Emilio è un uomo del sud d’Italia sposato con tre figli. Il matrimonio non sta andando bene, ma in compenso ha un ottimo rapporto con i suoi tre bambini. Un giorno iniziò ad aver del malessere fisico: Mal di testa, vertigini, svenimenti; andò a fare degli esami e scoprì di avere una grave forma di tumore al cervello. La sua vita crollò. Secondo i medici non c’era più nulla da fare, dandogli pochi mesi di vita. Iniziò quindi una terapia antidolorifica per accompagnarlo alla morte con meno sofferenze possibile. Fin dal primo momento si affidò a Dio, alla preghiera e alla lettura della Bibbia e supplicava Dio di risparmiargli la vita, ma la sua salute continuò a peggiorare, non riuscì neppure più a mangiare e perse sempre più peso. Arrivò che non riusciva neppure ad alzarsi dal letto dai dolori. Qualche volta aveva la tentazione di rinnegare Dio e a unirsi alle tante voci di questo mondo che abbraccia tesi anticristiane, ma era solo qualcosa di passeggero, dopo la fede ritornava. Una notte allo stremo delle sue forze, quando non sapeva se avrebbe resistito ancora un altro giorno, si accorse di una luce nel soffitto. Vide un angelo seduto accanto a lui nel letto avvolto in un grande bagliore. Aveva i capelli lunghi castano chiaro, un viso dolce da bambino con indosso una lunga veste rosa. In un primo momento Emilio pensò che fosse l’angelo che lo avrebbe accompagnato nell’aldilà, invece disse che Dio lo aveva messo alla prova, e lui l’aveva ampiamente superata. Riceverà la guarigione e gli sarà affidata un missione. L’angelo mise la sua mano sulla fronte di Emilio e sentì un forte calore. L’indomani scoprì di non percepire più dolosi o malesseri, anche gli esami medici confermarono che il tumore era sparito. La sua vita migliorò in tutti gli aspetti, dal lavoro alla famiglia dopo di che scoprì la nuova missione che Dio gli aveva affidato, occuparsi dei bambini orfani e senza tetto nelle strade della Romania.
Autore: teofilo
L’ANGELO MESSAGGERO D’AMORE
Questa è la testimonianza di un uomo di 32 anni, molto timido, specialmente davanti a una donna attraente. Un giorno decise di entrare a far parte di una compagnia teatrale dove mettono in scena commedie di personaggi famosi. In questa compagnia decidono di fare uno spettacolo di una storia d’amore molto intensa dove il protagonista era perdutamente innamorato di una donna di nome Ester che non lo considerava e il finale era tragico. Proprio a lui gli venne affidato il ruolo da protagonista. La parte di Ester venne affidato a una donna molto avvenente di nome Silvia. Iniziano quindi le prove per lo spettacolo e tutti notano subito il grande talento del protagonista nell’entrare nel personaggio, sembra veramente che era innamorato follemente di questa ragazza, ma senza che nessuno lo sapesse nascondeva un segreto sotto quel talento. Si era veramente innamorato perdutamente di quella donna e tutte le battute sul corteggiamento erano le parole che veramente voleva dire a lei e gli provenivano direttamente dal cuore. Ma per un osservatore esterno pareva avere un grande talento. Il fatto che questa donna fuori dal palco non lo considerasse fece scaturire in lui una profonda tristezza, convito che questo amore sarebbe rimasto per sempre non corrisposto. Inoltre questa donna era già sposata un motivo in più per accrescere il suo mal d’amore. Arrivò il giorno dello spettacolo e fu un grande successo e seguirono anche delle repliche ma dopo non ci fu più modo di vedere questa donna e cadde in una profonda depressione per diverso tempo. Durante questo periodo gridò al Signore per supplicarlo di far finire questa sofferenza e si rivolse anche al suo angelo custode dicendo: Angelo custode che vegli su di me, non puoi restare insensibile alle mie sofferenze, porta un messaggio d’amore per me, di a Silvia che la amo e dille che sentimento palpita nel mio cuore. Un giorno quando era in casa squillò il telefono e colpo di scena, era proprio Silva, la donna che amava e rimase senza parole. Fu lei a parlare. Disse che sapeva tutto: sapeva che lui era innamorato di lei e le dispiaceva di tutte quelle sofferenze d’amore per lei. Come fece a saperlo dal momento che lui non lo aveva raccontato a nessuno? Così lei raccontò la sua storia: Nonostante fosse una donna molto bella e corteggiata aveva una vita sentimentale molto travagliata, si accorse presto di essersi sposato con un uomo egocentrico e narcisista e non si sentiva amata e fu costretta a lasciarlo continuando con una lunga lista di uomini falsi, infedeli, bugiardi, truffatori che non facevano altro che far soffrire questa donna che cercava un uomo serio e maturo per costruire una famiglia. In una notte sofferta fece un sogno, e in questo sogno apparve un angelo. Aveva un vestito azzurro, lungo fino ai piedi, capelli biondi, occhi azzurri e grandi ali bianche. Intorno alla testa un bagliore, ma non era un’aureola. Era come si irradiasse luce. L’angelo le disse che un uomo del teatro si era innamorato di lei e per questo soffriva molto. Capì subito che era lui. Inoltre disse anche che se lei non avesse voluto il suo amore non avrebbe dovuto farlo soffrire. Perché non bisogna far soffrire le persone che ci amano. Dopo diverso tempo conobbe un altro uomo e ebbe l’ennesima delusione d’amore. A quel punto si ricordò di quel sogno e di quel angelo e mettendo mentalmente a confronto gli uomini che l’avevano delusa, con lui che si era innamorato follemente iniziò a provare compassione e iniziò ad avere il desiderio di incontrarlo. Iniziarono quindi a frequentarsi e con il tempo sbocciò l’amore anche da parte di lei. Ora sono sposati con tre figli.
