se quelle persone siano veramente felici e in pace con se stessi. La Bibbia invece ribalta questo concetto; quelli che il mondo dichiara “vincenti” nella guerra spirituale spesso sono perdenti. Alcune caratteristiche di coloro che perdono nella guerra spirituale sono le persone schiave di ogni vizio, inclini alla depressione o a facili manifestazioni di ira, che si scoraggiano facilmente o privi di coraggio nell’agire per il bene. Chi è ateo può avere una o più di queste caratteristiche e finché rimarranno atei non ci sarà speranza per loro, dal punto di vista biblico saranno sempre dei perdenti. Dall’altra parte abbiamo invece i credenti nel Signore che cercano tutti i giorni di combattere la guerra spirituale. Una persona quando si converte deve essere consapevole di entrare in guerra e di far parte dell’esercito combattente di Dio. Se c’è una guerra ci devono essere quindi dei nemici e un campo di battaglia. I nemici non sono altre persone perché si tratta di una guerra spirituale, la battaglia infatti non è contro carne e sangue, ma contro i principati e le potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti (Efesini 6,12). La mente invece è l’arena in cui si combatte questa battaglia. Molti credenti però non sanno come combattere il diavolo spesso si trovano anche loro in difficoltà, ma Dio ci ha dato le armi spirituali affinché possiamo sempre battere il Diavolo. I modi in cui il diavolo ci può attaccare sono principalmente 3:

  • LE TENTAZIONI
  • LE PROVE
  • MANIFESTAZIONI STRAORDINARIE (POSSESSIONI)

Ora essendo una guerra spirituale Dio ci ha dato armi spirituali per combatterla che hanno da Dio la potenza di abbattere le fortezze, distruggendo i ragionamenti e ogni arroganza che si leva contro la conoscenza di Dio (2Corinzi 10,4-5).

Nei prossimo articoli vedremo nel dettaglio tutti i 3 tipi di attacchi del nemico, cosa consistono e come combatterli.

