RIASSUNTO 4 VANGELI

Ho composto questo riassunto schematizzato sui 4 vangeli come ausilio per le persone che vogliono avviare un studio su di essi. Si può vedere una panoramica complessiva della intera vita di Cristo ordinati e divisi in diverse sezioni. In questo modi sono possono studiare le intere sezioni riuscendo a individuare i brani sparsi nei vari vangeli. Se ad esempio si vuole approfondire i miracoli di Gesù, sono riportati tutti i versetti che parlano di quel argomento. Da come si può notare molti brani sono presenti in più vangeli, e in questo caso si possono rapidamente fare dei confronti tra di loro per vederne le differenze. Altri brani invece si possono trovare unicamente in un solo vangelo.


NATIVITÁ:

Prologo GV 1,1-18

Genealogia di Gesù MT 1,1-17. LC 3,23-38

L’annuncio della nascita di Gesù LC 1,26-38

Nascita di Gesù MT 1,18-25. LC 2,1-21

La visita di Maria ad Elisabetta LC 1,39-56

La visita dei Magi  MT 2,1-12

Fuga in Egitto MT 2,13-15

La strage degli innocenti MT 2,16-18

Il ritorno a Nazareth MT 2,19-23

La presentazione di Gesù al tempio LC 2,22-40

Gesù tra i dottori del tempio LC 2,41-52


GIOVANNI BATTISTA

Annuncio della nascita di Giovanni Battista LC 1,5-25

La nascita di Giovanni Battista LC 1,57-80

La predicazione di Giovanni Battista MT 3,1-12.  MC 1,1-8. LC 3,1-20

Giovanni Battista su Gesù GV 3,22-36. GV 1,19-34

Incontro con i discepoli di Giovanni battista MT 11,1-6. MC 2,18-22. LC 5,33-39

Gesù parla di Giovanni battista MT 11,7-19.  MT 17,10-13.  LC 7,18-35

Morte di Giovanni battista MT 14,1-12. MC 6,14-29

Gesù annuncia che Giovanni Battista era Elia MC 9,11-13


INIZIO PREDICAZIONE

Il battesimo di Gesù MT 3,13-17. LC 3,21-22

Le tentazioni di Gesù MT 4,1-11. LC 4,1-13

Gli inizi della predicazione di Gesù MT 4,12-17

La chiamata degli apostoli MT 4,18-25. MC 1,14-20. LC 6,12-16. GV 1,35-51

Le donne che seguono Gesù LC 8,1-3

Il primo segno a Cana GV 2,1-12


INCONTRI:

Incontro con un ricco  MT 19,16-22. MC 10,17-25. LC 18,18-30

Donna unge i piedi di Gesù MT 26,6-16. MC 14,3-9. GV 12,1-9.

Gesù, la peccatrice e il fariseo LC 7,36-49

Il rifiuto di un villaggio di Samaritani LC 9,51-55

Gesù incontra chi vuole seguirlo LC 9,57-62

Marta e Maria  LC 10,28-42

Incontro con Zaccheo LC 19,1-10

Gesù incontra Nicodemo GV 2,23-25.  GV 3,1-21

Gesù incontra una samaritana GV 4,1-30.  GV 4,39-41

Gesù con i giudei dopo la moltiplicazione dei pani/pesci  GV 6,22-71

Gesù e i suoi fratelli GV 7,1-8

Dei greci vogliono parlare con Gesù GV 12,20-24


GUARIGIONI:

Guarigione lebbroso MT 8,1-4. MC 1,40-45. LC 5,12-16

Guarigione dei 10 lebbrosi LC 17,11-19

Il servo del centurione MT 8,5-13. LC 7,1-10

Guarigione suocera di Pietro MT 8,14-15. MC 1,29-31. LC 4,38-39

Compimento profezia sulle guarigioni MT 8,16-17. GV 12,37-43. MT 12,15-21

La grande folla che lo segue MC 3,7-10

Guarigione paralitico MT 9,1-8. MC 2,1-12. LC 5,17-26

La donna con le perdite di sangue MT 9,20-22. MC 5,25-34 . LC 8,43-48

Guarigione ciechi  MT 9,27-31. MC 10,46-52. MC 8,22-26. LC 18,35-42. MT 20,29-34. GV 9,1-12

Guarigioni varie MT 14,34-36. MC 6,52-56. LC 4,40.  LC 4,42-43

La donna cananea MT 15,21-28

Il sordomuto nella Decàpoli  MC 7,31-37

Gesù guarisce il figlio di un funzionario del re  GV 4,43-54

Guarigione paralitico in giorno di sabato  GV 5,1-18

Guarigione uomo dalla mano inaridita MC 3,1-6

Guarigione della donna curva LC 13,10-17. 

Guarigione orecchio a Malco LC 22,50-51

Resurrezione del figlio di una vedova LC 7,11-17

Resurrezione di Lazzaro GV 11,1-46

Resurrezione figlia di Giairo, uno dei capi dei sacerdoti  MT 9,18-19 e 23,26. MC 5,1-24 e MC 5,35-43. LC 8,40-42.  LC 8,49-56


MIRACOLI:

La tempesta sedata MT 8,23-27. MC 4,35-41. LC 8,22-25

Moltiplicazioni dei pani e dei pesci  MT 14,13-21.  MT 15,29-39. MC 6,30-44 e MC 8,1-21. LC 9,10-17. GV 6,1-15

Gesù cammina sulle acque  MT 14,22-33. MC 6,45-52. GV 6,16-21

La trasfigurazione  MT 16,27-28. 17,1-9. MC 9,1-10. LC 9,27-36

La moneta d’argento per la tassa MT 17,24-27

L’albero di fichi  MC 11,12-14.   MC 11,20-21

La pesca miracolosa  LC 5,1-11

Trasformazione acqua in vino GV 2,1-12


INSEGNAMENTI:

Le beatitudini MT 5,1-12 . LC 6,17-26. LC 11,27-28

La testimonianza MT 5,13,16.  MT 7,6. MC 9,49-50. LC 12,1-12

La legge e il suo compimento MT 5,17-48

L’elemosina MT 6,1-4. MC 12,41-44. LC 14,12-14

La preghiera e digiuno MT 6,5-18. MT 7,7-10.  MT 9,35-38  MT  18,18-20. LC 11,1-13. MC 1,35-38. MC  11,22-25. GV 14,12-14. GV 15,7-8. GV 16-23-24

Libertà dalle preoccupazioni materiali MT 6,19-34. LC 12,22-34

Non giudicare MT 7,1-5. MC 2,13-17. LC 6,37-38. LC 6,41-42.