L’assedio dei Boxers
Un altro fatto di guerra in cui ci fu un intervento formidabile degli angeli, avvenne nel periodo di luglio-agosto del 1900, durante l’assedio di Petang, in Cina, da parte dei Boxers; con questo termine preso dalla lingua inglese e tradotto letteralmente come “pugile” si intende l’associazione cinese pugilistica di giustizia e concordia che, originaria della provincia dello Shandong, si oppose fermamente alle missioni cattoliche in Cina. I Boxers attuarono una violentissima repressione contro la Chiesa che causò migliaia di martiri che oggi sono venerati come santi e beati nel cattolicesimo. Durante la rivolta della popolazione cinese contro gli stranieri, monsignor Favier e i suoi cattolici cinesi, asserragliati a Petang, si difendevano eroicamente contro i Boxers che li assediavano. Il vescovo aveva esortato tutti i fedeli a recitare le litanie al Sacro Cuore di Gesù e alla Madonna, unendovi l’invocazione a San Michele che si recitava dopo la Messa e che egli faceva recitare anche nelle scuole cattoliche. Dopo l’affidamento all’Arcangelo vittorioso delle battaglie, avvenne un fatto degno di nota. I bombardamenti dei Boxers iniziarono ad avere traiettorie strane, ben distanti dai loro obiettivi. E quando tentarono un attacco di terra, giunti presso le porte della cittadella, una forza invisibile li fermò. I Boxers percepirono davanti ad essi un ostacolo invisibile e comunque invalicabile. Spaventati, fuggirono… e in quel momento giunsero le truppe europee dell’Occidente che insieme al Giappone e alla Russia avevano dichiarato ufficialmente guerra alla Cina come reazione al movimento xenofobo. Monsignor Favier e i suoi cristiani, finalmente liberati dall’assedio della missione cattolica, si informarono allora del motivo per il quale i Boxers, anziché sparare su di essi, miravano in cima alla cattedrale. Alcuni di loro, fatti prigionieri e interrogati, esclamarono: «Ma voi dunque non vedevate? Vi era in cima alla vostra chiesa una grande signora vestita di bianco, vicino a lei un guerriero armato da capo a piedi con una spada in mano e che aveva due grandi ali bianche. Intorno ad essi vi era una moltitudine di soldati vestiti con abiti bianchi e con grandi ali».
BREVE COMMENTO:
Da quello che si può notare, gli angeli possono intervenire in massa per salvare le persone nei momenti di estremo pericolo, ma l’elemento fondamentale è la preghiera. Senza di essa gli angeli non sono autorizzati ad intervenire. Un’altra considerazione è la descrizione che i Boxer fanno degli angeli, che essendo cinesi non credenti, completamente ignoranti della Bibbia, non potevano conoscere le fattezze fisiche degli angeli come li può conoscere un europeo, anche non credente, eppure la loro descrizione coincide con tutte le altre testimonianze angeliche.
Le apparizioni di Le Mans
Tali apparizioni angeliche avvennero, durante la prima guerra mondiale, nei pressi della città di Le Mans, in Francia, durante una battaglia tra l’esercito tedesco e quello alleato, tra il 23 e il 24 agosto 1914. Dopo giorni di furiosi combattimenti. l’esercito tedesco era avanzato fino al centro del Belgio e della Francia. I tedeschi concentrarono i loro attacchi specialmente contro le truppe inglesi che, rispetto all’esercito teutonico, erano in condizioni di enorme inferiorità numerica. Una grave sconfitta militare per gli inglesi appariva inevitabile e in Gran Bretagna le chiese erano gremite dal popolo, che era stato convocato per un giorno di preghiera nazionale, perché la guerra sembrava già persa. Ma nella settimana successiva a quelle giornate di preghiera nazionale, una serie di avvenimenti imprevistitrattenne l’esercito tedesco dallo sferrare l’attacco finale decisivo, cosicché gli inglesi si ritirarono e raggiunsero posizioni relativamente sicure. Nel 1916, due ufficiali inglesi pubblicarono un resoconto dei fatti con il titolo di “Gli angeli di Mans”, in cui scrissero:
«Gli inglesi si aspettavano di essere annientati, dato che eravamo quasi del tutto indifesi, allorquando, con nostro stupore, i tedeschi si fermarono come storditi, e non fecero neppure il gesto di toccare i propri cannoni o di muoversi, dandoci il tempo di fuggire imboccando alcune strade laterali.Un uomo disse di aver visto uno squadrone di angeli tra noi e il nemico. Ad un altro fu chiesto se avesse sentito parlare della meravigliosa storia degli angeli. L’uomo rispose di averli visti personalmente. Mentre lui e la sua compagnia si stavano ritirando, udirono la cavalleria tedesca che galoppava dietro di loro. Videro un luogo che offriva loro una speranza di salvezza, in cui avrebbero potuto fermarsi per tentare di resistere all’attacco, ma prima che potessero raggiungerlo, la cavalleria tedesca fu loro addosso. Si voltarono quindi per fronteggiare il nemico, senza aspettarsi altro che una morte istantanea, quando, con grande meraviglia, videro tra loro e il nemico un intero squadrone di angeli. I cavalli tedeschi si voltarono terrorizzati e fuggirono completamente in preda al panico».