L’AUTORITÁ CHE DIO DA AI SUOI FIGLI

Un figlio di Dio deve sapere che Dio gli ha conferito l’autorità contro le forze del male, ma andiamo per ordine: Chi sono i figli di Dio? A proposito vediamo cosa dice il vangelo di Giovanni: A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome. Credere nel nome di Cristo, credere nella sua morte e resurrezione e seguire i suoi comandamenti ci dà il diritto di essere figli di Dio. Ci concentriamo spesso sui doveri del cristiano, e questo è giusto, ma dobbiamo anche conosce i nostri diritti da cristiani. Spiritualmente parlando. Uno di questi è appunto l’autorità che abbiamo nei confronti delle forze del male. Un esempio lo troviamo in Luca 10: Gesù invia 72 discepoli ad evangelizzare nel nome di Gesù e ad annunciare che il regno di Dio è vicino. Al ritorno i discepoli pieni di gioia dicono: Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Egli disse loro: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”. (Luca 10,17-20) Questi discepoli che predicano nel nome di Gesù hanno autorità contro il male, tuttavia bisogna evitare il rischio di far divenire questo potere motivo di vanto e superbia, piuttosto gioire con la consapevolezza di essere figlio di Dio. Quindi se vogliamo seguire Gesù e la sua parola possiamo addirittura essere più potenti di satana, usando il nome di Gesù. Come possiamo usare questa autorità? Quando il regno di satana ci attacca. Potrebbe essere la nostra salute, i nostri beni, il lavoro, il matrimonio, le amicizie, con la preghiera possiamo cacciare via le influenze del male. Questo è anche il principio che sta dietro agli esorcismi, quando il sacerdote ordina al demone nel nome di Gesù di andarsene, se noi siamo giusti davanti a Dio, Satana è obbligato a stare ai nostri piedi; per il fatto che ci sottomettiamo a Dio, diventando così dei suoi rappresentanti in terra, abbiamo di conseguenza l’autorità di usare il nome di Gesù. Dio, infatti ha privato della loro forza i principati e le potenze ( satana e i demoni), ne ha fatto pubblico spettacolo, trionfando su di loro in Cristo (Colossesi 2,15). Quando è che perdiamo l’autorità di Dio? Quando siamo in uno stato di peccato, ad esempio non vogliamo perdonare qualcuno, siamo superbi, arroganti con il prossimo, non siamo fedeli con il nostro coniuge ecc… Un conto è un singolo peccato di cui si può chiedere subito perdono a Dio, un conto è essere in uno stato di peccato in maniera consapevole e volontaria. Se un carabiniere ci ferma e ci chiede patente e libretto, essendo un rappresentante dello stato e sottomesso ad esso ha l’autorità di chiederci patente e libretto, ma se invece lo chiede una persona che non è un pubblico ufficiale allora non siamo tenuti a dare ciò che ci chiede, perché non è un rappresentante dello stato. Così funziona anche nel regno di Dio. Se un vero credente usa il nome di Gesù allora il diavolo deve obbedire, ma se glielo chiede una persona che non è un vero credente, il diavolo risponderà: Gesù lo conosco, ma tu chi sei? Con che autorità ti dovrei obbedire? Il centurione romano che incontrò Gesù aveva capito bene il concetto dell’autorità e ne parlò bene con i suoi discepoli. Ora, qualcuno potrebbe chiedersi: Perché un demone, che è superiore a noi in potenza dovrebbe fuggire da noi, che siamo uomini, solo usando il nome di Gesù. Esiste una distinzione tra potenza e autorità. Sempre restando nell’illustrazione precedente, se stiamo percorrendo una strada in macchina e una vigilessa con un fisico alquanto gracile mostra la paletta per fermarci e noi stiamo guidando un fuoristrada di grossa cilindrata; avremo la potenza per investirla e scappare via; ma non avremo l’autorità per farlo. Se dunque i demoni agiscono solo in maniera legalistica davanti a Dio, per quanto siano potenti loro e deboli noi sono obbligati ad obbedire. Questo non significa che il ministero dell’esorcismo è una cosa facile, tutt’altro invece. Non è per nulla semplice perché satana cercherà di manifestarsi in maniera orrenda e drammatica nel corpo del posseduto e l’obbiettivo è quello di spaventare, ma se si ha paura del diavolo non si può avere autorità su di esso. Per chi volesse sapere di più di questo argomento può fare delle ricerche riguardo Padre Amorth, il più famoso esorcista cattolico. Chi non crede non ha difese davanti a Satana e subisce tutto quello che lui gli manda. Quello che c’è da sapere è che lui è già stato condannato, il suo destino è di bruciare all’inferno in eterno, la sua unica consolazione è di sperare di portarsi dietro più persone possibili con lui, infatti, sa anche che Dio ama immensamente ognuno di noi e soffre quando un’anima non si salva, quindi colpisce noi, per colpire Dio. Lui però è già stato sconfitto definitivamente da Gesù sulla croce e non avrebbe nessun diritto di dominarci, se lo fa è solo da usurpatore. Quindi non dobbiamo avere paura di lui perché se noi diventiamo credenti il Dio della pace schiaccerà ben presto satana sotto i nostri piedi (Romani 16,20) e possiamo solo gioire e glorificare il Signore per questo. Quello che conta è sapere che grazie al potente nome di Gesù possiamo sconfiggere satana e avere autorità su di lui, sempre.

IL PIANO DI DIO PER LA REDENZIONE DELL’UOMO

Secondo la Bibbia Dio ha creato il mondo e i suoi abitanti, quindi Dio avrebbe tutti i diritti per governarlo dal momento tutto è di Dio. Ma osservando la malvagità, le ingiustizie, la violenza, l’usurpazione, la mancanza di amore e compassione in tutte le società della terra non si può certo dire che il mondo sia governato da Dio. Chi è che lo governa e perché?  Per capirlo bisogna andare al Vangelo di Luca capitolo 4, dove Gesù prima di iniziare il suo ministero va 40 giorni nel deserto per essere tentato dal diavolo. Questa è una delle 3 tentazioni che riceve Gesù:

Poi il diavolo lo condusse su di un alto monte e gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e il diavolo gli disse “Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data e io la do a chi voglio. (Luca 4,5-6).