Regola pratica MT 7,12. GV 13,34-35. GV 15,12

La porta stretta MT 7,13-14. LC 13,22-30

I falsi profeti MT 7,15-20

Ciò che rende impuro l’uomo MT 15,10-19

La salvezza MT 7,21-23

La casa costruita nella sabbia e nella roccia MT 7,24-28. LC 6,46-49

Esigenze del regno dei cieli MT 8,18,22.  MT 10,32-33.  MT 10,37-39.  MT  16,24-27.  MC 8,34-39. LC 9,23-26.  LC 14,25-35. GV 12,25-26. GV 14,21. GV 14,28-31. GV 15,9-11

L’accoglienza MT 10,40-42

Chi rifiuta e accoglie gli insegnamenti di Gesù MT 11,20-27

Gesù offre pace e riposo  MT 11,28-30. GV 14,27

La bestemmia contro lo Spirito Santo  MT 12,30-32. MC 3,28-30

La parola del giusto: MT 12,33-37

I credenti, una sola famiglia MT 12,46,50. MC 3,31-35. MC 10,26-31.  LC 8,19-21

Pietro la roccia  MT 16,13-23. MC 8,27-33. LC 9,18-21

Gli scandali MT 18,6-7. MC 9,42. LC 17,1-3

Purificarsi dal male MT 18,8-9. MC 7,14-23.  MC 9,43-48. LC 11,33-46

La correzione fraterna  MT18,15-17. LC 17,3-4

I bambini MT 18,1-5. MT 19,13-15. MC 10,13-16. LC 18,15-17

Il perdono MT 18,21-22. LC 6,36. LC 17,4

Matrimonio e celibato e divorzio MT 19,1-12. MC 10,1-12. LC 16,18

La ricchezza  MT 19,23-30. LC 16,13

 Il comandamento più grande MT 22,34-40. MC 12,28-34. LC 10,25-29

Vegliare e responsabilità verso Dio  MT 24,42-44. MC13,33-37. LC 12,35-48

Criterio con il quale Dio giudica  MC 4,24-25. LC 11,29-32

L’umiltà  MC 9,33-37. MC 10,35-45. MC 22,24-27. LC 9,46-48. MT 20,18-28. LC 14,7-11

Chi non è contro di noi è con noi  MC 9,38-41. LC 9,49-50

Quelli che superano le prove MC 22,28-30

I nemici  LC 6,27-35

L’albero buono e cattivo  LC 6,43-45

Non si nasconde nulla a Dio LC 8,17

Chi ascolta la parola e chi no LC 8,18

Gli effetti della predicazione di Gesù sulla terra LC 12,49-53

Davanti al Giudice LC 12,58-59

Necessità della conversione LC 13,1-5

La fede LC 17,5-6

Rapporto Dio – uomo  LC 17,7-10

Divinità di Gesù GV 4,31-38. GV 5,19-30. GV 5,31-47. GV 10,1-18. GV 10,27-30. GV 12,27-36. GV 14,1-11

Chi accoglie Cristo accoglie Dio Padre  GV 12,44-50. GV 13,18-20- GV 13,31-33

La lavanda dei piedi, insegnamento sul servizio GV 13,1-17

La promessa dello spirito GV 14,15-20. GV 14,22-26.  GV 15,26-27. GV 16,5-15

La vite e i tralci GV 15,1-6

Il regno di Dio e il mondo MT 10,34-36.GV 15,28-21. GV 16,1-4. GV 16,29-33. GV17,1-25

Essere amici di Gesù GV 15,13-17

La responsabilità di chi conosce la parola GV 22-25


DISCORSO MISSIONARIO:

I Discepoli MC 3,13-19

Gesù istruisce i discepoli MT 10,1-31. MC 6,7-13

La missione dei 12 apostoli  LC 9,1-6

Gesù manda in missione 72 discepoli  LC 10,1-24


DISCORSO ESCATOLOGICO:

La distruzione del tempio MT 24,1-2. MC 13,1-2. LC 21,5-6

I falsi messia MT 24,23-28. MC 13,3-6

Inizio delle sofferenze  MT 24,3-22. MT 24,29-41. MC 13,7-32. LC 17,20-37. LC 21,7-37.

Il giudizio finale MT 25,31-46


PARABOLE:

Perché le parabole? MT 13,10-17. MT 13,34. MC 4,10-12. LC 8,9-10

Parabola del seminatore MT 13,3-9. MT 13,18-23. MC 4,1-9. MC 4,13-20  MC 4,33-34. LC 8,4-8.  LC 8,11-15

Parabola della zizzania  MT 13,24-30.  MT 13,36-42

Parabola del granello di senape e del lievito MT 13,31-33. MC 4,30-32. LC 13,18-21

Parabola del mercante di perle preziose MT 13,44-46

Parabola della rete di pesci MT 13,47-52

Parabola della pecorella smarrita  MT 18,10-14. LC 15,1-10

Parabola del servo senza pietà  MT18-23-35

Parabola degli operai invitati nella vigna  MT 20,1-15

Parabola dei vignaioli malvagi MT 21,33-46. MC 12,1-12. LC 20,1-19

Parabola degli invitati a nozze  MT 22,1-14. LC 14,15-24

Parabola del servo fedele e malvagio  MT 34,45-51

Parabola delle 10 vergini  MT 25,1-13

Parabola dei talenti  MT 25,14-30

Parabola della lampada  MC 4,21-23. LC 8,16

Parabola del seme sul terreno  MC 4,26-29

Parabola del buon samaritano  LC 10,30-37

Parabola dell’uomo ricco LC 12,13-21

Parabola della pianta di fico  LC 13,6-9

Parabola del figliol prodigo LC 15,11-32

Parabola dell’amministratore disonesto LC 16,1-12

Parabola del ricco epulone LC 16,19-31

Parabola del giudice iniquo LC 18,1-8

Parabola del fariseo e il pubblicano LC 18,9-14

Parabola dei talenti LC 19,11-28


ESORCISMI:

Gli indemoniati di Gerasa MT 8,28-33. MC 5,1-20. LC 8,26-39

L’indemoniato muto 9,32-34

Gli spiriti impuri MT 12,43-45

Esorcismo di un ragazzo epilettico MT 17,14-20. MC 9,14-29. LC 9,37-43

Esorcismo a Cafàrnao MC 1,21-28. MC 1,32-34. LC 4,31-37

I demoni  riconoscono Gesù MC 3,11-12

La Figlia della donna a Tiro  MC 7,24-30

Quando uno spirito impure esce dall’uomo  LC 11,24-26

L’indemoniato cieco e muto MT 12,22


DISPUTE CON I FARISEI:

Disputa su Gesù con i pubblicani MT 9,9-17. LC 5,27-32

Disputa sul sabato MT 12,1-14. MC 2,23-28.  MC 3,1-6. LC 6,6-11. LC 13,10-17.  LC 14,1-6

I farisei contestano le guarigioni  MT 12,22-29. MC 3,20-27.