Molti anni dopo, nel 1982, il capitano Cecil Hayword, ufficiale di Stato Maggiore nel servizio segreto, rilasciò questa dichiarazione riguardo agli “angeli di Mans”:
«(..) Guardando al di sopra della loro barricata, gli attoniti inglesi scorsero tra loro e i tedeschi quattro o cinque esseri meravigliosi, molto più grandi degli uomini. Portavano vesti bianche ed erano a capo scoperto; sembravano fluttuare più che stare in piedi. Voltavano le spalle agli inglesi, e fronteggiavano i tedeschi con le mani e le braccia protese in avanti. Il sole brillava di luce molto intensa in quel momento».
IL DIAVOLO IN PERSONA
Così come gli angeli possono assumere una forma umana, anche i demoni possono presentarsi in queste mentite spoglie anche se sono eventi molto più rari. Abbiamo una testimonianza tramandata da Padre Tarcisio da Cervinara, uno dei Confratelli che è stato più vicino a Padre Pio a San Giovanni Rotondo. Padre Pio raccontò così il suo incontro con il diavolo: Una mattina mentre stavo confessando gli uomini, mi si presenta un signore alto, snello, vestito con una certa raffinatezza e dai modi garbati, gentili. Inginocchiatosi questo sconosciuto incomincia a palesare i suoi peccati che erano di ogni genere contro Dio, contro il prossimo, contro la morale: tutti aberranti». Padre Pio fu colpito da una cosa in particolare. Per tutte le accuse, anche dopo la mia riprensione, fatta adducendo come prova la parola di Dio, il magistero della Chiesa, la morale dei santi, questo enigmatico penitente controbatteva le mie parole giustificando, con estrema abilità e con ricercatissimo garbo, ogni genere di peccato, svuotandolo di qualsiasi malizia e cercando allo stesso tempo di rendere normali, naturali, umanamente indifferenti tutti gli atti peccaminosi». E questo, proseguiva il frate di Pietrelcina, «non solo per i peccati che erano raccapriccianti contro Dio, Gesù, la Madonna, i Santi, che indicava con perifrasi irriverenti senza mai nominarli, ma anche per i peccati che erano moralmente tanto sporchi e rozzi da toccare il fondo della più stomachevole cloaca». Pio era colpito dal tipo di risposte che questo signore dava ad ogni sua osservazione. «Le risposte che questo enigmatico penitente dava di volta in volta alle mie argomentazioni, con abile sottigliezza e con ovattata malizia evidenziava il santo mi impressionavano. Tra me e me, domandandomi, dicevo: ”Chi è costui?” Da che mondo viene? Chi sarà mai?”. Come terminò questo incontro? Con tono deciso e imperioso gli dissi: ”Di’ viva Gesù, viva Maria”. Appena pronunziati questi soavissimi e potentissimi nomi, Satana sparisce all’istante in un guizzo di fuoco, lasciando dietro a sé un insopportabile irrespirabile fetore» (“Padre Pio nella mia vita”, trasmissione dell’emittente Tele Radio Padre Pio).
LO SCUOLABUS
In questa testimonianza un autista di scuolabus che ama molto i bambini, come sua consuetudine parcheggia il suo bus vicino alla scuola, i bambini scendono allegri dallo scuolabus, attraversano la strada ed entrano nel cortile dalla scuola. L’autista parcheggia stretto ostacolando un eventuale passaggio di altre macchine mentre i bambini attraversano la strada in modo da assicurare a loro la massima tutela. Un giorno, proprio mentre i bambini attraversarono, vide da lontano una macchina che andava molto veloce, inseguita da un auto della polizia. Stavano scappando per un tentativo di rapina. La macchina si avvicina in fretta e sembra non avere nessuna intenzione di rallentare al passaggio dei bambini. L’autista fa di tutto per far sgombrare la strada in fretta ma un bambino inciampò proprio sul marciapiede. La macchina per passare nel passaggio stretto dovrà passare anche nel marciapiede e sembra proprio che il destino del povero bambino sia inevitabile. L’autista chiude gli occhi per evitarsi una scena terribile. Subito dopo che la macchina passò scese subito dal bus per cercare in tutti i modi di soccorrere il bambino, ma con stupore scoprì che era nel cortile sano e salvo. L’autista si chiese quindi come aveva fatto a raggiungere il cortile così in fretta. Il bambino era scosso e piangeva. Ma gli altri bambini dissero che all’ultimo momento un signore vestito di bianco spinse il bambino per evitare la collisione con l’auto. Dopo di che quel signore che nessuno aveva mai visto scomparve dal nulla. L’autista intuì che si tratta di angelo. Se fosse stato una persona si sarebbe sicuramente fermato.
L’ANGELO SOCCORRITORE
Una giovane donna in età scolastica mentre attraversa la strada viene presa sotto da un camion, un po’ per sua distrazione e un po’ per distrazione del conducente, in ogni caso viene colpita al fianco e sollevata con brutalità da terra, viene scaraventata a 3-4 metri di distanza. La ragazza ha dolori atroci e non riesce nemmeno a muoversi. Una folla, vista la scena accorre vicino per vedere le condizioni di questa ragazza senza però fare nulla. A un certo punto si fa largo un giovane di bell’aspetto che la soccorre facendosi aiutare dai presenti che seguono tutte le sue indicazioni, intanto rassicura la ragazza dicendo parole confortanti. Viene portata all’ospedale dove i medici saputo l’accaduto le dà poche speranze di sopravvivenza se non con gravi disabilità. Invece, con profondo stupore non riescono a trovare niente di rotto, nemmeno un osso o un organo lesionato, solo una leggera contusione. I medici per essere sicuri ripetono gli esami più volte e rimangono increduli dal fatto che è rimasta illesa. Viene dunque dimessa il giorno stesso. Nei giorni seguenti fa delle ricerche per capire chi potesse essere quell’uomo che l’ha soccorsa, ma nessuno si ricorda di lui e nessuno lo ha mai visto. Tenendo conto di questi elementi e dalla guarigione miracolosa la ragazza concluse che l’uomo che la soccorse in realtà si trattava di un angelo.