Il mondo è stato fatto per mezzo di lui, Gesù (Giovanni 1,10). Quindi il piano di Dio è quello che Gesù governi il mondo, è questo il suo scopo. Ma ora Satana sta suggerendo qui: È che Gesù può evitare la croce. “Non devi seguire per forza il piano di Dio. Non devi prendere per forza il sentiero che Dio ha stabilito per la redenzione dell’uomo. Facciamo un accordo: io te lo do ora, in questo momento, senza la croce; Tu devi fare solo una piccola cosa: inchinati e adorami”. Naturalmente, Gesù, se si fosse prostrato per adorarlo, sarebbe diventato servo di Satana, e il mondo sarebbe rimasto comunque in suo potere. “Sottomettiti alla mia autorità, e io ti do tutto. Potrai sederti sul trono, potrai regnare; ma sarai sotto la mia autorità, essendoti prostrato davanti a me”. E Gesù risponde: sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo” (4,8) Ora, c’è anche un particolare che a molti sfugge: Gesù non contesta l’affermazione di Satana. Quando Satana dice: “Guarda, è mio; mi è stato dato, e io lo do a chi voglio”, Gesù non contesta questo; Lui riconosce questo fatto. Lui sa che è vero; Infatti è per questo che c’è tanto male nel mondo; esso è ancora sotto il controllo di Satana. Ma se è Dio che ha creato il mondo perché è sotto il controllo di satana? Chi lo ha deciso? Dio? Non proprio! È stato purtroppo l’uomo a darlo, nel Giardino dell’Eden. Quando Dio ha creato l’uomo e ha messo l’uomo sulla terra, Dio ha dato la terra all’uomo. Dio ha detto ad Adamo: “Abbiate il dominio sulla terra, sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra; perché io lo do a voi” (Genesi 1,28). Così Dio ha dato all’uomo questo meraviglioso dono della terra.  Ma quando Adamo ed Eva hanno peccato contro il comandamento del Signore, hanno ceduto la terra a Satana. La Bibbia dice: “Non sapete che diventate servi di colui al quale vi date per servirgli? Dell’ubbidienza per la giustizia, o della disubbidienza per il peccato? Sottomettete dunque le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio” (Romani 6,16). Nel sottomettersi ai suggerimenti di Satana, loro hanno disubbidito al comandamento di Dio, e hanno ceduto la terra che Dio aveva dato loro, a Satana. E Satana ha preso il controllo e l’autorità della terra e l’uomo, in cambio, è diventato un suo schiavo attraverso il peccato originale.

IL PIANO DI SATANA

Così ora ci troviamo in un mondo pieno di malvagità e ingiustizie e in aperta ribellione contro Dio. Vediamo gli effetti di questa ribellione nella nostra società. Ed è del tutto sbagliato, da parte degli uomini, accusare Dio per i mali del nostro mondo, mali che sono il risultato della ribellione dell’uomo contro Dio, del suo rifiuto di lasciar regnare Dio sul mondo. Quindi tornando alla tentazione che Satana ha fatto a Gesù sotto digiuno, si spiega perfettamente perché Gesù non contesta il fatto che il mondo appartiene a Satana e lui a sua volta può dare il governo della terra a chi vuole, basta che sia sottomesso a lui. Infatti è questo la sua massima ambizione, trovare qualcuno disposto a sottomettersi completamente a lui in modo da esercitare un dominio pressoché totale sulla terra. Troverà qualcuno? Nel libro dell’Apocalisse 13 entra in scena l’uomo del peccato, la bestia, Satana gli darà il suo potere e il suo trono. E leggiamo che l’Anticristo governerà il mondo. Questa è una profezia che molti ignorano; si riferisce al fatto che prima della venuta di Cristo comparirà sulla terra un personaggio misterioso, ovvero l’Anticristo; una persona che si spaccerà per Gesù, farà un governo mondiale e pretenderà che tutti lo adorino, ma in realtà sarà un servo di Satana; e si dice che la stessa tentazione che ha ricevuto Gesù, la riceverà quest’uomo. Lui però risponderà di si. Satana quindi ha ancora il potere di dispensare i suoi poteri di governo a quelli che vuole. “Posso darlo a chi voglio”. Dio gli permette questo, naturalmente.