I farisei vogliono vedere un segno MT 12,38-42  MT 16,1-4

Gesù a Nazareth MT 13,53-58. MC 6,1-5. LC 4,14-30.

Disputa sulla tradizioni dei  Farisei  MT 15,1-9. MC 7,1-13

L’entrata di Gesù a Gerusalemme e lo scontro con i farisei MT 21,1-17. LC 19,29-40. GV 12,12-19. MC 11,1-11.  MC 11,15-19. LC 19,45-48. GV 2,13-22

Lamento su Gerusalemme LC 13,31-35. LC 19,41-44

I farisei contestano l’autorità di Gesù  MT 21,23-27. MC 11,27-33. GV 12-20

Gesù e le tasse a Roma MT 22,1-22. MC 12,13-17. LC 20,20-26

Gesù e i sadducei  MT 22,23-34. MC 12,18-27.  LC 20,27-40

Gesù sfida i farisei con una domanda MT 22,41-46. MC 12,35-37. LC 20,41-44

Gesù parla dei farisei \ scribi  MT 16,5-12.  MT 21,28-32. MT 23. MC 12,38-40. LC 6,39-40. LC 20,45-47. LC 21,1-4. LC 11,37-54

Disputa sul campo di grano  LC 6,1-5

I farisei sostengono che Gesù esorcizza nel nome di Beelzebùl  LC 11,14-23. GV 8,31-59. LC 12,54-57

Disputa sulla ricchezza LC 16,14-17

Disputa con i giudei alla festa delle capanne GV 7,10-13. GV 7,14-53

I farisei portano a Gesù una donna adultera GV 8,1-11

I farisei interrogano Gesù su Abramo GV 8,21-30

Discussione ex-nato cieco, i farisei e Gesù GV 9,13-41

I farisei accusano Gesù di bestemmia GV 10,19-26. GV 10,31-42


PASSIONE

Gesù preannuncia la sua morte e resurrezione  MT 17,22-24. MT 20,17-19. MC 9,30-32. MC 10,32-34. LC 9,22.  LC 9,44-45.  LC 18,31-34. GV 16,16-28

Erode sente parlare di Gesù  LC 9,7-9

Complotto contro Gesù MT 26,1-5. MC 14,1-2.  MC 14,10-11. GV 11,47-57. GV 13,21-30. LC 22,1-6

Annuncio tradimento di Pietro MC 14,26-31. LC 22,31-34. GV 13,36-38

L’ultima cena MT 26,17-35. MC 14,12-25. LC 22,7-23.  LC 22,35-38

Preghiera nel Getsèmani MT 26,36-46. MC 14,32-42. LC 22,39-44

Gesù è arrestato MT 26,47-56. MC 14,43-51. LC 22,45-53. GV 18,1-14

Gesù di fronte ad Anna e Caifa MT 26,57-68. MC 14,53-65. LC 22,62-71. GV 18,19-24

Pietro rinnega Gesù 3 volte MT 26,69-75. MC 14,66-72. LC 22,54-63. GV 18,15-18. GV 18,25-27.

Il processo davanti a Pilato  MT 27,11-14. MC 15,1-5. LC 23,1-5. GV 18,28-40

Gesù da Erode LC 23,6-12

Pentimento di Giuda MT 27,1-10

Gesù condannato a morte MT 27,15-26. MC 15,6-15. LC 23,13-25. GV 19,1-16

Crocifissione di Gesù MT 27,27-44. MC 15,16-37. LC 23,26-46. GV 19,17-30

La morte di Gesù MT 27,45-56

Gesù trafitto dalla lancia GV 19,31-37

Sepoltura di Gesù MT 27,57-61. MC 15,38-47. LC 23,47-56. GV 19,38-42

I farisei fanno sigillare la tomba di Gesù MT 27,62-66


RESURREZIONE

Maria di Magdala va al sepolcro GV 20,1-2

Pietro e Giovanni al sepolcro LC 24,12. GV 20,3-10

Le donne vanno al sepolcro MT 28,1-10. MC 16,1-8. LC 24,1-11.

Gesù appare a Maria di Magdala MC 16,9-11. GV 20,11-18

Le guardie parlano dell’accaduto ai farisei MT 28,11-15

I discepoli di Emmaus LC 24,13-35

Gesù appare agli apostoli MC 16,12-20. LC 24,36-49. GV 20,19-23

L’incredulità di Tommaso GV 20,24-28

I discepoli incontrano Gesù in Galilea MT 28,16-20. GV 21,1-14

Epilogo 20,30-31

Dialogo tra Gesù e Pietro GV 21,15-19

Gesù e Giovanni GV 21,20-19

Gesù ascende al cielo LC 24,50

I GENERI LETTERARI DEI VANGELI

I vangeli hanno già quasi venti secoli d’esistenza. Il loro messaggio continua ad essere attuale  e condiziona la storia umana. Ciò non deve far dimenticare che furono scritti in lingue e situazioni storico-culturali diverse dalle nostre, infatti, le persone del I secolo si esprimevano in altre lingue, pensavano in modo differente, vivevano in culture e circostanze molto diverse dalle nostre. Per questo, quando non teniamo presente la forma espressiva degli agiografi, la voce della Bibbia è più debole e meno chiara e di conseguenza la voce stessa di Dio diventa più debole. Per questo è importante conoscere le diverse forme espressive più comuni del tempo in cui  furono scritti i vangeli.