IL SOCCORSO STRADALE
I figli della giornalista americanaJoan Wester Anderson hanno conosciuto un’avventura, che ci riassume la loro stessa madre: In una notte ghiacciata di Natale (la più fredda registrata nella storia del Midwest), mentre la radio annunciava una tempesta di neve e consigliava di non partire, il giovane Tim e suo fratello caddero in panne con la macchina su di una strada deserta. Nessuna possibilità di veder passare qualcuno. Tim pregò: “Dio mio, solo voi potete venirci in aiuto”. Subito, i ragazzi scorsero una macchina che si affiancò ad essi. Da dove veniva? Essi non lo compresero, non avevano visto nessun faro. Ed era una macchina del soccorso stradale. L’autista propose di guidarli in luogo sicuro. Il giovane si inquietava per la fattura. Davanti casa, l’autista parcheggiò la macchina. Tim entrò in cucina ma realizzò subito che non aveva pagato. Uscì di nuovo di casa, ma la macchina del soccorso ed il suo autista erano scomparsi. Eppure, nessuno dei due aveva sentito rumore, né di motore, né di catene. E nella neve, non vi era che una sola traccia di pneumatici, quella della loro macchina.
IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE 4/4
GLI ATTACCHI STRAORDINARI DEL DEMONIO
A differenza dalle tentazioni e dalle prove che noi tutti siamo sottoposti; le azioni straordinari del demonio avvengono solo in casi più rari. Ora andremo ad analizzare in che modo i demoni possono danneggiarci e in quali casi può attaccarci in maniera così aggressiva. L’azione straordinaria del demonio può avvenire in quattro modi: Con la vessazione, la ossessione, la possessione o gli attacchi esterni.
1) VESSAZIONE:
Le vessazioni sono rappresentate da una grande varietà di disturbi malefici, che solitamente si manifestano in maniera saltuaria andando a colpire tanto un singolo quanto un gruppo: parliamo di allucinazioni, di incubi spaventosi, di impulsi fortissimi a cadere in determinati vizi… In aggiunta, le vessazioni possono essere causa di problemi di salute, di lavoro, di difficoltà nei rapporti con i familiari o con il prossimo: ad esempio si diventa vittime di arrabbiature immotivate, o di una tendenza improvvisa ad isolarsi completamente.
2) OSSESSIONE:
Colui che ne è vittima è colto da pensieri persistenti di disperazione e di odio, da pensieri maligni, dalla tendenza a compiere azioni autodistruttive, a suicidarsi, ecc… Chi la subisce, pur mantenendo una volontà libera, non riesce a liberarsi di questi pensieri, e a causa di ciò vive in una situazione profonda di prostrazione.
3) DISTURBI ESTERNI:
Spesso ne sono vittime i Santi come è avvenuto ad esempio a padre Pio. Questa azione straordinaria del demonio comporta un’autentica “aggressione fisica”: chi la subisce viene percossa, flagellata, malmenata, sbattuta contro le pareti o cose di questo genere. Oltre a questo può anche capitare di assistere a movimenti e cadute inspiegabili di oggetti, di sentire rumori, fruscii, di percepire ombre e odori nauseanti.
4) POSSESSIONE:
Per possessione si intende la permanenza di uno spirito demoniaco all’interno del corpo di una persona. Essendo il fenomeno più grave vale la pena fare un maggiore approfondimento di questo fenomeno. In alcuni film horror mostrano la possessione demoniaca in maniera raccapricciante facendo vedere le persone possedute con orribili metamorfosi. Le vere possessioni non sono come descritte in quei film, perché essi hanno solo come scopo di impressionare e terrorizzare il pubblico. La persona posseduta a volte non sa nemmeno di esserlo, ma subisce ogni tipo di disgrazia: Problemi di salute o nella psiche, ossessioni, vessazioni. Satana punta sempre nel cercare il modo che la sua vittima si isoli dal mondo perché nessuno la possa aiutare. I posseduti hanno anche una avversità a tutto ciò che gli ricorda Cristo e la chiesa. È solo durante gli esorcismi che il posseduto entra in uno stato di” trance” o “crisi”. Il demonio durante la “crisi” possiede le funzioni motorie del corpo della sua vittima muovendosi e parlando attraverso di esso. Gli atei non credono alle possessioni demoniache e pensano che il disturbo di quelle persone sia di natura psichiatrica. Secondo loro la possessione è un modo per spiegare malattie mentali che in passato non si conoscevano, ma ora che la scienza è più progredita sappiamo che si trattano di malattie mentali. Quando uno di questi psichiatri atei gli viene chiesto cosa ne pensano delle pratiche di esorcismo rispondono che non possono avere alcun effetto benefico sulla persona malata, a meno che quella persona sia convita di essere posseduta e un esorcismo possa avere in essa una sorte di effetto placebo. In quel caso un esorcismo può essere utile. Queste dichiarazioni dimostrano la totale ignoranza in materia. L’effetto placebo avviene nel caso di un malato immaginario, ovvero una persona che è convinta di avere una malattia che non ha. Qualunque cosa che un medico gli prescrive da assumere dicendo che guarirà, una volta preso allora penserà di essere guarito e non lamenterà più di avere qualcosa. In realtà però non è mai stato malato. Ma questo non si può applicare per le possessioni demoniache, perché il fenomeno