IL PIANO DI DIO

Ma quindi sulla terra c’è solo malvagità e corruzione? Non c’è proprio nulla di buono? In contrasto con il piano di satana c’è il piano di Dio per riportare il mondo sotto il suo regno e toglierlo dal regno di satana. Vediamo ora le varie fasi per il piano di Dio per la redenzione dell’uomo.

  1. NEL GIARDINO DELL’EDEN

C’è già in Genesi un riferimento al piano di Dio per la salvezza, quando Adamo ed Eva mangiano dall’albero della conoscenza del bene e del male e Dio vedendo che è stato satana ad averli tentati; disse a: io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno  (Genesi 3,15). In questo versetto la locuzione “sua stirpe” si riferisce alla discendenza di Eva. In pratica Dio risponde a Satana: Per adesso hai vinto una battaglia, quella di mettere l’umanità in tuo potere; io però da questa donna che tu ha tentato, nasceranno dei figli e da uno di essi, generazione dopo generazione, arriverà il giorno in cui nascerà Gesù, e Lui ti schiaccerà il capo, ti sconfiggerà, e tu gli insidierai il calcagno, con le sofferenze della crocifissione. Troviamo un riferimento a questo anche in Romani 16,20: Il Dio della pace schiaccerà ben presto Satana sotto i vostri piedi. Già in genesisi inizia a parlare di piano di Dio.

  • ABRAMO

Prima di tutto era necessario trovare una persona speciale in mezzo a un mondo pagano per farsi conoscere e istaurare un rapporto basato sulla fede e sulle promesse. Questa persona fu Abramo. Il primo patriarca dove gli fu promesso di essere il capostipite di un popolo talmente numeroso da non poter essere contato. Abramo in cambio non doveva far altro che avere fede in questo Dio, fino ad arrivare a lasciare la casa dei suoi padri per andare nella terra di Canaan ed essere disposto anche a sacrificare suo figlio per lui se era necessario, Dio ovviamente non permise questo sacrificio. Come dice la scrittura: La fede di Abramo fu accreditata come giustizia (Genesi 15,2-6). Quindi in quel momento Abramo fu l’unico ad essere considerato fuori dall’autorità di Satana e dentro al regno di Dio. Per questo fu possibile per Dio procedere partendo da lui e sua moglie alla creazione di un nuovo popolo. Che sarebbe stato il popolo di Dio.

  • MOSÈ

All’epoca di Mosè Dio ha mostrato davanti a tutto il popolo d’Israele la sua potenza attraverso grandi prodigi, come le 10 piaghe d’Egitto e la sua pietà liberando il popolo dalla condizione servirle per condurlo in una terra fertile promessa da Abramo. Questi 2 elementi sono necessari affinché Israele  rivolgesse  il culto verso Dio. Inoltre abbiamo l’introduzione della legge di Mosè basata su varie istruzioni  comportamentali, come i famosi 10 comandamenti e i sacrifici animali. La legge fu importante per far conoscere al popolo cosa era giusto e sbagliato per Dio e i sacrifici animali servirono a coprire i peccati commessi per debolezza o ignoranza della legge. Con Mosè abbiamo un’importante profezia In Deuteronomio 18,15 riguardante la venuta di un futuro profeta: Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Io susciterò loro un profeta in mezzo a loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto.