  1. Inni: alcune parti del Nuovo Testamento sono scritte sotto forma di inni che si usavano e si svilupparono nelle celebrazioni liturgiche della comunità; ad esempio il cantico di Zaccaria (Lc 1,68-79) ed il Magnificat (Lc 1,46-55). Per l’interpretazione degli inni nei vangeli, è bene ricordare che sono come dei poemi, cioè esprimono un contenuto in chiave simbolica per dare bellezza al canto, non si devono quindi interpretare letteralmente, ma attraverso figure.
  •  Preghiere: alcune parti del Nuovo Testamento sono scritte sotto forma di preghiere che si usavano all’interno delle comunità; ad esempio la preghiera del Padre nostro (Mt 6,9-13) e quella dell’ultima cena (Gv 17,1-26). Queste preghiere sono brevi formule che sintetizzano un messaggio molto più ampio.
  • Predicazioni e insegnamenti: altre parti del Nuovo Testamento sono scritte sotto forma di predicazioni e di catechesi in uso presso le prime comunità cristiane. Le predicazioni riassumono gli insegnamenti dei primi cristiani circa i punti principali della fede, ad esempio il discorso della montagna (Mt 5,1-7,27). Le catechesi erano indirizzate ai nuovi membri, ad esempio i primi capitoli del vangelo di Giovanni che trattano del battesimo, dell’acqua e della conversione. Queste sembrano essere istruzioni indirizzate prima del battesimo ai nuovi membri della comunità. Al loro interno, comunque, si possono trovare altre forme espressive come parabole, figure, storie con messaggi religiosi, ecc.
  • Resoconti sotto forma di storia religiosa: sono resoconti in cui si narra ciò che realmente successe, anche se con certe imprecisioni. Sono sotto forma di storia religiosa. Essi hanno una base nella realtà, anche se i dettagli di un evento cambiano a seconda delle versioni, ad esempio i racconti della risurrezione. Gli evangelisti non erano tanto preoccupati dei dettagli storici, ma soprattutto del messaggio, per questa ragione ci sono imprecisioni e discordanze, cambi di luoghi, di fatti, omissioni a seconda del messaggio che si voleva dare. Essi contengono molte parole che hanno un forte valore simbolico come la tempesta sedata, Mc 4,35-41; vesti bianche e brillanti, Mc 9,3; il ritorno di Cristo, Mt 24,30-31; ecc.
  • Segni e miracoli: i segni ed i miracoli sono una forma molto comune per esprimere un messaggio nel Nuovo Testamento. Questa forma espressiva così concreta permetteva di coglierne il significato, che forse per noi risulta difficile. Essi stessi sono segni ricchi di simbolismo che trascendono il fatto concreto pur mantenendo intatta la sua storicità.
  • Parabole: molte parole di Gesù ci vengono presentate in forma di parabole o di comparazioni. È una forma facile per esprimere e spiegare un messaggio. I vangeli sono ricchi di diversi esempi di comparazioni usate da Gesù o che la comunità gli ha attribuito (riconoscendo in questo una vera attribuzione/interpretazione e non una falsificazione) per esprimere qualche messaggio: il sale, la luce, i talenti, ecc.
  • I detti: molte parole di Gesù ci sono state trasmesse sotto forma di detti. È una frase breve che contiene un forte significato. È chiara, concisa e riassuntiva di un argomento, facile da ricordare e da applicare. Ad esempio: Mt 5,3-11; Mt 7,1; Mc 2,22; Mc 2,27; ecc.
  • Resoconti sotto forma di racconti religiosi: è una forma di resoconto avvolto nel mistero, con pochi riferimenti storici precisi, serve per sottolineare l’insegnamento che si vuole dare. Esempio di ciò sono alcuni racconti sull’infanzia di Gesù, come l’adorazione dei Magi (cfr. Mt 2).Per interpretare correttamente questa forma espressiva è importante domandarsi cosa l’autore avesse voluto comunicare, ciò che conta è trovare il messaggio presente nel racconto. I testi paralleli dell’Antico Testamento, usati in questo caso, aiutano a chiarirne il messaggio, ciò che conta è sempre il messaggio.

CONFRONTO VANGELI SINOTTICI

I primi tre vangeli (Matteo, Marco e Luca) sono chiamati “sinottici” (da sinopsis = sguardo d’insieme) in quanto coincidono in buona parte nel contenuto e nella sequenza fondamentale dei fatti. Questo ci permette di compararli simultaneamente con un unico sguardo d’insieme. Nella seguente tabella possiamo vedere come tutti e tre hanno tre fasi fondamentali nella vita di Gesù. Dall’inizio della sua predicazione, alla morte e resurrezione

 MATTEOMARCOLUCA
INIZIO IN GIUDEA3,1-4,111,1-133,1-4,13
MISSIONE IN GALILEA4,12-8,341,14-9,504,14-9,50
SALITA A GERUSALEMME19,1-20,3410,1-529,51-18,43
PASSIONE E RESURREZIONE21-2811-1619-24

La ragione di queste somiglianze è dovuta al fatto che usarono le stesse fonti (frammenti o riassunti) e nella redazione si sono influenzati a vicenda. Si presuppone che l’autore del quarto vangelo, quello del vangelo di Giovanni, abbia conosciuto i sinottici (alcuni biblisti hanno però un diverso punto di vista). Per renderci conto meglio di queste similitudini, come dato curioso, vediamo in questa tabella quanti sono i versetti comuni e i versetti che compaiono unicamente in ogni vangelo.