è reale e non immaginario. Se c’è effettivamente un caso di possessione durante l’esorcismo verrà fuori e il posseduto inizierà ad entrare in uno stato di trance e da li a seconda del tipo di demone possono verificarsi diversi comportamenti o fenomeni che molti di essi non possono essere spiegati con la scienza. A volte ci vuole diverso tempo prima che il posseduto possa entrare in questo stato di trance o crisi e una volta che l’esorcismo è terminato il posseduto uscirà da questo stato e non ricorderà nulla di ciò che è successo. Quello che può succedere durante la crisi è che la persona inizi ad irrigidirsi assumendo un’espressione di tensione sul volto e sulle mani. Se si continua a pregare potrebbe iniziare a gridare con una voce diversa e maligna; oppure potrebbe sboccare in una grande risata, sempre maligna. A volte potrebbe fremere e rivolgere gli occhi all’indietro facendo vedere solo il “bianco”; altre, potrebbe inveire usando un linguaggio blasfemo. L’effetto dello stato di trance può avvenire in maniera più leggera dove il posseduto si limita solo a spalancare gli occhi e ordinare con una voce maligna di smettere di pregare oppure potrebbe tenere gli occhi chiusi ma con le palpebre rivolte all’indietro. In altri casi lo strato di trance avviene in maniera nascosta facendo adottare al posseduto una voce e dei gesti normalissimi; faccia dire all’esorcista che non capisce il senso delle sue preghiere, rida di lui e affermi che il problema da cui è affetto e solo “psicologico”: in realtà il possedutoè già in uno stato di trance.L’esorcista, se ha motivo di ritenere reale lo stato di possessione non deve lasciarsi ingannare: il sospetto deve sorgergli dal fatto che il presunto posseduto si è recato da lui spontaneamente e che adesso non ha senso che riconduca il tutto a un mero problema di natura psicologica. Terminate le preghiere di indagine, ad ogni modo, se si interrogasse il soggetto sul perché avesse deriso l’esorcista negando l’eventualità di una sua possessione questa persona non ricorderebbe nulla di quello che ha detto. Ci sono poi i cosiddetti “demoni muti”. Questa tipologia di possessione metterà l’esorcista di fronte ad uno spirito che non parla. Anche qui, terminato lo stato di “trance”, il posseduto non si ricorderà di nulla. Il Vangelo ne fa menzione nell’episodio del ragazzo epilettico: E dalla folla uno gli rispose: << Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto (Marco 9,17). In ogni caso, qualunque tipo di demone ci sia, l’obbiettivo è rimanere nascosto, ma se viene smascherato sarà costretto a uscire allo scoperto, si possono quindi verificare altri fenomeni straordinari. Vediamo quali:
1)LE LINGUE SCONOSCIUTE
Uno degli eventi maggiormente riscontrabili nel caso di una possessione diabolica, è la capacità del posseduto di parlare lingue sconosciute. Durantelo stato di “crisi” è possibile che il posseduto inizi a parlare in lingue antiche e a loro sconosciute, come il greco, il latino, l’aramaico… Altre volte parlano lingue che sembrerebbero essere senza senso e del tutto ignote anche agli stessi esorcisti.
2) LA FORZA STRAORDINARIA
Altro fenomeno riscontrabile durante gli esorcismi, è la straordinaria forza dimostrata dal posseduto: non a caso si è spesso costretti, durante l’esecuzione del rito, ad immobilizzare gli indemoniati ricorrendo a cinte di costrizione o, più spesso, all’aiuto di persone in grado di tenere fermo il posseduto. Tutto questo è per evitare che possa nuocere a se stesso o agli altri.
3) L’AVVERSIONE AL SACRO
È risaputo che, spruzzando dell’acqua benedetta/esorcizzata sull’indemoniato, questi tenderà a contorcersi e a dimenarsi come se fosse stato costretto a subire un atroce supplizio; lo stesso accade per qualunque altro oggetto sacro o benedetto, come potrebbe essere una Bibbia o un crocifisso. Anche l’ostia consacrata se assunta può provocare diversi sintomi, come dolori, malessere generale, fischi di orecchi o bruciature e questo non può essere dovuto a un’intolleranza alimentare, succede anche a chi potrebbe mangiare di tutto. Questo fenomeno, riscontrabile in pressoché tutti i casi di possessione e non può essere solo suggestione perché qualora fosse replicato con della semplice acqua non benedetta o con dell’ostia non consacrata senza che il posseduto ne sia a conoscenza si avrebbe modo di constatare che la reazione non sarebbe né di sofferenza né di orrore. Nei casi più evidenti di possessione, questa avversione può arrivare a manifestarsi con degli eccessi di furia che si accompagnano a bestemmie e insulti nei confronti dell’oggetto sacro/religioso.
4)RENDERE NOTE COSE DISTANTI O NASCOSTE.
Se ad esempio durante un esorcismo ci fossero nella stanza una coppia, marito e moglie e ipotizziamo che il marito abbia tradito la moglie di nascosto, il posseduto lo rivelerebbe come tutti gli eventuali peccati nascosti e inconfessati che le persone compiono e nessuno può sapere.
5) LA LEVITAZIONE
Può anche succedere in casi estremi che il posseduto infrangendo la legge di gravità, inizia a sollevarsi dal letto e andare verso il soffitto. A volte ci vogliono diversi uomini forzuti per tenere il posseduto a terra.