  • GESÚ

Con la venuta di Gesù abbiamo il punto centrale del piano di Dio. Da Lui troviamo il compimento di tutta la legge di Mosè e di tutte le profezie contenute nel vecchio testamento. L’unico che ha potuto compiere tutta la legge senza peccare e in perfetta comunione con Dio, sacrificando se stesso sulla croce compiendo una volta per tutte le leggi sui sacrifici; morendo per pagare il prezzo del riscatto che è stato versare il Suo sangue. Perché per salvarci Gesù ha dovuto sacrificarsi? Dio non può perdonarci e basta. Il fatto è che  senza spargimento di sangue non esiste perdono (Ebrei 9,22). I sacrifici che facevano gli ebrei con gli animali nella legge di Mosè non erano completi, perché potevano al massimo coprirli i peccati. Il sacrificio di Gesù invece copre tutti i peccati una volta per sempre, (1Pietro 3,18) ha preso su di se la punizione che avremo meritato noi. Questo ha fatto in modo da avere i requisiti perché noi potessimo essere salvati e recuperare l’autorità persa da Adamo ed Eva. È bastato il peccato di un solo uomo per compromettere la comunione con Dio e separarci da Lui, così con Gesù c’è lo stesso meccanismo, ma al contrario. Lui che non ha mai commesso peccato e si è sacrificato sulla croce prendendo con sé la punizione dei peccati che era l’uomo che avrebbe dovuto meritare, abbiamo così un fondamento di giustizia perché noi possiamo essere puri davanti a Dio, non per nostri meriti, ma per i meriti di Gesù. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui (Giovanni 3,16-17). Il fondamento di giustizia è fondamentale perché Dio non può far finta di non vedere il peccato, davanti a Lui dobbiamo apparire santi, e il sacrifico di Cristo è l’unico modo per essere santi davanti a Dio. Cristo non ha subito solamente le sofferenze carnali delle frustate e della croce, ma anche in un tempo limitato, della separazione spirituale da Dio. Tutto questo per evitare che fossimo noi separati per sempre da Dio; è diventato maledizione per riscattarci dal peccato, diventando lui stesso maledizione; poiché sta scritto: Maledetto chi è appeso al legno (Deuteronomio 21,23); Cristo è stato appeso nel legno dello croce, per questo motivo gridò: << Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato >> (Matteo 27,46). Infatti, la sofferenza maggiore di chi è all’inferno non è tanto il dolore fisico, quanto la definitiva separazione da Dio, e il rimpianto di non aver mai voluto accettare Gesù come salvatore nonostante le tante persone che invitavano a farlo.

  • IL RITORNO DI GESÚ

Questo sacrificio non è stato vano: Dal punto vista spirituale ha compiuto qualcosa di eccezionale, ha riscattato il mondo che era a tutti gli effetti sotto l’autorità di satana per portarlo dalla sua parte, quindi Dio ha già vinto e satana è stato definitivamente sconfitto. Questa vittoria non si è ancora concretizzata perché satana continua a governare il mondo come usurpatore, anche se la presenza della Chiesa limita fortemente il suo operato. L’apostolo Paolo dice: “Egli ha vivificato anche voi che eravate morti nei falli e nei peccati, nei quali un tempo camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell’aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza” (Efesini 2,1-2).   La effettiva  sconfitta di satana avverrà quando Cristo ritornerà. Ci sono ancora diverse profezie che non si sono ancora adempiute perché riguardano la seconda venuta di Cristo. Non si può sapere quando, Ma poi verrà Gesù con l’atto di proprietà della terra, e dichiarerà: “I regni del mondo sono divenuti del Signore nostro e del Suo Cristo, ed Egli regnerà nei secoli dei secoli, come Re dei re e Signore dei signori, per sempre e sempre, Alleluia, Alleluia” (Apocalisse 11,15). Ma, il fatto che Cristo tornerà per regnare è sicuro, infatti come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza (Ebrei 9,27-28).  Questa sarà la fine di ogni influenza maligna sulla terra e l’istaurazione del regno di Dio, come quando nella preghiera del Padre Nostro si dice: Vanga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Questo è il compimento del piano di Dio della redenzione dell’uomo.