 MATTEOMARCOLUCA
VERSETTI COMUNI A TUTTI330330330
VERSETTI COMUNI A MATTEO E MARCO178178
VERSETTI COMUNI A MARCO E LUCA100100
VERSETTI COMUNI A MATTEO E LUCA230230
VERSETTI PROPRI DI CIASCUNO33053500
TOTALE10686611160

TABELLE COMPARATIVE

I 4 VANGELI A CONFRONTO

 LUOGODATALINGUA
MARCO 
Roma
tra il 62 e il 70 d.C.Scritto in un greco poco forbito e ricco di latinismi. Le frasi in aramaico vengono spiegate
MATTEOComunità cristiana in Israeletra gli anni 70 e 80 d.C.Scritto in aramaico. Tradotto successivamente in greco da autore sconosciuto
LUCA
Grecia
Dopo il 70 dc, ma prima del 80 dcScritto in un greco  colto e forbito arricchito di semitismi
GIOVANNIAsia minore, secondo ireneo a Efesodal 90 al 100 d.C.Scritto in greco con un vocabolario povero, in uno stile semplice, ripetitivo. tradotti i termini giudei

 DESTINATARISCOPO DELLO SCRITTO
  MARCOI destinatari del vangelo di Marco erano i cristiani provenienti dal mondo pagano.Dimostrare che Gesù è il Messia, figlio di Dio e la morte in croce è il momento focale, lo scopo della sua vita per compiere la salvezza dell’umanità.
  MATTEOIl vangelo è diretto specialmente ai cristiani provenienti dal giudaismo, i quali si pongono polemicamente nei confronti della sinagoga in Israele di quel tempo.Dimostrare la messianicità di Gesù attraverso l’adempimento delle profezie del A.T. Compare l’idea di Chiesa come comunità di credenti provenienti dal giudaismo e dal paganesimo.
  LUCAIl vangelo è rivolto ai cristiani ellenici che provenivano dal mondo pagano, e vivevano fuori dalla terra d’Israele.La storia della salvezza parte da Israele, da cui viene il Messia Gesù come il Salvatore di tutti gli uomini. Lo scopo è di rafforzare la certezza di fede e confermarla con ulteriori prove.
  GIOVANNIÈ destinato alle comunità cristiane di lingua greca e alle comunità giudeo-cristiane che si sono allontanate dalla sinagogaDimostrare che Gesù è il figlio di Dio attraverso anche i miracoli e credendo in lui abbiate la vita eterna. Solo in Gesù c’è salvezza. Il vangelo vuole consolidare e incoraggiare la fede della comunità minacciata da eresie emergenti.

 FIGURA DI GESÚCARATTERISTICHE PARTICOLARI
  MARCOIl lato umano di Gesù: Compassione, rattristamento, la meraviglia, le domande, la paura e l’angoscia.Il lato divino, essere figlio di Dio: I miracoli. gli esorcismi, la salvezza mediante la croce  Marco racconta soprattutto le opere di Gesù in cui sono inseriti gli insegnamenti. Non dice nulla circa l’infanzia di Gesù, ma inizia con l’attività pubblica. È uno sviluppo dell’annuncio del kerygma predicato. Sono presenti le controversie con i farisei e le incomprensioni con altri
  MATTEOGenealogia: Gesù è l’adempimento delle promesse di DioAspri conflitti tra Chiesa e sinagoga: Numerose sono le controversie con i farisei pur tenendo aperta la possibilità agli altri giudei che sono più vicini a lui. Il rispetto per il giudaismo: Nel suo linguaggio usa termini per portare rispetto alla sensibilità religiosa del popolo.Le profezie: Sono citate sovente anche in risposta ai suoi detrattoriSi evidenzia il contrasto dei giudei che lo contestano e i pagani che accolgono la sua parolaL’autore ingloba il vangelo di Marco migliorando lo stile e aggiungendo elementi propri come l’infanzia di Gesù (Mt 1-2).Il destinatario dell’annunciazione della nascita di Gesù in questo testo è Giuseppe. I discorsi e i miracoli sono uniti in blocchi: In confronto con Marco il linguaggio è meno vivace con presenza di elementi del meraviglioso (sogni e resurrezione dei santi alla morte di Gesù).
  LUCAGesù il salvatore: Tutti possono essere salvati indipendentemente da razza, lingua, sesso, condizione sociale.Gesù l’uomo-Dio: Nonostante la sua umanità è avvolto da una luce divinaGesù misericordioso: viene enfatizzata la sua misericordia e il suo perdono a chi si accosta a Lui. Su questa misericordia si fonda l’universalità del popolo di Dio.Gesù che prega: Ha una relazione particolare con il Padre e non rinuncia alla preghiera anche se è cercato dalla gente. Per conoscere la volontà del Padre bisogna stare con il Padre nella preghierail Signore che rimane con i suoi: Le numerose le apparizioni di Gesù risorto indica al sua vicinanza alla Chiesa, nella scritture e nella eucarestia.il testo contiene l’annunciazione a Maria. Poca esattezza geografica, Parallelismo tra la figura di Gesù e Giovanni Battista Costruisce il suo vangelo in modo originale: un viaggio a Gerusalemme mostra la santità di Gesù fin dal concepimento, cioè che ha la stessa natura del Padre; è il vangelo dello Spirito Santo, della preghiera, della rinuncia radicale del discepolo, dei poveri, della misericordia, della gioia, degli evangelizzatori, dell’oggi salvifico, della salvezza universale.
  GIOVANNIGesù di Nazareth, il Figlio di Dio: Venuto fisicamente sulla terra non sminuisce la sua  natura divina.Un re che muore: La passione come momento di esaltazione e della glorificazioneGesù si presenta come  IO-SONO. Gesù di Nazareth, vivo e presente nella liturgia sacramentale mediante la celebrazione eucaristica.La salvezza è solo mediante la fede in GesùGesù il Verbo:  (Logos) per mezzo del quale tutto esiste, il Figlio inviato dal Padre per donare la vita a coloro che avrebbero creduto in lui.Con Gesù si compie il giudizio sulla vecchia economia di salvezza (la legge data per mezzo di Mosè) con lui inizia la nuova opera di salvezza.È costruito sulla successione di tre feste di PasquaIl modo di parlare di Gesù è con discorsi. I miracoli presenti sono solo otto, di cui tre in comune con i sinottici. Mancano esorcismiTutto è orientato verso la crocifissione, punto culminante della costruzione del vangelo di Giovanni.La fede è l’adesione dell’uomo all’iniziativa salvifica di Dio rivelata nella persona di GesùÈ strutturato fondamentalmente in due parti: 1) il libro dei segni in cui Gesù si rivela davanti al mondo. È dominante la dimensione pubblica delle azioni e delle parole di Gesù. 2) il libro degli addii, Gesù che si svela davanti ai suoi. Dominante è il tema del ritorno al Padre