Da queste cose possiamo constatare che ognuno di queste cose non possono avere una spiegazione scientifica e razionale. L’unica spiegazione è che si tratta di fenomeni soprannaturali demoniaci. Ora vediamo quali sono i motivi per il quali si potrebbe rimanere posseduti da un demone:
- OCCULTISMO/SATANISMO Avere partecipato a pratiche legate all’occultismo, tipo sedute spiritiche oppure partecipare o assistere a riti satanici. In questo caso c’è una volontà esplicita di avvicinarsi a satana e ne rimani di conseguenza posseduto, ma fin quando una persona continua a partecipare a questi riti non succede nulla di negativo; gli attacchi violenti avvengono quando si tenta di allontanarsi da queste cose. Satana ritiene quella persona come sua e non la lascia andare via tanto facilmente.
- PECCATO Commettere molti peccati gravi per lungo tempo, rifiutare una potente chiamata di Dio o rifiutare una forte testimonianza da parte di un credente. Questo può portare alla possessione.
- MALEFICIO Una maniera “classica” e frequente di rimanere vittime dell’azione straordinaria del demonio è a seguito di un maleficio. Fate attenzione: non solo chi lo riceve, ma anche chi lo fa spesso rimane vittima del demonio. Naturalmente colui che lo riceve in questo caso non ha colpe: qualcuno potrebbe volergli nuocere invocando l’intervento del diavolo, magari per odio, per risentimento, per invidia. Lo può fare mediante riti satanici sacrificando animali invocando il diavolo, anche se pochi sono in grado di rendere veramente effettivo. Un maleficio non sempre può funzionare. Dio ha sempre l’ultima parola, se la possibile vittima è in stato di grazia, Dio la può proteggere in modo che la maledizione non abbia alcun effetto, anzi si potrebbe verificare l’effetto boomerang, che la maledizione colpisca il mittente.
- ELEVARE L’ANIMA AI SANTI Un altro caso potrebbe ricondursi alla possibilità che Dio accorderebbe al diavolo di esercitare la sua azione straordinaria sui Santi, per i quali l’Onnipotente potrebbe permettere il tormento diabolico al fine di sublimarne l’anima nell’esercizio delle virtù. Qui abbiamo a che fare con un’azione del demonio volta a tentare quella persona al fine di farla rinunciare alle vie di Dio.
Una volta appurato che si tratta di possessione come bisogna procedere nel combattimento spirituale? Sono due gli elementi importanti in questo caso, gli esorcismi e il condurre una sana vita cristiana. L’esorcista deve essere un esemplare uomo di Dio, ricco di fede e di sapienza, che abbia quindi l’autorità di cacciare i demoni ma anche coraggioso, uomo di intensa preghiera e digiuno. Nella chiesa cattolica, l’esorcista viene nominato dal vescovo. I soli esorcismi non bastano, è necessario che anche la persona posseduta collabori e inizi un deciso cammino di fede e preghiera, partecipando anche alla SS Messa. In questo caso se si vuole la liberazione bisogna dare tutto il cuore a Gesù e pentirsi di tutti i peccati e non essere un mezzo cuore pentendosi solo dei peccati che si pensano siano più gravi e continuare a commettere altri peccati senza opporsi in alcun modo. Perché satana pur di rimanere li si appiglierà a tutto. Gli esorcismi possono liberare dal demonio solo temporaneamente, poi entro pochi giorni il demone rientrerà in lui, Come dice in un passo del Vangelo: Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore di prima (Luca 11,24-26). Sembrerebbe che i demoni amino stare dentro i corpi delle persone che vedono come delle case in cui abitare e quando vengono cacciati possono tornare con molta facilità. Come già trattato una volta che una persona si converte viene lo Spirito Santo ad abitare in lui e questo potrà dargli autorità affinché il demone non possa più tornare. Ci potrebbe volere molto tempo prima di arrivare a questo, non perché Dio vuole che le persone soffrano, ma perché sono le persone che tentennano nel dare il suo cuore a Gesù e a confidare in lui.
IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE 3/4
LE PROVE :
Le prove sono quei momenti della vita dove si presentano delle problematiche causate di solito da attacchi del nemico. Il Signore permette questo per metterti alla prova per poter vedere se affronterai la problematica nel modo giusto, secondo la parola di Dio oppure nel modo sbagliato secondo la carne. Oppure possono presentarsi delle occasioni per fare opere buone, magari nel nostro cuore ci reputiamo buoni e generosi, così Dio ci metterà alla prova e da li si vedrà se effettivamente facciamo la sua volontà o siamo solo degli ipocriti. A volte le prove possono essere molto dure, manifestandosi in sofferenze dove il diavolo punterà nel farti sentire in colpa, sul fatto che non ci sono speranze, che sei un totale fallimento o che Dio ti ha dimenticato spingendoti quindi a cadere in qualche forma di schiavitù o in casi estremi anche al suicidio.
LA COMPLETA ARMATURA DI DIO:
Paolo ci insegna come sconfiggere il nemico rivestendosi della completa armatura di Dio. Essendo una battaglia spirituale ci vogliono delle armi adeguate, adatte per ogni tipo di attacco che il diavolo ci fa. Queste armi servono per superare tutte le prove che Paolo chiama “il giorno cattivo” e riuscire a rimanere saldi a Dio anche dopo la prova. Paolo descrivendo l’armatura del cristiano prende come modello le componenti dell’armatura dei legionari romani. Ogni componente dell’armatura è un dono di Dio come quando un soldato si arruola nell’esercito non si deve comprare con i suoi soldi la mimetica e le armi, ma è l’esercito che gli fornisce tutto, così anche nella guerra spirituale contro satana abbiamo tutte le armi da difesa e d’attacco forniti gratuitamente da Dio, sta a noi rendersene conto e svilupparle.
Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la cintura della verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il Vangelo della pace. Afferrare sempre lo scudo della fede, con il quale potreste spegnere tutte le frecce infuocate del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio (Efesini 6,13-17).