 L’AUTORE
  MARCOSua madre ospitava in casa la comunità di Gerusalemme. Era l’interprete di Pietro durante i viaggi missionari. Marco è con Barnaba (suo cugino) e Paolo per un viaggio missionario. Poi si separerà Marco si imbarca con Barnaba verso Cipro. Da sostegno a Paolo quando si troverà in prigione a Roma. Sempre a Roma da un aiuto da Pietro negli ultimi anni di vita dell’apostolo
  MATTEOMatteo è il pubblicano di nome Levi, di cui ci parla Marco (cfr. Mc 2,14-17), che a Cafarnao lasciò il banco delle imposte per seguire Gesù (cfr. Mt 9,9-11).
  LUCASi pensa che Luca fosse un membro della comunità cristiana di Antiochia di Siria, o comunque di una comunità ellenica, quindi di lingua e cultura greca.Era un medico di professioneScrisse anche gli atti degli apostoliLuca si unì a Paolo all’inizio del suo secondo viaggio dove arriverà fino a Filippi (cfr. At 16,11-17), si fermerà circa sette anni Accompagnerà Paolo dal suo terzo viaggio a Gerusalemme (cfr. At 20 e 21). Dove Paolo verrà condotto prigioniero a Roma (cfr. At 27 e 28)
  GIOVANNIl’apostolo Giovanni, figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo, è l’autore del quarto vangelo.Scrittori cristiani e padri del II secolo affermano che Giovanni scrisse il vangelo in età molto avanzataScrisse anche il libro dell’apocalisse

Esempi di peculiarità degli evangelisti:

Marco:

  1. 5,1-33 (esorcismo di una legione di demoni)
  2. 7 ,1-8 (Disputa con i farisei sulle tradizione giudaiche)
  3. 8,1-10 (Moltiplicazione pani-pesci. Opera con insegnamento)
  4. 16,5-11 (Annuncio che cristo è risorto)
  5. 14,34 (Gesù è triste perché il momento dell’arresto è vicino. Lato umano di Gesù)

Matteo:

  1. 1,1-17 (genealogia)
  2. 21,28-32 (i farisei/prostitute e pubblicani)
  3. 6,20 (linguaggio rispettoso per un giudeo: Cielo/Dio)
  4. 21,42 (profezia in risposta ai farisei)
  5. 27,54 (il pagato che riconosce Gesù come figlio di Dio)
  6. 2,12 (l’infanzia di Gesù, accoglienza dei magi, sogni)

Luca:

  1. 3,23-38 (Genealogia da Adamo)
  2. 1,26-39 (Gesù nasce da Maria vergine)
  3. 15 (La misericordia di Dio nella parabola della pecorella smarrita)
  4. 6,12 (Gesù che prega)
  5. 24,13-32 (apparizione Gesù risorto ed ricordo eucarestia)
  6. 1,26-37 (annunciazione di Maria)
  7. 7,24-28 (parallelismo con Giovanni Battista)
  8. 12,10 (Lo Spirito Santo)
  9. 9,57-62 (Rinuncia radicale del discepolo)

Giovanni:

  1. 1,1-18 (prologo)
  2. 19,32-37 (Un re che muore secondo le profezie)
  3. 8,58 (Gesù, il IO-SONO)
  4. 1,17 (Gesù supera la legge mediante la grazia)
  5. 3,16 (la salvezza solo mediante Gesù)
  6. 6,51-65 (Gesù il pane di vita)
  7. 14,1 (La fede in Dio e Gesù)

PERCHÉ FURONO SCRITTI I VANGELI?

Gli evangelisti non volevano scrivere una biografia completa di Gesù,  come se fosse un semplice personaggio storico da ricordare, ma volevano presentarci  il messaggio della buona notizia, rispondendo alla domanda che lo stesso Gesù fece ai suoi discepoli: “E voi chi dite che io sia? …Tu sei il Cristo” (Mc 8,29). Ricordando le parole e i fatti di Gesù gli evangelisti ci dicono, ognuno a modo suo, come, perché e in che senso i discepoli credettero che Gesù è il Cristo, il Signore e il Figlio di Dio. Se dovessimo ridurre ad una espressione il contenuto dei vangeli, potremmo riassumerlo in un’unica frase: Gesù è il Cristo (Messia).  Infatti sta scritto:

Così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto (Lc 1,3-4).

Teofilo dal greco significa “amico di Dio”; qui l’evangelista Luca dedica la sua opera a tutti quelli che si considerano “amici di Dio” affinché siano consapevoli del valore degli insegnamenti ricevuti nella comunità cristiana. Quindi da questo versetto si po’ vedere come il vangelo sia stato scritto per istruire i nuovi convertiti.

Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome (Gv 20,30-31).

Le comunità cristiane avevano molto materiale su cui lavorare. Sono stati raccolte molte testimonianze e aneddoti sulla vita di Gesù, dunque le comunità hanno dovuto selezionare solo quelle più importanti con lo scopo che il lettore possa avere sufficienti prove che Gesù è il Messia, il figlio di Dio e che possano dimorare nel suo nome per la vita eterna.

Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. (Gv 21,25).

Sarebbe stato interessante aver avuto maggior materiale letterario sulla vita di Gesù, ma lo scopo è comunque stato raggiunto. Con tutto quello che sappiamo di Gesù nei vangeli e nel resto della scrittura è più che sufficiente per poter condurre una vita in santità. Inoltre, anche l’esperienza di fede e lo Spirito Santo può essere di aiuto in questo.

I vangeli non sono stati scritti per i non credenti, e nessun ateo ha mai ricevuto un vangelo per sentirsi dire: Adesso devi credere a ciò che è scritto qui! La fede cristiana trova il suo fondamento prima di tutto nella comunicazione orale mentre lo scritto assume un valore secondario che non è basilare. I vangeli sono stati scritti per edificare la fede ai nuovi membri delle comunità cristiane che erano in continua crescita, ma non sono stati i vangeli a convertirli, erano per chi aveva già accettato Gesù nella propria vita e volevano imparare tutti gli insegnamenti del maestro per metterli in pratica nella vita quotidiana. Spesso per i neoconvertiti, molti insegnamenti rendevano più consapevoli dei concetti che accettando Gesù avevano già nel cuore. Anche se sono libri della fede e per la fede, non per questo non hanno valore storico. Anzi, ci parlano e ci attestano la fede degli apostoli e della Chiesa primitiva. Ciò costituisce un fatto storico importantissimo con una ripercussione nella storia senza precedenti. D’altra parte, pur sapendo l’impossibilità di ricostruire passo dopo passo la biografia di Gesù, nessuno può negare ragionevolmente l’esistenza storica di Gesù e i fatti fondamentali della sua vita narrati dagli evangelisti, infatti quasi tutti gli storici, anche non credenti, sono concordi nel fatto che non c’è dubbio che Gesù sia esistito veramente ed è incredibile come un uomo che non era un re, un generale dell’esercito o un personaggio appartenente a una élite, sia stato scritto così tanto a pochi anni dopo la sua morte. Ma ci sarebbe anche da porsi un’altra domanda: Se Cristo non fosse risorto, avrebbe avuto senso scrivere su di lui così tanto, rischiando la vita, ovviamente no! Cristo non solo è storicamente esistito, ma è anche risorto dai molti e i discepoli sono testimoni. I vangeli nascono quindi dalla testimonianza viva dei testimoni oculari. Crederci o no tocca a noi.