LA CINTURA DELLA VERITÁ
Questo è il primo componente che si indossa nell’armatura e serve per sostenere la corazza, quindi senza la cintura non ci può essere nemmeno la corazza. La cintura rappresenta la verità che un credente professa, ovvero che innanzitutto Dio esiste e Gesù è il Messia, il figlio di Dio nato dal padre prima di tutti i secoli ed è morto e risorto per riscattarci dal peccato, perciò un credente vive secondo gli insegnamenti di Cristo. Avendo questo fisso nel nostro cuore non accetteremo a priori tutto ciò che contraddice questa dichiarazione e tutto ciò che è contrario alla verità di Dio. Satana attacca il mondo con le sue menzogne come l’ateismo e l’agnosticismo che negano l’esistenza di Dio; oppure la diffusione di tutte le eresie e le false dottrine che alcune di esse dicono che non è necessario dare la propria vita per Gesù, tanto alla fine andremo tutti in paradiso o cose del genere. Saremo al sicuro da tutte quelle cose che si propongono in alternativa a Dio come l’astrologia e la cartomanzia; nessun credente inoltre si rivolgerebbe a sedicenti guaritori o maghi per risolvere i propri problemi, spendendo anche molti soldi; ma si rivolgerebbero a Dio solo. Conoscere la verità e la verità vi farà liberi (Giovanni 8,32).
LA CORAZZA DELLA GIUSTIZIA
La corazza protegge le parti vitali del nostro corpo. Il credente che è munito di corazza è colui che sa di poter essere giusto davanti a Dio per mezzo del sangue di Gesù Cristo, infatti non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù (Romani 8,1.) Quando noi ci pentiamo di un peccato e lo abbandoniamo il Signore ci perdonerà. È bene sapere questo perché il diavolo ci attaccherà cercando di farvi sentire in colpa per gli errori passati, cercherà di colpire i nostri sentimenti con un senso di condanna, del tipo: << Dio non ama uno come te, perché sei troppo peccatore, lascialo perdere Dio, non è per te >>. Come già trattato i sensi di colpa possono minare la nostra psiche (Ved. Pag. 128) da non poter vivere una vita serena. Ma se sappiamo che Dio ci perdona e allontana il peccato come da oriente a occidente allora potremo liberarci dal senso di colpa e rispondere a satana: << Il Signore mi ha perdonato e ha cancellato il mio peccato ricoprendolo con il sangue di Cristo >>. Se avrai creduto a questo con il tuo cuore allora satana fuggirà da te. La corazza della giustizia può essere anche intesa come nell’agire in modo giusto davanti a situazioni ed eventi della vita. Se ci viene proposto di fare qualcosa contrario alla giustizia di Dio bisogna opporsi con ogni mezzo e confidare in Dio. Il credente col tempo ottiene discernimento e il Signore ci invita ad usarlo per sapere ciò che è giusto fare in ogni situazione, se non lo sappiamo possiamo sempre ricorrere alla preghiera. Operando in modo giusto saremo meno esposti agli attacchi di satana contro il nostro cuore.
LE CALZATURE AI PIEDI
Nell’armatura le calzature ai piedi erano indispensabili per avanzare contro il nemico in battaglia e senza di quelle camminare risultava difficile. Questa parte dell’armatura è rappresentata dallo zelo che abbiamo nei confronti di Dio. Questo zelo genera un frutto, quello di voler propagare il Vangelo della pace al prossimo, perché chi ha sperimentato una relazione con Dio tramite Gesù Cristo ha in se la pace di Dio inizia ad avere il desiderio che il prossimo possa avere la stessa pace che ha lui, partendo innanzi tutto dalle persone a noi vicine che hanno un cuore predisposto ad accogliere la parola di Dio o che hanno un vuoto interiore che stanno cercando di colmarlo nel modo sbagliato. Il diavolo non vuole che facciamo questo quindi ci attaccherà con la persecuzione. Chi intraprenderà questo cammino potrà incontrare persone che deridono o tentano di umiliare, del tipo: << Ma ancora che credi in Dio, svegliati e goditi la vita >>. In questo modo il nemico tenterà di fermarti e solo se si hai zelo si potrà andare avanti nonostante le difficoltà. Queste sono tra le prove più dure che un credente può affrontare. L’obbiettivo è quello di indurti a una posizione di passività dove possiamo vivere in maniera cristiana ma senza manifestarla agli altri, in questo modo però si andrebbe a perdere la testimonianza davanti al mondo. In altri casi possiamo predicare il Vangelo a qualcuno che si dimostra interessato, e questo inizia a voler fare un percorso di fede, ma le persone che stanno attorno a lui non vogliono che diventi cristiano, ed è possibile che se la prendano con chi gli sta parlando di Dio. Chi ha zelo e fervore per Dio non si fermerà e completerà quello che Dio vorrà fare nel cuore di quella persona che si è resa conto di quanto è grande il Signore. Il nemico ci potrà attaccare anche cercando di scendere a compromessi, dove alcuni peccati riteniamo di poterli fare, tanto Dio capirà e ci passerà sopra. Questo però non fa parte della volontà di Dio. In conclusione i credenti dovranno difendersi da questi attacchi del nemico mantenendo i loro cuori pieni di zelo per la propagazione del Vangelo, non accettando nulla di meno nelle nostre vite di un cuore che bruci per Dio e per la salvezza delle anime.