COME SI FORMARONO I VANGELI

La predicazione apostolica ebbe inizio nell’episodio della pentecoste in Atti 2:  Gli apostoli ricevono mediante le lingue di fuoco, lo Spirito Santo, iniziando così a predicare con franchezza. Dopo il discorso di Pietro si fecero battezzare ben 3000 persone; questo favorì la formazione della prima comunità cristiana. In questo tempo c’era un enorme potenziale di crescita. Bisogna tenere conto che per 3 anni Gesù aveva predicato e guarito molte persone, alcuni privatamente aveva addirittura rivelato di essere il Messia, Ma nessuno di loro aveva compreso chi era Gesù e  il piano divino, qualcuno pensava fosse un profeta, altri Elia, ma in ogni caso, chi lo aveva accolto, sapevano che era speciale. Quando gli apostoli iniziarono a predicare queste persone accolsero con entusiasmo la buona novella per questo ci fu un boom di conversioni che aumentò di giorno in giorno. Inizialmente i vangeli non esistevano ancora,  perciò tutto veniva insegnato oralmente. Ma la rapida crescita comportò la necessità di dare una formazione ai nuovi credenti e di rispondere alle varie esigenze della predicazione che si era espansa oltre il mondo giudaico. Era necessario catechizzare e formare evangelizzatori. Si sentì la necessità di fissare gli aspetti più importanti del messaggio di Gesù per evitare interpretazioni sbagliate e fuorvianti. Si cominciarono così a scrivere appunti, alcune guide fondamentali della predicazione degli apostolica. Queste guide poco a poco si arricchirono di elementi che completavano ciò che ancora mancava nei racconti. Nacquero le collezioni delle parole di Gesù (parabole, discorsi, sentenze…) e poco dopo le collezioni dei fatti più importanti e rivelatori (la morte di Gesù, i miracoli…). La preoccupazione dei discepoli non fu di riprodurre letteralmente le parole di Gesù o di narrare semplicemente le sue azioni. D’altra parte ciò non era possibile. Tra i ricordi di Gesù si selezionarono, soprattutto, quelli che avevano un interesse maggiore per aiutare a presentare il messaggio a seconda delle necessità concrete delle comunità a cui era diretto.

 La Chiesa è quella che veramente ha scritto i vangeli per far fronte alle sue stesse necessità ed esigenze:

  1. Proclamare la sua fede in Gesù, il Signore: annunciare il messaggio della fede in modo convincente e custodirlo dalle obiezioni.
  2. Insegnare ai catecumeni: una catechesi sistematica circa la vita e la predicazione di Gesù e il suo significato.
  3. Celebrare la fede: alcuni passaggi evangelici traggono la loro origine dalle celebrazioni liturgiche delle prime comunità cristiane.

Come ultimo passo, la Chiesa vide la necessità di ricompilare e ordinare il materiale che si produceva nelle diverse comunità. Sorsero così i quattro vangeli che furono riconosciuti ufficialmente da parte della Chiesa, in tempi molto brevi (già verso la fine del II secolo la collezione del Nuovo Testamento era quasi la stessa in tutte le chiese), come fedele interpretazione della fede autentica.

Diversi elementi sono intervenuti nell’elaborazione dei vangeli:

  1. Vita e messaggio di Gesù storico
  2. Predicazione apostolica dei testimoni oculari
  3. Fede, liturgia e ricordi delle comunità primitive
  4. Autore ispirato

I vangeli non furono scritti secondo l’ordine dei capitoli come oggi noi li abbiamo. I racconti della passione e della morte di Gesù furono i primi ad essere scritti, poi si aggiunsero le narrazioni della resurrezione e delle apparizioni. Questo è il kerygma scritto: il primo annuncio della fede cristiana. Nella redazione finale, Matteo e Luca aggiunsero alcuni fatti riguardanti l’infanzia di Gesù. Ciò che leggiamo per primo, è ciò che fu scritto per ultimo in questi due vangeli in questione.  Più tardi si strutturarono nel tempo gli scritti riguardanti la vita di Gesù e la sua attività secondo alcune tappe:

  1. l‘attività in Galilea, in Gerusalemme;
  2. raccolta di detti e di discorsi di Gesù;
  3. guarigioni e miracoli, ecc

LA PRIMA PREDICAZIONE

KERYGMA

La predicazione apostolica iniziò dopo due avvenimenti: La prima è la resurrezione di Cristo, dove compresero chi era Gesù e il disegno divino per l’umanità; la seconda è la pentecoste, dove ricevettero lo Spirito Santo che diete loro potenza di predicare con franchezza e senza aver paura di subire persecuzioni. A quel punto iniziarono a predicare quello che loro avevano visto: Che Gesù è risorto, la tomba è vuota, non è più tra i morti, ma tra i vivi, Gesù è il Messia che le antiche scritture avevano predetto. Questo era il primo messaggio che avevano necessità di diffondere. In quel tempo, tutti conoscevano Gesù, molti avevano ricevuto e assistito a miracoli di guarigione, avevano ascoltato almeno a una predicazione, dalla Galilea a Gerusalemme, quello che gli apostoli sapevano a differenza degli altri era proprio la sua resurrezione. Questa prima predicazione, tecnicamente è chiamata Kerygma, dal greco che significa “grido”. Questa predicazione andava anche a colpire ai nemici di Gesù, quelli che hanno fatto di tutto per farlo uccidere, rimarcando la loro sconfitta, quello che loro hanno voluto tanto uccidere, ecco.. Proprio il Dio si Israele che tanto si vantavano di adorare, lo ha resuscitato il terzo giorno e siede alla destra del Padre, questa sarebbe qualcosa che non possono accettare, una sconfitta troppo umiliante. Vediamo alcuni esempi del primo messaggio di predicazione, il kerygma:

• “Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!” (At 2,36)

• “Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato… e avete ucciso l’autore della vita. Ma Dio l’ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni” (At 3,13.15)

• “La cosa sia nota a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti…” (At 4,10)

• “Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla croce. Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati” (At 5,30-31)

• “…Essi (i giudei) lo uccisero (Gesù) appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno…” (At 10,39-40)

• “…E pur non avendo trovato in lui (Gesù) nessun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che fosse ucciso. Dopo aver compiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti…” (At 13,28-30).