LO SCUDO DELLA FEDE
Lo scudo era importante nell’armatura del guerriero perché parava gli attacchi del nemico, specialmente serviva a difendersi contro gli attacchi degli arcieri che colpivano con le frecce infuocate. Questa è l’illustrazione che da Paolo a questa parte dell’armatura; spiega infatti che la fede è uno scudo davanti agli attacchi del nemico che sono paragonate a frecce infuocate. In questo caso l’attacco avviene quando satana vuole farci mettere in dubbio la parola di Dio, del tipo: << Dio ha veramente detto questo? >> oppure << Sei veramente sicuro che Dio farà qualcosa per te? >>. Per questo abbiamo bisogno della fidarci di Dio anche in situazioni avverse altrimenti non riusciremo a resistere agli attacchi del nemico. Il suo obbiettivo è di farci credere che Dio ci ha abbandonato e non manterrà le sue promesse così da indurci a risolvere i problemi nel modo sbagliato oppure cercando di farci cadere nel peccato. Senza fede inoltre non possiamo piacere a Dio ed è fondamentale se vogliamo le risposte alle nostre preghiere , quindi satana attaccando la nostra fede vuole fare in modo di non essere più graditi a Dio e non potere più adempiere alla sua volontà di vivere per fede e di vincere il mondo, come sta scritto: Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede (1Giovanni 5,4). Un altro tipo di attacco è la paura di fare la volontà di Dio perché satana vuole farti pensare che fare ciò che è giusto non ti gioverà, anche in questo caso se teniamo in alto lo scudo della fede possiamo resistere a questo attacco.
L’ELMO DELLA SALVEZZA
L’elmo è il componente dell’armatura che protegge la testa, così anche nella guerra spirituale l’elmo della salvezza serve per proteggere la nostra mente dagli attacchi del nemico. Il nemico può intrufolarsi nelle nostre emozioni, in quello che pensiamo, sogniamo e desideriamo inducendoci a pensare in modo carnale e peccaminoso facendoci desiderare il mondo dei sensi invece del mondo dello Spirito. Se noi accogliamo questi pensieri nella nostra mente genererà solo sporcizia e impurità nella nostra anima. Per difenderci da questi attacchi dovremo continuamente ricordarci che la salvezza è totale per quelli che hanno dato la propria vita a Cristo e il destino della nostra anima è la salvezza. Nella nostra mente elaboriamo pensieri in continuazione ma non dobbiamo permettere a nessun tipo di pensiero che non sia in accordo con la Parola di Dio di occupare e dominare le nostre menti perché questo influenzerà anche le nostre opere e sentiremo anche la pace di Dio affievolirsi sempre di più perché i pensieri impuri allontanano da Dio. Quindi una volta riconosciuti questi pensieri cacciateli via nel nome di Gesù e se questi pensieri hanno intaccato la nostra mente anche per pochi secondi pregheremo il Signore che ci perdoni, dichiarando che non volete pensieri che ostacolano il rapporto con Dio. Vedrete che grazie a Dio avrete la forza di controllare la vostra mente. La scrittura dice questo riguardo a quello che possiamo pensare senza cadere nel peccato: In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. (Filippesi 4,8).
LA SPADA DELLO SPIRITO
A differenza degli altri componenti dell’armatura che sono armi difensive, la spada dello spirito è un arma d’attacco. Quando ci saremo rivestiti della completa armatura di Dio, potenziandola al massimo con la preghiera riusciremo ad essere prevalentemente vincitori nei confronti del nemico, ma fino a quel momento si avrà combattuto solo sulla difensiva. Arriverà allora il momento di giocare in attacco, prendendo noi l’iniziativa di attaccare il nemico per primo. Come possiamo attaccare il diavolo se non ha più il controllo su di noi? Lo possiamo attaccare cercando di liberare le altre persone che sono legati nel laccio del nemico o che ha edificato nel loro cuore qualche fortezza da abbattere. Sono molte le fortezze che satana edifica nel cuore delle persone, potrebbe essere lo scetticismo, la paura di fidarsi delle persone, la depressione, mancanza di speranza, la schiavitù dei vizi, i dubbi sulla Bibbia, ecc… La spada dello spirito è la parola di Dio e bisogna innanzi tutto conoscerla bene per poterla usare. A volte ci vogliono diversi anni prima che il Signore ci prepari spiritualmente e intellettualmente a combattere il nemico in maniera adeguata. Se dunque siamo vicini a un conoscente che in preda a una crisi e dice: <<La mia vita è uno schifo, va tutto male, non riuscirò mai a realizzare i miei sogni, non ho nessuna speranza di uscirne>>; questo è un caso dove il nemico ha una presa stretta nella sua vita e ha costruito attorno a lui diverse fortezze, è questo il momento di usare la parola di Dio dicendo che in Dio c’è speranza ed è l’unico può salvarti dalla tua situazione. Invitalo anche a iniziare a cercare Dio in maniera spirituale con la preghiera e digli che se lo cercherai con tutto il cuore trovai la pace di Dio; che è ben superiore alla pace del mondo. Questo è un esempio di come è possibile usare la spada dello spirito per attaccare il nemico che attanaglia il prossimo. In ogni caso è meglio attendere prima di andare in prima linea perché se non ci siamo abbandonati a completamente a Dio e non abbiamo purificato i nostri cuori dal peccato non riusciremo a fare granché. Quando Gesù fu tentato dal diavolo usò la parola di Dio. A quel punto il diavolo non poteva più dire nulla contro Gesù ed era costretto a passare a un’altra tentazione; il diavolo non poteva dire: << Dio ha veramente detto questo? Ne sei sicuro? >> oppure << sei sicuro che Dio ti ami? >>; questo lo potrebbe dire a noi che a volte possiamo essere deboli di fede, ma Gesù non aveva debolezze spirituali, quindi gli è bastato un versetto per zittirlo. La parola di Dio è infatti molto potente davanti al nemico, specie se si possiedono già gli altri componenti dell’armatura.