Da come si può notare la predicazione del kerygma ha inizio dal libro gli atti degli apostoli. Possiamo leggere un resoconto di come gli apostoli hanno iniziato a predicare, i suoi risultati e i contrasti con i farisei. Nessuno è riuscito a intimidirli e a bloccare l’espansione della predicazione, nonostante gli arresti e le frustate, fino alla fine dei loro giorni, hanno dedicato il loro tempo a predicare e insegnare. Tutto questo non sarebbe potuto succedere se questi uomini, non avessero vissuto l’esperienza di rivedere Gesù risorto e successivamente la pentecoste, non c’è stato  nulla che ha potuto fermarli. Gli apostolo umanamente non erano migliori di noi, avevano le nostre stesse paure e insicurezze, la predicazione non è il risultato di uno sforzo umano, ma è evidente che avevano il cuore infiammato dall’amore di Dio, similmente come accadde al profeta Geremia, secoli prima: Basta! Non penserò più a Lui, non parlerò più nel Suo nome! nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo (Geremia 20,9).  Il numero dei credenti cresceva sempre di più, ma inizialmente non c’era la necessità di scrivere un resoconto della vita di Gesù, perché la memoria di Gesù era ancora presente nel popolo.


RIFLESSIONI PERSONALI:

Quando sono triste o malinconico quando penso alla buona notizia?  Penso che Gesù è risorto?

SIGNIFICATO DELLA PAROLA VANGELO

                    LA BELLA NOTIZIA

La parola “Vangelo” dal greco significa “buona notizia” (lieto annunzio, buona novella), con diverse sfumature a seconda degli autori. Questo fu il significato rimase invariato anche al principio dell’era cristiana. In Romani 1,1 si legge: “Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio”. Coloro che annunciavano la buona notizia erano chiamati evangelisti. Ad esempio il libro degli Atti degli Apostoli parla di Filippo evangelista (Atti 21,8). Marco utilizza la parola “vangelo” in due sensi: il primo per indicare l’attività pubblica e la predicazione di Gesù: Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio (Mc 1,1). Il secondo per indicare il messaggio di Gesù, il contenuto della sua predicazione. Quale sarebbe quindi questa buona notizia? È sostanzialmente la venuta di Gesù Cristo sulla terra e il messaggio che porta dietro. Quale sarebbe questo messaggio? “…predicando il vangelo di Dio e diceva: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo (Mc 1,14-15). Anche negli altri evangelisti come in Matteo 4,23; Luca 4,43; 8,1 troviamo anche qui, si annuncia la “buona notizia” che il regno di Dio è vicino, In Matteo 26,13 si aggiunge profeticamente che la “bella notizia” sarà diffusa in tutto il mondo. Solo a partire dal II secolo si chiameranno “Vangeli” i quattro libri che narrano dell’opera e della predicazione di Gesù ed “evangelisti” i rispettivi autori. Il vangelo, la bella notizia, come è stata accolta al tempo della predicazione di Gesù? Inizialmente non è stata compresa pienamente, nemmeno i 12 apostoli che hanno lasciato tutto per seguire Gesù non la compresero, ma all’avvento della resurrezione,  le sue apparizioni e la pentecoste divenne finalmente tutto più chiaro e cominciarono anch’essi a predicare la “buona novella. Cristo avrebbe dovuto morire in croce e resuscitare il terzo giorno come predetto. Egli vinse la morte e venne aperta una nuova relazione con Dio per mezzo di Gesù. Quando gli apostoli predicarono il vangelo iniziarono a convertire molte persone e a formarsi la Chiesa. Ma ci furono persone che non accolsero la buona notizia e la osteggiarono in tutti i modi, mi riferisco ai  farisei e le elitè religiose. Secondo il loro modo di pensare si sarebbero aspettati un Messia guerriero che li avrebbe liberati dalla sottomissione di Roma per metterli al centro del mondo. Il vangelo non è stato accolto perché non era quello che si aspettavano e non compresero che in realtà era molto di più di quello che pensavano, Gesù non venne per liberare dal giogo romano, ma a liberare chiunque credesse in Lui dalla schiavitù del peccato. Inoltre si aspettavano un Messia che li coprisse di onori a motivo della loro  “buona” condotta, invece non fece altro che smascherare la loro ipocrisia e dimostrare come fosse iniqua la loro applicazione della legge, questo fu il motivo dell’attrito tra Gesù e i farisei che continuò anche dopo la morte e la resurrezione di Gesù contro gli apostoli. Essi non si fecero intimidire ed evidenziarono le responsabilità dei farisei per le sofferenze di Cristo, risultati vani se il loro obbiettivo era di togliere ogni sua influenza: “Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso” (Atti 2,36).

RIASSUNTO:

– Significato della parola “vangelo”: buona notizia, messaggio gioioso.

– Nel Nuovo Testamento: conserva il senso di buona notizia, però arricchito di alcune caratteristiche:

1) Contenuto della “buona notizia”:

 • da parte di Gesù: il regno di Dio,

 • da parte dei discepoli: l’opera, il messaggio e la persona stessa di Gesù.

2) Portatori della “buona notizia”:

 • prima Gesù,

 • dopo i discepoli di Gesù.

3) Destinatari della “buona notizia”:

 • tutti gli uomini – prima giudei e poi pagani.

– A partire dal II secolo: tra i cristiani la parola “vangelo” comincia ad indicare anche i 4 piccoli libri che narrano le parole e le azioni di Gesù.


RIFLESSIONI PERSONALI:

Per me il vangelo è una “buona notizia”? e perché?